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C'è sempre un motivo per sorridere

Sorridi Sorridi, anche se il tuo cuore soffre Sorridi, anche se si sta spezzando Quando ci sono nuvole nel cielo, “Non ci penserai” Se sorridi Attraverso la tua paura ed il tuo dolore Sorridi e forse domani vedrai il sole levarsi e splendere Per te. Illumina il tuo volto con la gioia Nascondi ogni traccia di tristezza. Anche se una lacrima potrebbe essere sempre così vicina Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare, Sorridi, che senso ha piangere? Scoprirai che vale ancora la pena di vivere Se solo sorridi. Charlie Chaplin

La Bohème

La settima puntata dell Bohème di Puccini. La prima parte del terzo atto. «La voce di Mimì aveva una sonorità che penetrava nel cuore di Rodolfo come i rintocchi di un'agonia... «Egli però aveva per lei un amore geloso, fantastico, bizzarro, isterico... «Venti volte furono sul punto di dividersi. «Convien confessare che la loro esistenza era un vero inferno. «Nondimeno, in mezzo alle tempeste delle loro liti, di comune accordo si soffermavano a riprender lena nella fresca oasi di una notte d'amore... ma all'alba del domani una improvvisa battaglia faceva fuggire spaventato l'amore. «Così - se fu vita - vissero giorni lieti alternati a molti pessimi nella continua attesa del divorzio...». «Musetta, per originaria malattia di famiglia e per materiale istinto, possedeva il genio dell'eleganza». «Questa curiosa creatura dovette, appena nata, domandare uno specchio». «Intelligente ed arguta, ribelle soprattutto a quanto sapesse di

L'alfabeto dell'arcobaleno

Foto di Roberta Allievi Chi non ha mai sentito il canto italiano non sa cosa sia la musica. Le voci in Italia hanno una morbidezza e una dolcezza che ricordano sia il profumo dei fiori che la purezza del cielo. La natura ha destinato questa musica a questo clima, l'una è come il riflesso dell'altro. Madame de Staël dal libro "Corinna o l'Italia" 

Ditelo con un insulto-Vecchio bacucco

BACUCCO Persona rincretinita dall’età, vecchio rimbambito . Il termine deriva dal nome profeta biblico Abacuc, che nella tradizione popolare è rappresentato come un vecchio, ed è quindi divenuto simbolo della demenza senile che può colpire negli ultimi anni di vita. In tono scherzoso o impietoso, indica una persona anziana, debole e rincitrullita, o quanto meno di idee retrograde.  “ È un vecchio bacucco ormai, cosa vuoi che ne sappia di facebook?” Gigi Proietti ne "I sette re di Roma" interpreta un vecchio bacucco ! Ci ho l'anni der cucco me scrocchiano l'ossa So vecchio bacucco sto 'n pizzo a la fossa Si faccio le scale ci arivo sfiatato Se provo a chinamme rimano piegato so' mezzo cecato me guardo allo specchio Pe' quello che vedo so' 'n povero vecchio So' vecchio, so' rotto, 'no sforzo è davero C'è er caso sicuro che qui fiaccio er botto (Ritornello) Ma da quanno m'hai guardato tutto 'n bott

Emozioniamoci

ACIDO Quando si usa questa parola riferendosi ad una persona o ai suoi comportamenti, la si usa in realtà come sinonimo di pungente, astioso, malevolo . Si parla di carattere acido e intrattabile, di atteggiamenti acidi, di risposte acide. Con significati simili possiamo parlare anche di persona acre , nel senso di poco affabile, poco socievole, malevola ; e di persone aspre , con carattere e connotati aspri, ossia crudele cattiva , una megera dal naso adunco, dagli occhi grigi, dalla bocca aspra (D’Annunzio). Il dizionario Treccani ci riporta la seguente spiegazione, per chiarire meglio i tre significati:   “…quanto al carattere di una persona, se è acre, cioè poco socievole, poco affabile, è anche aspro (mentre una critica acre o aspra sarà dura e malevola); se invece, sempre restando nell’ambito dell’umanità, una persona è considerata acida, potrà dirsi anche aspra, nel senso che coverà rancore, astio, malevolenza e lo esprimerà con i comportamenti e a parole (

Leggiucchiando qua e là

Tre volte all'alba Alessandro Baricco Tre storie. Tre incontri. Tre episodi in cui scivolano personaggi che si incrociano, per sfasature temporali, in età diverse, sullo sfondo della hall di un hotel. L’albeggiare che annuncia, per tre volte, l’insistenza di un sentimento. "Venga, le ho detto. Perché? Guardi fuori, è già l'alba. E allora? È ora che lei torni a casa a dormire. Cosa c'entra che ora è, sono mica una bambina. Non è questione di ore, è una questione di luce. Che cavolo dice? È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello. La luce? Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo". Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima. “Nell’ultimo romanzo che ho scritto, Mr Gwyn, si accenna, a un certo punto, a un piccolo libro scritto da un angloindiano, Akash Narayan, e intitolato Tre volte all’alba. Si tratta naturalmente di un libro immaginario, ma nelle immaginarie