DONNE
Pascoli
Myricae
Dolcezze
CON GLI ANGIOLI
Erano
in fiore i lilla e l'ulivelle;
ella
cuciva l'abito di sposa:
né
l'aria ancora aprìa bocci di stelle,
né
s'era chiusa foglia di mimosa;
quand'ella
rise; rise, o rondinelle
nere,
improvvisa: ma con chi? di cosa?
rise,
così, con gli angioli; con quelle
nuvole
d'oro, nuvole di rosa.
UMBERTO SABA
DONNA
Donna
Quand'eri
giovinetta
pungevi
come
una mora di macchia. Anche il piede
t'era
un'arma, o selvaggia.
Ancora
giovane,
ancora
sei
bella. I segni
degli
anni, quelli del dolore, legano
l'anime
nostre, una ne fanno. E dietro
i
capelli nerissimi che avvolgo
alle
mie dita, più non temo il piccolo
bianco
puntuto orecchio demoniaco.
ALDA MERINI
A tutte le donne
Fragile,
opulenta donna, matrice del paradiso
sei
un granello di colpa
anche
agli occhi di Dio
malgrado
le tue sante guerre
per
l'emancipazione.
Spaccarono
la tua bellezza
e
rimane uno scheletro d'amore
che
però grida ancora vendetta
e
soltanto tu riesci
ancora
a piangere,
poi
ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi
ti volti e non sai ancora dire
e
taci meravigliata
e
allora diventi grande come la terra
e
innalzi il tuo canto d'amore.
ADA NEGRI
La madre
Vedova,
lavorò senza riposo
per
la bambina sua, per quel suo bene
unico,
da lo sguardo luminoso;
per
essa sopportò tutte le pene,
per
darle il pan si logorò la vita,
per
darle il sangue si vuotò le vene. -
di
rose a maggio, come una sultana,
da
la materna idolatria blandita;
e
così piacque a un uom quella sovrana
beltà,
che al suo desio la volle avvinta,
e sposa e amante la portò lontana!...
...
Batte or la pioggia dal rovaio spinta
ai
vetri de la stanza solitaria
ove
la madre sta, tacita, vinta:
schiude
essa i labbri, quasi in cerca d'aria;
ma
pensa: "La diletta ora è felice... ".
E,
bianca al par di statua funeraria,
quella
sparita forma benedice.
ESOARDO SANGUINETTI
Ballata delle donne
Quando
ci penso, che il tempo è passato,
le
vecchie madri che ci hanno portato,
poi
le ragazze, che furono amore,
e
poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina
penso, se penso una gioia:
pensarci
il maschio, ci penso la noia.
Quando
ci penso, che il tempo è venuto,
la
partigiana che qui ha combattuto,
quella
colpita, ferita una volta,
e
quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina
penso, se penso la pace:
pensarci
il maschio, pensare non piace.
Quando
ci penso, che il tempo ritorna,
che
arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso
che è culla una pancia di donna,
e
casa è pancia che tiene una gonna,
e
pancia è cassa, che viene al finire,
che
arriva il giorno che si va a dormire.
Perché
la donna non è cielo, è terra
carne
di terra che non vuole guerra:
è
questa terra, che io fui seminato,
vita
ho vissuto che dentro ho piantato,
qui
cerco il caldo che il cuore ci sente,
la
lunga notte che divento niente.
Femmina
penso, se penso l'umano
la
mia compagna, ti prendo per mano.
Commenti
Posta un commento