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LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XX

Il  canto ventesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nella quarta bolgia dell' ottavo cerchio , ove sono puniti gli  indovini  e i maghi; siamo all'alba del 9 aprile  1300  ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300 . Dante , dopo una descrizione generale, indica tra i peccatori, attraverso le parole di  Virgilio , cinque indovini antichi (quattro dei quali mitologici) e tre moderni. Durante la presentazione dell'indovina  Manto  c'è una lunga digressione sulle origini di  Mantova . Nella quarta bolgia il contrappasso punisce la presunzione umana di divinare il futuro: gli indovini hanno la testa e il collo girati al contrario, così che, non potendo guardare avanti, sono costretti a camminare all'indietro procedendo lentamente e bagnando di lacrime il dorso. Anche Dante non trattiene il pianto alla vista della figura umana così deturpata, ma è aspramente rimproverato della sua immotivata compassione di fronte alla giu

Il principe granchio

Italo Calvino Torino, Einaudi, 1974 Il principe granchio C'era una volta un pescatore che non riusciva mai a pescare abbastanza da comprare la polenta per la sua famiglia. Un giorno, tirando le reti, sentì un peso da non poterlo sollevare: tira e tira, era un granchio così grosso che non bastavano due occhi per vederlo tutto. Il pescatore tornò a casa col granchio in spalla, e disse alla moglie di mettere la pentola al fuoco che lui sarebbe tornato con la polenta. E andò a portare il granchio al palazzo del re per venderlo. Il re gli disse: Ma cosa vuoi che me ne faccia di un granchio? Vai a venderlo a qualcun altro. Il quel momento entrò la figlia del re che pregò il padre di comprarle quel granchio, per metterlo nella peschiera insieme con i cefali e le orate. Il re la accontentò. Il pescatore mise il granchio nella peschiera e ricevette una borsa di monete d'oro che bastava a dar polenta per un mese ai suoi figlioli. La principessa non si stancava

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XIX

Il  canto diciannovesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nella terza bolgia dell' ottavo cerchio , ove sono puniti i  simoniaci ; siamo nel mattino del 9 aprile  1300  ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300 . Canto XIX, nel quale sgrida contra li simoniachi in persona di Simone Mago, che fu al tempo di san Pietro e di santo Paulo, e contra tutti coloro che simonia seguitano, e qui pone le pene che sono concedute a coloro che seguitano il sopradetto vizio, e dinomaci entro papa Niccola de li Orsini di Roma perché seguitò simonia; e pone de la terza bolgia de l’inferno. O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci  3 per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, però che ne la terza bolgia state.   6 Già eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte ch’a punto sovra mezzo ’l fosso piomba.  9 O somma sapïe

Marco e Mirko, il diavolo e la signora De Magistris

G. Rodari Novelle fatte a macchina. Torino, Einaudi, 1977 Marco e Mirko, il diavolo e la signora De Magistris Marco e Mirko, come ho già detto una volta (dopo non lo dirò più), sono due fratelli gemelli, uguali in tutto e per tutto. Ma è facile distinguerli, perché Marco porta sempre con sé il suo martello dal manico bianco e Mirko il suo martello dal manico nero. I loro genitori, invece, si distinguono perché il padre, signor Augusto, ha un negozio di elettrodomestici mentre al contrario la madre, signora Emenda, ha un negozio di cappellini per signora. Chiaro? Marco e Mirko sono soli in casa e stanno facendo il compito. «Tema, - dice il compito, - parlate del diavolo». Dopo aver scritto «Svolgimento», i due fratelli si consultano: E adesso, che cosa diciamo del diavolo? Diciamo che è scemo, - suggerisce Mirko. Io ci sto, - approva Marco. - Però bisogna dire perché. Il diavolo è scemo, - dice Mirko, - perché fa le pentole, ma non i coperchi. Mentre scrivono questa importante

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XVIII

Il  canto diciottesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nella prima e nella seconda bolgia dell' ottavo cerchio , ove sono puniti rispettivamente i  ruffiani e seduttori  e gli  adulatori ; siamo nel mattino del 9 aprile 1300  ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo  1300 . Con questo canto inizia la seconda metà della  cantica  infernale. Curiosamente l' Inferno  è distinto in due metà di 17 canti, in ciascuna delle quali compaiono 13 categorie di dannati: due numeri particolarmente sinistri e legati a superstizioni; in questa seconda parte sono trattati i fraudolenti (che si suddividono in ingannatori e in traditori) cioè coloro che usarono l'intelligenza e la ragione per fini malvagi. Gerione ha lasciato scendere Dante e  Virgilio all'ingresso dell'ottavo  cerchio , detto Malebolge perché suddiviso in dieci fossati concentrici - le bolge appunto - collegati da ponticelli di roccia: il luogo è tutto dominato dal color

La figlia del re

Luigi Capuana  -  C'era una volta... Fiabe  (1882) La figlia del re C’era una volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla de’ loro occhi. Mandò il Re di Francia per domandarla in sposa. Il Re e la Regina, che non sapeano staccarsi dalla figliuola, risposero: - È ancora bambina. Un anno dopo, mandò il Re di Spagna. Quelli si scusarono allo stesso modo: - È ancora bambina. Ma i due regnanti se l’ebbero a male. Si misero d’accordo e chiamarono un Mago: - Devi farci un incanto per la figlia del Re, il peggiore incanto che ci sia. - Fra un mese l’avrete. Passato il mese, il Mago si presentò: - Ecco qui. Regalatele questo anello; quando lo avrà portato in dito per ventiquattr’ore, ne vedrete l’effetto. Regalarglielo non potevano, perché s’eran già guastati coi parenti di lei. Come fare? - Ci penserò io. Il Re di Spagna si travestì da gioielliere, e aperse una bottega dirimpetto al palazzo reale. La R