Un
vino elettrifrizzante!
Se dopo aver bevuto un sorsetto di quel buon vino rosso,
vi si rizzano i capelli in testa, non preoccupatevi, probabilmente è invecchiato
con la tecnica del professore cinese Xin An Zeng.
Si sa, il tempo è denaro, e ciò significa per alcuni
rossi, dover aspettare fino a 20 anni per poter gustare un prodotto perfetto in
quanto a fragranza e grado di acidità, così questo professore della South China
University of Technology di Guangzhou, ha scoperto che quello che la natura fa
con pazienza e fatica in anni, l’energia elettrica lo può fare in pochi minuti.
Facendo passare il vino attraverso un tubo che scorre tra
due elettrodi in titanio, e sottoponendolo ad una scossa elettrica, si riesce
ad invecchiarlo in modo artificiale in pochi minuti.
I campi elettrici,
infatti, come altri principi della fisica, sono in grado di modificare gli
elementi costitutivi del vino e, nel caso specifico, di alterarne l'età.
“Dopo tre minuti a 600 volt il vino è diventato armonioso
e gradevolmente fruttato”…….si potrebbe dire, darà una scossa al vostro palato
(probabilmente non solo in senso figurato).
Comunque, sarà che oggi tutto va sempre più veloce, o che
ormai siamo insofferenti anche se dobbiamo attendere cinque minuti in coda………sarà
che il tempo è denaro, e di denaro si ha la sensazione di averne sempre meno, sarà che a dicembre volgiamo mangiare fragole appena colte;
ma questa “corsa al fare presto”, non mi convince.
Domani magari troveremo modi per velocizzare tutto, ci
muoveremo alla velocità della luce, o avremo gravidanze di un solo giorno,
pensate un po’…..rimasta incinta il giovedì, partorisce il venerdì; un gran
risparmio in termini di visite mediche, parcelle del ginecologo, problemini
fisici vari e poco tempo per fare compere e riempirsi di gingilli inutili.
Io comunque resto per la natura, per i vini invecchiati
vent’anni in botti di legno, per le lasagne che al forno attendono tre quarti d’ora,
per i viaggi che ti danno il tempo di pensare a dove stai andando e per le
gravidanze di nove mesi, passati ad aspettare, sognare e trepidare.
Volete mettere “il bello dell’attesa”?!
E ora forza, commentate, ditemi la vostra..........................................
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