Passa ai contenuti principali

Ditelo col pane!


MODI DI DIRE CON PANE

a pane e acqua (tenere a pane e acqua; andare avanti a pane e acqua; vivere di pane e acqua; mettere a pane e acqua): alimentazione ai limiti della sopravvivenza, presa in genere a simbolo di una punizione durissima. In senso non punitivo, vale anche per indicare grandi ristrettezze economiche.
L'alimentazione a pane ed acqua rientrava fra le varie forme di punizione carceraria applicate fino a tempi non troppo lontani

 cercar miglior pane che di grano: non accontentarsi di quello che si ha, nemmeno se è il meglio che ci sia.

 dare il pane con la balestra: fare un favore molto malvolentieri

 dare il pane e la sassata (dare il pane con la balestra; dare il tordo e la sassata): aiutare qualcuno, fargli un favore, o esaudire una sua richiesta facendoglielo pesare o rinfacciandogli il proprio intervento, umiliandolo

 dire pane al pane e vino al vino (dire pane al pane): dire le cose come stanno, in totale sincerità

essere il pane di qualcuno : essere molto informati e capaci in un determinato settore, “La chimica è il suo pane”

 essere pane e cacio: andare molto d'accordo con qualcuno, trovarsi bene insieme, così come stanno bene insieme il pane e il formaggio

 essere un pan perso (essere un pane perduto): essere un investimento sbagliato, come il denaro che si spende per comperare del pane che poi finisce per essere sprecato o buttato via. Si dice anche di una fatica o di un lavoro inutile, che richiede sforzi e spese e che poi non dà frutto o guadagno. Può essere inoltre riferito a una persona che delude la fiducia accordatale, a chi non ammette i propri errori, a chi si rivela ostinato, e in generale a persone con cui si reputa che non valga la pena di perdere tempo

 essere un pezzo di pane: essere una persona mite e buona, indulgente

 far cascare il pan di mano: scoraggiare, far perdere le speranze, l'interesse o la voglia di continuare. Riferito in particolare a una persona maldestra, o testarda, o sciocca, che agisce o si comporta in modo tale da far dubitare della possibilità di trarne qualcosa di buono, di correggerla, di insegnarle qualcosa e così via

 guadagnarsi il pane col sudore della fronte (guadagnarsi il pane): guadagnarsi da vivere lavorando sodo

 leccare un pane dipinto (raro): illudersi, più che altro per disperazione, come chi si illudesse di placare la fame leccando la raffigurazione di un pane

 levare il pane di bocca (togliersi il pane di bocca; levarsi il pane di bocca): farsi aiutare da qualcuno inducendolo a fare grandi sacrifici e rinunce, o sfruttarlo economicamente fino a impoverirlo

 mancare del pane: essere poverissimi, non avere nulla da mangiare, fare la fame

 mangiar pane e cipolle: avere pochissime esigenze o pochissimo denaro per soddisfarle; in ogni caso accontentarsi del minimo indispensabile alla sopravvivenza. Anche essere molto poveri, non avere altro da mangiare che alimenti poco costosi come il pane e le cipolle. Il detto non ha la connotazione di sofferenza comunemente legata alla povertà, e si usa piuttosto per una scelta di vita che induce a rinunciare ai beni materiali piuttosto che a quelli spirituali considerati di maggior valore, spesso la libertà, l'indipendenza e simili

 mangiare il pane a ufo: vivere alle spalle di qualcuno, farsi mantenere senza dar niente in cambio, senza lavorare. Usato in pari misura per disoccupati e fannulloni

 mangiare il pane a tradimento: vivere alle spalle altrui senza mostrare alcuna gratitudine. Esiste anche l'espressione “mangiapane a tradimento”

 mangiare pane e veleno: essere infelici perché rosi da risentimento, invidia, rancori e altre passioni negative che “avvelenano” l'esistenza

 mangiare pane e volpe: essere persone poco furbe

 mangiarsi il pan pentito: pentirsi amaramente, in genere per avere o non avere fatto qualcosa che avrebbe portato grandi vantaggi; rendersi conto di essersi lasciati sfuggire un'occasione proficua, e quindi ripensare a quello che si è perduto ogni volta che si mangia un pezzo di pane. Ha una sfumatura di rabbia

 masticare come il pane: conoscere molto bene un argomento

 mettere a pane e acqua (tenere a pane e acqua): punire, in genere applicando pesanti sanzioni economiche. Anche scherzoso, riferito ai genitori che devono frenare figli spendaccioni

 non distinguere il pan dai sassi: vederci pochissimo, tanto da non riuscire a vedere nemmeno la differenza tra il pane e i sassi. Anche mancare del più elementare discernimento, non capire le cose, non saper distinguere per mancanza d'intuito o d'intelligenza. Oppure ancora essere sempre distratti o svagati, o molto inesperti, ingenui e creduloni, e in senso lato, molto ignoranti

 non volere il pane a conto: non fare debiti, non volersi sentire in debito con nessuno

 per un tozzo di pane (vendere per un pezzo di pane; vendere per un tozzo di pan secco): ad un prezzo molto basso

 comprare per un pezzo di pane (comprare per un tozzo di pane): a prezzo bassissimo
 venir via per un pezzo di pane: per un prezzo molto basso

 rendere pan per focaccia: rispondere ad un’offesa o ad un attacco con un’altra offesa uguale o più forte

 spezzare il pane della scienza: insegnare, mettere a disposizione il proprio sapere

 vendere come il pane (andare come il pane): una cosa molto richiesta che si vende benissimo, un articolo che ha molto successo

 vivere di pan duro (vivere di pan secco): essere molto poveri, come se si avesse solo del pane vecchio per sfamarsi

non si vive di solo pane: bisogna alimentare anche l’anima e non solo il corpo con il cibo

trovare pane per i propri denti: trovarsi di fronte ad una situazione o ad una persona che mette a dura prova le proprie capacità

