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La Bohème

La sesta puntata della Bohème. La fine del secondo atto. Musetta (sempre seduta dirigendosi intenzionalmente a Marcello, il quale comincia ad agitarsi) Quando men vo soletta per la via, la gente sosta e mira e la bellezza mia tutta ricerca in me da capo a pie'... Marcello (agli amici, con voce soffocata) Legatemi alla seggiola! Alcindoro (sulle spine) Quella gente che dirà? Musetta ... ed assaporo allor la bramosia sottil, che da gli occhi traspira e dai palesi vezzi intender sa alle occulte beltà. Così l'effluvio del desìo tutta m'aggira, felice mi fa! Alcindoro (Si avvicina a Musetta, cercando di farla tacere.) (Quel canto scurrile mi muove la bile!) Musetta E tu che sai, che memori e ti struggi da me tanto rifuggi? So ben: le angoscie tue non le vuoi dir, ma ti senti morir! Mimì (a Rodolfo) Io vedo ben... che quella poveretta, tutta invaghita di Marcel, tutta invaghita ell'è! (Schau

La Bohème

La quinta puntata! Quadro secondo «... Gustavo Colline, il grande filosofo; Marcello, il grande pittore; Rodolfo, il grande poeta; e Schaunard, il grande musicista - come essi si chiamavano a vicenda - frequentavano regolarmente il Caffè Momus dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri, perché indivisibili. «Essi giungevano infatti e giuocavano e se ne andavano sempre insieme e spesso senza pagare il conto e sempre con un "accordo" degno dell'orchestra del Conservatorio». «Madamigella Musetta era una bella ragazza di venti anni... «...Molta civetteria, un pochino di ambizione e nessuna ortografia... «.Delizia delle cene del Quartiere Latino. . . «Una perpetua alternativa di brougham bleu e di omnibus, di via Breda e di Quartiere Latino. « - O che volete? - Di tanto in tanto ho bisogno di respirare l'aria di questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone: ciascuno de' miei amori è una strofa, - ma Marcello ne è il ritor