Folco Quilici: L'Italia Vista dal Cielo –
Umbria
Un viaggio attraverso la storia dell'Umbria,
delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio
per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni
realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di
avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici
sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
"Umbria" si apre con immagini che
richiamano alla primavera, la festa dei Ceri a Gubbio, dove sacro e profano si
mescolano nella prorompente gioia di vivere. Da lì si prosegue l'itinerario
attraverso il "cuore d'Italia", verde per le pianure ampie e
livellate e le rive boscose.
Un susseguirsi di immagini suggestive tra
montagne e valli, fiumi e boschi, che scoprono una regione in cui il tempo
sembra essersi fermato. Ulivi, viti, campi di erba, il colore verde che
predomina e accompagna dolcemente una terra dalle antiche tradizioni e dai
profumi inebrianti.
L'immagine cambia e si rivelano i fiumi della
regione, che, pure senza sbocco sul mare, abbonda di corsi d'acqua che si
susseguono nel loro lento fluire. Il Tevere, il Topino, Il Velino,
la Nera e
infine "un lago come una boccata d'aria ... un velo d'acqua su un prato:
il Trasimeno". Ma il trionfo delle acque dell'Umbria è alle Marmore, un
salto per 160 metri di spuma impetuosa.
Così appare l'Umbria filmata da Folco Quilici
e descritta da Cesare Brandi.
D'un tratto ecco svelarsi Perugia con le sue
"mura di pietra (...) che hanno il sapore del tempo e l'odore del destino
(...). La città si apre al visitatore (...), sta così in alto come se fosse tra
le mani di quei Santi protettori che tengono con garbo le città miniaturizzate,
e intorno hanno un baratro d'aria...".
Domina dall'alto un paesaggio dalla bellezza
suggestiva e senza tempo.
"Non c'è forse al mondo fontana più bella
di quella che sta sotto al Duomo: le fontane barocche sono un'altra cosa,
impugnano il nucleo urbano, si insediano da padrone. La fonte di Perugia
condiziona tutta la piazza ma non l'impugna ...".
Il viaggio continua da Orvieto a Todi, lungo
un Tevere pieno di sacche d'acqua e boschi intorno, arruffati. Scorrono
Montefalco, Città della Pieve, Spoleto. Le immagini di questa città racchiudono
secoli di storia e raggiungono la massima espressione di bellezza artistica e
monumentale nelle sculture della facciata di San Pietro - "come modellate
in pasta di pane (che), lievitando, hanno perso i contorni"- proseguono nello
straordinario Ponte delle Torri e culminano nella maestosità della Rocca
Albornoziana.
Poi la scoperta di Norcia, Assisi, Todi, Città
della Pieve, Foligno, Spello, piccoli e grandi scrigni di arte e di storia.
Luoghi di straordinaria bellezza, tesori di cultura, città dice Brandi
"asserragliate come castelli in cima ai poggi, come ostensori
d'argento".
Un viaggio virtuale in cui la regione scopre i
suoi mille volti, mostrandosi in tutti i suoi aspetti. Aspetti di un paese che
trovano identità nelle parole del grande scrittore:
"La campagna umbra ha il gusto della
campagna toscana che però non è toscana... Eppure gli ulivi sono gli stessi, né
così spessi come nel Sud... anzi diradati dalle potature sapienti... e le viti,
i filari, i campi di erba medica: cosa è che è diverso?...".
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