Commenti

I nostri post più amati

LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE - TABELLA COMPLETA

LE TAVOLE DEI VERBI LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE

I CONNETTIVI TESTUALI NELLA LINGUA ITALIANA

  I connettivi in linguistica sono quelle espressioni che servono per unire , legare, le parti logiche di un discorso, di una frase. Sono cioè delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che funzionano da ponte per unire in modo logico i diversi contenuti di un testo. Sono uscita prima questa mattina, eppure , non ho fatto in tempo!                                                 Connettivo La funzione di connettivo può essere svolta da parole di diversa natura grammaticale ossia: Preposizioni:   Ho pensato di invitarti a pranzo domani. Congiunzioni come ma, però, ciononostante, perciò, finché, che, dunque, perché, se, malgrado che, affinché , ecc. : Non ho studiato perché stavo molto male. Avverbi e le locuzioni avverbiali come così, allora, successivamente, cioè, inoltre ecc.: Penso quindi sono. Verbi :  Abbiamo cantato, ballato, mangiato e chiacchierato insieme, riassumendo ci siamo divertiti molto! Alcune espressioni come da u

AVERE SIGNIFICATO E CONIUGAZIONE - TABELLA COMPLETA

Il verbo avere ha diversi utilizzi, impariamo a distinguerne alcuni e a ricordarci della H . La H in italiano è una lettera muta che in alcune forme del verbo avere assume una grande importanza. Il primo significato del verbo avere è quello di POSSEDERE in riferimento a beni materiali (ho una bicicletta), doti morali, qualità, titoli o anche a qualità fisiche e priscologiche (ho le gambe corte, ho tanto coraggio). Io ho una casa al mare. Maria ha un cane. Giorgio ha tre nipoti. Il verbo avere può venire utilizzato col significato di SENTIRE, AVERE LA SENSAZIONE DI: Oggi ho molto freddo. Luisa ha mal di pancia. Gli studenti hanno sete. Il professore ha sonno. Il verbo avere, così come il verbo essere viene anche utilizzato come AUSILIARE ossia come aiuto agli altri verbi (ausilio=aiuto) per formare i tempi composti. I eri ho avuto la febbre. Uscirai di casa quando avrai fatto i compiti. Se tu avessi studiato meglio, avresti passato l'esame. Il verbo avere se seguito dalla prep

Boom-Auch-Crash-Grr-Boing

ONOMATOPEA  È una figura retorica. L’onomatopea è un'espressione o parola che riproduce direttamente un rumore o un suono naturale, rievocandola acusticamente.  Il suono evoca il rumore dello strumento che lo produce. L’onomatopea viene molto usata in letteratura e in fumettistica, si tratta di un segno grafico che non ha alcun significato se non viene associato al suono o rumore di cui è l’imitazione (crash=il suono di un bicchiere che si rompe; sob-sob= quello di un uomo che piange). Sono parole onomatopeiche ad esempio: sciacquio, gorgoglìo, tuffo, sciabordio, boato, scoppio, clangore, fragore ,fruscio, sussurro, lampo, ticchettio, tintinnio. Esempi conosciuti da tutti sono i versi degli animali: Il cane fa bau-bau Il gatto fa miao-miao Il pulcino fa pio-pio L’uccellino fa cip-cip Se volete vedere come vengono scritti onomatopeicamente i versi degli animali nelle maggiori lingue, allora fate CLICK Un altro campo in cui le onomatopee sono usatissi

Il vocabolario dell'estate italiana

L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno. (Mark Twain) Un’ estate italiana!   Parole e frasi legate all’estate in italiano. Evviva è arrivata l’estate, la mia stagione preferita. Oggi vi presento alcune parole e alcune frasi essenziali per vivere un’estate italiana. Abbronzarsi – Prendere il sole Il sole italiano al mare , in montagna, in campagna ma anche in città è forte. Quando il sole è forte è caldo in italiano si dice che “ batte ”…” Il sole batte oggi !” potrete sentire persino frasi come “ Oggi il sole picchia forte !” ma non vi preoccupate, non vi farà un occhio nero! Per proteggervi usate la crema solare scegliendo il giusto “ fattore di protezione”, altrimenti rischierete di ustionarvi (bruciarvi – scottarvi ).  Fare il bagno – Nuotare L’ acqua d’estate è meravigliosa per rinfrescarsi e divertirsi, si può fare il bagno , sguazzare ma anche allenarsi e nuotare (ossia fare attivit

Esclamazioni e Interiezioni

GRAMMATICHIAMO LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI Sono suoni, parole, o gruppi di parole che esprimono sentimenti e sensazioni improvvisi (meraviglia, allegria, dolore, rabbia, sorpresa ecc.). Si tratta di una componente invariabile il cui valore si comprende dal tono della voce e la mimica di chi parla. L’interiezione è seguita dal punto esclamativo, che può però essere collocato anche alla fine della frase. Se l'interiezione o esclamazione è composta da una sola vocale oppure da una consonante, la lettera h va posta dopo la vocale o la consonante (ad esempio, uh!). Se invece è formata da due vocali, la lettera h va collocata in mezzo (ad esempio, ohi!). Alcune interiezioni come ad esempio ahimè, ohibò, ohimè richiedono l'accento grave (cioè quello che scende dall'alto verso il basso). In alcuni casi si trovano anche nomi, aggettivi, verbi e avverbi che assumono la funzione di interiezione o esclamazione: nomi: ad esempio, coraggio! animo! acc