Passa ai contenuti principali

Post

Autunno, pensieri, parole, note, colori ed emozioni!

Autunno  Già lo sentimmo venire nel vento d'agosto, nelle piogge di settembre torrenziali e piangenti, e un brivido percorse la terra che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito. Ora passa e declina, in quest'autunno che incede con lentezza indicibile, il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio. (Vincenzo Cardarelli) Veder cadere le foglie Veder cadere le foglie mi lacera dentro soprattutto le foglie dei viali Soprattutto se sono ippocastani soprattutto se passano dei bimbi soprattutto se il cielo è sereno soprattutto se ho avuto, quel giorno, una buona notizia soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male soprattutto se credo, quel giorno, che quella che amo mi ami soprattutto se quel giorno mi sento d'accordo con gli uomini e con me stesso. Veder cadere le foglie mi lacera dentro soprattutto le foglie dei viali dei viali d'ippocastani. (N

Il giornalino di Gian Burrasca

PRIMA PUNTATA IL GIORNALINO DI GIAN BURRASCA È ambientato in Toscana (e in parte anche a Roma). Il libro è scritto in forma di diario: il diario di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca. Questo soprannome, che la famiglia gli dà a causa del suo comportamento molto irrequieto (più per esuberanza che per cattiveria), è divenuto proverbiale per indicare un ragazzino indisciplinato. Giannino Stoppani era un bambino di nove anni. Aveva i capelli bruni, gli occhi castani e gli piaceva fare scherzi. Faceva parte di una famiglia di borghesi  composta da tre sorelle: Ada, Luisa e Virginia, la mamma ed il babbo. Il giorno del suo compleanno ricevette molti regali tra cui un diario che gli aveva comprato la mamma. In questo diario scriveva tutto ciò che gli capitava come quella volta che cadde nel fiume perché aveva cercato di pescare qualche pesce con la canna che gli avevano regalato sempre per il compleanno. Un altro scherzo che annotò nel giornalino fu quello di frugare nei casse

Basta poco per capirsi!

Spesso basta poco per capirsi , due parole ed ecco il gioco è fatto. Non servono grandi discorsi, parolone complicate, lunghi preamboli.  Bastano due parole per capirsi al volo.  Questo succede soprattutto con temi conosciuti, con storie e vicende note e perchè no, anche per le favole! Se vi va proviamo a fare un gioco, questa volta proprio facile, ma il grado di difficoltà salirà..... indovinate la storia nascosta in questo " fumetto di parole " e se volete provare ad esercitare il vostro italiano scritto, fate un riassunto breve del "racconto" e ditemi il suo nome nella vostra lingua!

Grammatichiamo

Lo conoscete il gerundio?

La Gola del Furlo

La gola o passo del Furlo è una gola formatasi per l'azione erosiva del fiume Candigliano , che scorre oggi tra due monti della provincia di Pesaro-Urbino, che originariamente rappresentavano un unico massiccio, il monte Pietralata (889 m) e il monte Paganuccio (976m).  La gola è situata lungo il tracciato dell'antica via Flaminia (di cui rimangono ancora due caratteristiche gallerie romane) che costeggiava appunto il fiume Candigliano; per la sua incontaminata bellezza è stata dichiarata nel 2001 riserva naturale (la Riserva naturale statale Gola del Furlo ). Il paesaggio e la morfologia della gola permettono di ricostruire il passato geologico italiano da più di 200 milioni di anni fa sino ad oggi; le rocce illustrano come un libro a cielo aperto le principali formazioni dell'Appennino umbro-marchigiano. Natura, silenzio, tranquillittà e bellezza fanno di questi luoghi una meta ideale per i turisti in cerca di luoghi magici a contatto con la natura e una flo

Barzellettiamo

2   Il dipartimento di scienze comportamentali di una nota università italiana ha deciso di fare un esperimento singolare: ha individuato dieci isole deserte in mezzo all'oceano e vi ha portato le seguenti persone: Isola 1: due siciliani e una siciliana Isola 2: due napoletani e una napoletana Isola 3: due altoatesini e una altoatesina Isola 4: due sardi e una sarda Isola 5: due toscani e una toscana Isola 6: due liguri e una ligure Isola 7: due veneti e una veneta Isola 8: due torinesi e una torinese Isola 9: due romani e una romana Isola 10: due milanesi e una milanese Due mesi dopo sulle isole si è verificata la seguente situazione: Isola 1: Uno dei siciliani ha ucciso l'altro per restare solo con la siciliana. Isola 2: I due napoletani e la napoletana vivono felici e contenti in un armonioso mènage a trois. Isola 3: I due altoatesini hanno fatto un programma settimanale per alternarsi a fare sesso con la altoatesina. Isola 4: I due sardi

I plurali doppi

Plurali doppi Visto che purtroppo non esiste  una regola generale, l’unica soluzione è prendere in esame i vari casi singolarmente. · Il braccio --> i bracci / le braccia. Il femminile si usa propriamente per indicare gli arti superiori dell’essere umano, nonché il plurale del braccio unità di misura; il maschile in tutti gli altri significati: i bracci della gru, i bracci A e B di un edificio. · Il budello --> i budelli / le budella. Il femminile indica le interiora di un animale (o di un essere umano); il maschile invece si usa per ‘passaggi angusti, vicoli stretti’. · Il calcagno --> i calcagni / le calcagna. Il maschile indica la parte posteriore del piede, il femminile, disusato, si è cristallizzato in alcune espressioni come stare alle calcagna. · Il cervello --> i cervelli / le cervella. Il primo si utilizza come semplice plurale di cervello, il secondo, come per budella, indica la materia di cui è fatto il cervello, specialmente nell’espressio