AUDIOLIBRI
ITALO CALVINO
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO
« Forse non
farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse
domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima
di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i
pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla
storia di domani del genere umano. »
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Il sentiero dei
nidi di ragno è il primo romanzo di Italo Calvino. Pubblicato nel 1947,
è ambientato in Liguria all'epoca
della seconda guerra
mondiale e della Resistenza partigiana.
Trama Tratta da Wikipedia
Italia, periodo della Resistenza,
dopo l'8 settembre 1943.
In un piccolo paese ligure della Riviera di Ponente, Sanremo, tra valli, boschi
e luoghi impervi dove la lotta partigiana è più forte, Pin è un bambino ligure
di circa dieci anni, orfano di madre e con il padre marinaio irreperibile,
abbandonato a se stesso e in perenne ricerca di amicizie tra gli adulti del
vicolo dove vive, e dell'osteria che frequenta dove viene preso in giro da
tutti: Pin è canzonato a causa delle relazioni sessuali che la sorella
prostituta, la Nera di Carrugio Lungo, intrattiene coi militari tedeschi;
provocato dagli adulti a provare la sua fedeltà, Pin sottrae a Frick, un
marinaio tedesco amante della donna, la pistola di servizio, una P38, e la sotterra in campagna, nel luogo,
sconosciuto a tutti, in cui è solito rifugiarsi, dove i ragni fanno il nido. Il
furto sarà poi causa del suo arresto e dell'internamento in prigione. Qui entra
a contatto con la durezza della vita di carcerato e con la violenza perpetrata
da uomini su altri uomini. In prigione incontra Pietromagro, il ciabattino di
cui era garzone, ma specialmente Lupo Rosso, un giovane e coraggioso
partigiano, che in prigione subiva interrogatori e violenze da parte dei
fascisti. Lupo Rosso aiuta Pin ad evadere dal carcere, ma una volta fuori, per
cause indipendenti dalla sua volontà abbandona Pin a se stesso, a girovagare
nel bosco da solo, finché non incontra Cugino, un partigiano solitario alto,
grosso e dall'aria mite. Questi lo condurrà sulle montagne, al gruppo segreto
di militanti partigiani a cui appartiene, il distaccamento del Dritto. Qui Pin
entra in contatto con una folta casistica umana di antifascisti, dalla
dubbia eroicità e caratterizzati dai più comuni difetti umani: Dritto il comandante, Pelle, Carabiniere, Mancino il cuciniere, Giglia la moglie di Mancino, Zena il lungo detto Berretta-di-Legno o Labbra di Bue e così si sistema presso di loro.
dubbia eroicità e caratterizzati dai più comuni difetti umani: Dritto il comandante, Pelle, Carabiniere, Mancino il cuciniere, Giglia la moglie di Mancino, Zena il lungo detto Berretta-di-Legno o Labbra di Bue e così si sistema presso di loro.
Una sera Dritto appicca
inavvertitamente il fuoco all'accampamento perché avvinto in un gioco di
sguardi; questa sua imprudenza costringe i compagni partigiani a fuggire e ad
insediarsi in un vecchio casolare dal tetto sfondato. Un litigio col capo
brigata irrita Pelle a tal punto da spingerlo al tradimento dei suoi compagni:
parte per il villaggio e rivela ai tedeschi l'insediamento partigiano. In
seguito la Resistenza provvederà a freddarlo in un gap. Il giorno seguente i
comandanti partigiani, Kim e Ferriera, fanno sopralluogo nel distaccamento del
Dritto e gli impartiscono le istruzioni per l'imminente battaglia. Al momento
di partire però il Dritto, ormai ridotto all'ombra di se stesso, si rifiuta di
scendere di in battaglia e decide di restare con Giglia. Con loro resterà solo
Pin che sin dall'incendio aveva compreso l'interesse dei due e li sorprenderà,
una volta partiti tutti, a consumare il loro sesso adulterino. Il Dritto
d'altronde sa di aver segnato il suo destino.
La battaglia si risolve con una
ritirata strategica. Il bilancio è di un solo morto e di un ferito. Poiché
l'accampamento non è più sicuro come prima, i partigiani si mettono in cammino
e raggiungono la postazione di altre brigate partigiane. Presto la discussione
si accende quando Pin comincia a rivelare la tresca amorosa tra il Dritto e la
Giglia scoperta il mattino: il Dritto tenta allora di zittire il bambino,
malmenandolo, tanto che Pin gli morde la mano. Con quel gesto rabbioso esce dal
casolare e scappa via di corsa. Incontra di tanto in tanto dei tedeschi e dopo
alcuni giorni di marcia, arriva al suo paesino o almeno quello che ne resta
dopo il rastrellamento dei nazisti. Ancora una volta si rifugia nel suo luogo
segreto, ma vi trova tutta la terra rimossa e la pistola scomparsa: è quasi
sicuro che sia stato Pelle.
Sconvolto, si reca dalla sorella,
ormai in combutta con i tedeschi ma suo unico contatto con il mondo, la quale è
molto sorpresa di vederlo. Mentre conversa, viene a sapere che lei possiede una
pistola datale da un giovane delle brigate nere, sempre raffreddato. Pin
capisce che si tratta di Pelle e che la pistola è proprio la P38 che lui aveva
sottratto al tedesco e che aveva sotterrato al sentiero dei nidi di ragno. Se
la riprende con rabbia e, gridando contro la sorella, va via di casa. Si sente
ancora più solo, fugge verso il sentiero dei nidi di ragno, dove incontra
nuovamente Cugino. Durante la conversazione che intrattengono, Pin si rende
conto che proprio Cugino è l'unico vero amico, un adulto che si interessa
persino ai nidi di ragno scoperti da Pin. Ma Cugino dice a Pin che vorrebbe
andare con una donna, dopo tanti mesi passati in montagna. Pin rimane male,
proprio Cugino che era sempre stato così ferocemente critico verso le donne.
Anche lui, pensa Pin, è come tutti gli altri adulti. Parlano della sorella
prostituta, Cugino è interessato e si fa indicare la sua abitazione. Si
allontana lasciando a Pin il suo mitra e portandosi dietro proprio la pistola
del bambino, dicendo che aveva paura di incontrare dei tedeschi. Dopo pochi
minuti Pin sente degli spari venire dalla città vecchia. Ma ecco, invece, che
ricompare Cugino: troppo presto rispetto a quello che aveva detto di voler fare
con la prostituta. Il bambino è felice: Cugino gli dice che ci ha ripensato,
che non ha voglia di andare con una donna, che le donne gli fanno schifo. È
probabile che abbia provveduto ad uccidere la sorella di Pin perché complice
delle truppe tedesche, ma questo fatto rimane incerto, non detto, e Pin non
collega gli spari sentiti alla rapidità del ritorno di Cugino. Nessuna
consapevolezza o sospetto c'è da parte di Pin: è felice di aver ritrovato una
figura di adulto che lo protegga e lo capisca. I due si tengono per mano e si
allontanano, di notte, in mezzo alle lucciole.
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