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Le scarpe rotte

Le scarpe rotte Io ho le scarpe rotte e l'amica con la quale vivo in questo momento ha le scarpe rotte anche lei. Stando insieme parliamo spesso di scarpe. Se le parlo del tempo in cui sarò una vecchia scrittrice famosa, lei subito mi chiede: «Che scarpe avrai?» Allora le dico che avrò delle scarpe di camoscio verde, con una gran fibbia d'oro da un lato. Io appartengo ad una famiglia dove tutti hanno scarpe solide e sane. Mia madre anzi ha dovuto far fare un armadietto apposta per tenerci le scarpe, tante paia ne aveva. Quando torno fra loro, levano alte grida di sdegno e di dolore alla vista delle mie scarpe. Ma io so che anche con le scarpe rotte si può vivere. Nel periodo tedesco ero sola qui a Roma, e non avevo che un solo paio di scarpe. Se le avessi date al calzolaio avrei dovuto stare due o tre giorni a letto, e questo non mi era possibile. Così continuai a portarle, e per giunta pioveva, le sentivo sfasciarsi lentamente, farsi molli ed informi, e sentivo il freddo

Viaggio nel paese delle meraviglie

BASILICATA Nome : Basilicata o Lucania Capoluogo di regione :Potenza Confini :  confina a nord e ad est con la Puglia, ad ovest con la Campania, a sud con la Calabria, a sud-ovest è bagnata dal mar Tirreno e a sud-est è bagnata dal Mar Ionio. Mari : Mar Ionio e Mar Tirreno Ampiezza : 9 992km² Lunghezza coste : 7.456 km Altitudine media : 633 m s.l.m.. Abitanti : 586 721 (agosto 2011) Città : comprende la provincia di Potenza e la provincia di Matera. Le altre città principali, oltre ai due capoluoghi Potenza e Matera, sono Melfi, Pisticci e Policoro. Catene Montuose : il territorio della Basilicata è prevalentemente montuoso (47%) e collinare (45% circa) e possiede un'unica grande pianura: la Piana di Metaponto. I massicci del Pollino (Serra Dolcedorme - 2.267 m) e del Sirino (Monte Papa - 2.005 m), il Monte Alpi (1.900 m), il Monte Raparo (1.764 m) ed il complesso montuoso della Maddalena (Monte Volturino - 1835 m) costituiscono i maggiori rilievi dell'

Il pensierino della sera

La Bohème

La Bohème La quarta puntata della Bohème, la fine del primo atto! Mimì (È un po' titubante, poi si decide a parlare; sempre seduta.) Sì. Mi chiamano Mimì, ma il mio nome è Lucia. La storia mia è breve. A tela o a seta ricamo in casa e fuori... Son tranquilla e lieta ed è mio svago far gigli e rose. Mi piaccion quelle cose che han sì dolce malìa, che parlano d'amor, di primavere, di sogni e di chimere, quelle cose che han nome poesia... Lei m'intende? Rodolfo (commosso) Sì. Mimì Mi chiamano Mimì, il perché non so. Sola, mi fo il pranzo da me stessa. Non vado sempre a messa, ma prego assai il Signore. Vivo sola, soletta là in una bianca cameretta: guardo sui tetti e in cielo; ma quando vien lo sgelo il primo sole è mio il primo bacio dell'aprile è mio! Germoglia in un vaso una rosa... Foglia a foglia la spio! Cosi gentile il profumo d'un fiore! Ma i fior ch'io faccio, ahimè! non

Buon compleanno Italia

MARZO 1821 Di: Alessandro Manzoni  Soffermàti sull’arida sponda, Vòlti i guardi al varcato Ticino, Tutti assorti nel novo destino, Certi in cor dell’antica virtù, Han giurato: Non fia che quest’onda Scorra più tra due rive straniere; Non fia loco ove sorgan barriere Tra l’Italia e l’Italia, mai più! L’han giurato: altri forti a quel giuro Rispondean da fraterne contrade, Affilando nell’ombra le spade Che or levate scintillano al sol. Già le destre hanno stretto le destre; Già le sacre parole son porte: O compagni sul letto di morte, O fratelli su libero suol. Chi potrà della gemina Dora, Della Bormida al Tanaro sposa, Del Ticino e dell’Orba selvosa Scerner l’onde confuse nel Po; Chi stornargli del rapido Mella E dell’Oglio le miste correnti, Chi ritogliergli i mille torrenti Che la foce dell’Adda versò, Quello ancora una gente risorta Potrà scindere in volghi spregiati, E a ritroso degli anni e dei fati, Risospinge

Lasciate che la vita vi spettini!

Lasciate che la vita vi spettini! Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perciò ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità. Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo... Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano... - Fare l'amore, spettina. - Ridere a crepapelle, spettina. - Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina. - Toglierti i vestiti, spettina. - Baciare la persona che ami, spettina. - Giocare, spettina. - Cantare fino a restare senza fiato, spettina. - Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili ... Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati... Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E' la legge della vita: sarà sempre più spe

Schegge d'Italia

IL LAGO DI RESIA Foto di Liana Rossi Il Lago di Resia (Reschensee in tedesco) è un lago alpino artificiale situato in val Venosta a 1.498 m nel comune di Curon Venosta (BZ), a nord del vicino lago di San Valentino alla Muta.  Presso il passo di Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon detto anche lago di Mezzo (ted. Grauner See o Mittersee) e il lago di San Valentino alla Muta. La costruzione di una grande diga nel 1950 unificò i primi due precedenti laghi e sommerse l'antico abitato di Curon Venosta che venne ricostruito più a monte. 163 case e 523 ettari di terreno coltivato a frutta furono sommersi. Se ne ricavò il bacino dell'attuale lago, lungo 6 km e largo 1 km nel punto di massima larghezza.  La cima del vecchio campanile di Curon (Graun) emerge dalle acque ed è tuttora visibile. In inverno, quando il lago gela, il campanile è raggiungibile a piedi. Una leggenda racconta che in alcune giornate d'inverno si sentano ancora

La Bohème

La terza puntata della Bohème una puntata speciale con la famosa aria "...che gelida manina"! Rodolfo (sfiduciato) Non sono in vena. (Si bussa timidamente all'uscio.) Chi è là? Mimì (di fuori) Scusi. Rodolfo (alzandosi) Una donna! Mimì Di grazia, mi si è spento il lume. Rodolfo (Corre ad aprire.) Ecco. Mimì (sull'uscio, con un lume spento in mano ed una chiave) Vorrebbe... ? Rodolfo S'accomodi un momento. Mimì Non occorre. Rodolfo (insistendo) La prego, entri. (Mimì, entra, ma subito è presa da soffocazione.) Rodolfo (premuroso) Si sente male? Mimì No... nulla. Rodolfo Impallidisce ! Mimì (presa da tosse) Il respir... Quelle scale... (Sviene, e Rodolfo è appena a tempo di sorreggerla ed adagiarla su di una sedia, mentre dalle mani di Mimì cadono candeliere e chiave.) Rodolfo (imbarazzato) Ed ora come faccio?... (Va a prendere dell'acqua e ne spruzz