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LO ZABAIONE

Lo zabaione o zabajone o zabaglione è una crema dolce e spumosa preparata con uova, zucchero e vino o vino liquoroso.  Negli anni cinquanta diede origine, in Italia, a noti liquori come il Vov e lo Zabov. Vov e Zabov sono due marchi registrati. La Storia... Tra le vecchie specialità della cucina piemontese, una cucina ricca di piatti diversi e squisiti, vi è lo zabaglione ('L Sanbajon). Fra' Pasquale de Baylon (1540-1592), del Terzo Ordine dei Francescani, arrivato a Torino per il suo apostolato presso la Parrocchia di San Tommaso, consigliava alle sue penitenti (specialmente a quelle che si lamentavano della poca vivacità del consorte) una sua ricetta che, sintetizzata capace di ridare vigore e forza al soggetto. Santificato nel 1680 da Papa Alessandro VIII entrò rapidamente nella leggenda, tanto che le donne torinesi tra di loro si scambiavano e consigliavano la sua ricetta per beneficiare del miracolo del Santo Pasquale de Baylon, il cui nome, in dial

I post del DRAGO

La Mole Antonelliana La Mole Antonelliana è il monumento simbolo della città di Torino. Situata nel centro storico a ridosso del quartiere Vanchiglia, prende il nome dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli.  Raggiunge un'altezza di 167 metri, perciò è attualmente l'edificio più elevato di Torino e fu per lungo tempo anche la costruzione in muratura più alta d'Europa. Dalla vetta della Mole è possibile ammirare un meraviglioso panorama a 360 gradi su Torino, spaziando sui tetti della città fino alle Alpi e al Po, una striscia lucente d’acqua che attraversa la città. Progettata dall’Antonelli per diventare un tempio ebraico l’edificio è un simbolo di bellezza e storia uniche; e l’esperienza inizia ben prima di arrivare alla sua vetta, infatti, per salire si utilizza un ascensore totalmente trasparente, che permette di ammirare gli stucchi che decorano la volta, un viaggio che offre la sensazione spettacolare di „galleggiare nel nulla“ all’interno

La divina commedia- Inferno-Canto III

La porta dell'inferno « 'Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.' » Prima vi offro una versione un po’ alternativa: La divina commedia a fumetti… La Divina Commedia a Fumetti - I - Inferno- http://www.animalibera.net/p/il-mio-libro.html Ed ora la versione classica del primo canto dell’Inferno! Canto terzo, nel quale tratta de la porta e de l’entrata de l’inferno e del fiume d’Acheronte, de la pena di coloro che vissero sanza opere di fama degne, e come il demonio Caron li trae in sua nave e come elli parlò a l’auttore; e tocca qui questo vizio ne la persona di papa Cilestino. ’Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. 3 Giustizia mosse il mio alto fattore; fecemi la divina podestate, la somma sapïenza e ’l primo amore. 6 Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterna duro. Lasc

Il ponte di Rialto- Venezia

Il ponte di Rialto a Venezia. Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, oltre al Ponte dell'Accademia, al Ponte degli Scalzi e al Ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande, nella città di Venezia.  Dei quattro, il ponte di Rialto è il più antico e sicuramente il più famoso. Il primo passaggio sul Canal Grande fu un ponte di barche costruito nel 1181 da Nicolò Barattieri, che eresse, tra le sue opere, anche le due colonne in Piazza San Marco.  Fu chiamato Ponte della Moneta, presumibilmente per via della Zecca che sorgeva vicino all'ingresso orientale. La crescente importanza del mercato di Rialto sulla sponda orientale del canale fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250 fu sostituito da un ponte di legno strutturale. Data la stretta associazione con il mercato, il ponte cambiò nome e diventò Ponte di Rialto. L'attuale ponte in pietra ad arcata unica, realizzato da Antonio da Ponte in collaborazione col nipote Anto

La fonetica italiana-Parliamo italiano

La nostra seconda lezione di fonetica! Lo sapevi che le vocali nella lingua italiana in realtà sono sette? A perte (o "basse") o c hiuse (o "alte"), a seconda della posizione della lingua nella cavità orale e dell'apertura mandibola: quando essa è bassa la bocca è più aperta, quando è alta la bocca è più chiusa. Ma come distinguere le varie vocali? Grazie all'accento fonico che ci indica la distinzioni tra suoni aperti e chiusi per le vocali e ed o.         Per indicare quali vocali vanno pronunciate aperte e quali chiuse si usano due tipi di accento fonico :             Accento grave :             ò è per indicare le vocali da pronunciare aperte (Es.: pòdio, sèdia)             Accento acuto:             ó é per indicare le vocali da pronunciare chiuse (Es.: bórsa, perché) Qualche esempio...per farvi capire meglio e fate attenzione alla direzione dell'accento: È facile noh? E ricordatevi che a seconda del modo i

La forza della fantasia!

A volte basta veramente poco... per colorare il mondo! Source: streetartutopia.com via Lisa on Pinterest

La fonetica italiana- Parliamo italiano!

Incominciamo un po' a parlare di "parlare" , la fonetica si occupa del suono e di come questo venga articolato dalla bocca. Eh si, sembra facile....ma se ci pensate bene imparando una lingua straniera la fonetica è un passo importantissimo, perchè anche se sapete cosa dire, ma non riuscite a dirlo in modo comprensibile, non andrete molto lontani ! Ecco allora la nostra prima lezione di fonetica o " PARLIAMO ITALIANO "! Le v ocali della lingua italiana sono: a-e-i-o-u Dal punto di vista articolatorio, una vocale è un suono prodotto mediante la vibrazione delle corde vocali e senza frapporre ulteriori ostacoli al flusso dell'aria così fatto risonare. Le diverse vocali si ottengono modificando il risuonatore, e quindi con una maggiore o minore apertura della bocca, con o senza protrusione delle labbra, con o senza passaggio dell'aria dalle fosse nasali, e con la lingua posta più o meno in avanti nella cavità orale. Le c onsonanti della