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Il giornalino di Gian Burrasca

La terza puntata della lettura/ascolto del Giornalino di Gian Burrasca. ASCOLTATE IL GIORNALINO Ho fretta d'andare a letto, ma prima voglio raccontar qui come sono andate le cose. Quando son ritornato al pian terreno, erano già venute le signorine di nostra conoscenza, come sarebbero le Mannelli, le Fabiani, Bice Rossi, le Carlini e tante altre, tra le quali quella seccherellona della Merope Santini, che si dà il belletto in modo indecente e alla quale la mia sorella Virginia ha appioppato il nome d' uscio ritinto.  Le ragazze erano molte, ma di uomini non c'erano che il dottor Collalto, il fidanzato di Luisa, e il sonatore di pianoforte che stava a sedere con le braccia incrociate, aspettando il segnale per eseguire il primo ballabile. L'orologio segnava le nove; e il sonatore ha incominciato a sonare una polca, ma le signorine seguitavano a girar per la sala, chiacchierando tra di loro. Poi il sonatore ha sonato una mazurca, e due o tre ragazze si son de

La divina commedia- Inferno-Canto IV

Prima vi offro una versione un po’ alternativa: La divina commedia a fumetti … La Divina Commedia a Fumetti - I - Inferno- http://www.animalibera.net/p/il-mio-libro.html Ed ora la versione classica del quarto canto dell’Inferno ! Un tuono fragoroso risveglia Dante dal sonno in cui era caduto sulla riva dell’ acheronte. Egli si guarda intorno e si accorge di trovarsi sull’orlo della voragine infernale, buia e profonda. E’ preso da timore nel vedere che Virgilio impallidisce, ma il maestro lo rassicura: il suo pallore non è dovuto a spavento, ma a pietà per la sorte dei dannati.Entrati nel primo cerchio infernale, che è costituito dal limbo, i due poeti odono i sospiri delle anime di coloro che vissero una vita virtuosa senza aver ricevuto il battesimo. Per non essere state cristiane, non possono ascendere al paradiso; d’altra parte, non avendo in sé altra macchia se non il peccato di Adamo, non sono sottoposte a tormenti: la loro pena è tutta spirituale: vivono nel deside

Una passeggiata sotto i portici...il recod di Torino!

Torino è un salotto elegante, una città raffinata e sociale, ricca di storia e ben curata.  Il suo centro storico è ricco di negozi, vetrine, raffinati locali antichi, bar e caffè in cui oltre ad uscire un ottimo profumo di cioccolata calda ed espresso è possibile toccare con mano il polso allegro, vivo e culturale di questa città ricca di storia e curiosità. Ma Torino detiene anche un vero recod di cui non tutti sono a conoscenza, ossia il suo centro rappresenta la più ampia zona pedonale d’Europa e conta ben 18 chilometri di portici dei quali 12,5 sono connessi e in pieno centro storico. Sono tante le città italiane ricche di porticati, ma quelli di Torino sono veramente speciali: ampi, luminosi, eleganti e come dicevamo prima praticamente continui e connessi, lastricati con diversi stili (ad esempio in pietra grigia in Via Po e in marmo in Via Roma). Insomma se siete a Torino sotto il solleone o venite sorpresi da un improvviso temporale con „acqua a catinelle“ a Torin

Eros Ramazzotti- Il tempo tra di noi

Anche se non sento dentro me “Amore” Ritorno sempre là A quelle immagini Ai giorni liberi Pieno di entusiasmo sembrerò Solo a chi non saprà comprendere il vuoto dentro me E rimangono le lacrime in bilico Dietro gli angoli degli occhi che sorridono Il tempo non ha limiti Non passa per dividerci È un pretesto sai che non basta mai per difenderci Il tempo cura i lividi Difende dai pericoli Di un amore che mai dimentica il tempo tra di noi Il ricordo inafferrabile lo so Che male più non fa Ma se ti incontrerò io non mi salverò Cresce dentro l'anima La voglia che ho di te Distanze fragili ci uniscono di più E non trovo le parole per spiegarmelo Perché quelli che si cercano poi si perdono Il tempo non ha limiti Non passa per dividerci È un pretesto sai che non basta mai per difenderci Il tempo cura i lividi Difende dai pericoli Di un amore che mai dimentica noi Ci sono attimi che non ritornano più

Torino città di mercati!

A Torino sono presenti  più di 49 mercati rionali  fissi, aperti tutti i giorni e dislocati in tutti i quartieri.  I più importanti per grandezza e giro d'affari si trovano in piazza Bengasi, in piazza Benefica, in corso Svizzera, in Corso Racconigi e in piazza Barcellona. Circa 7.000 ambulanti lavorano nei mercati torinesi. Il mercato più famoso è sicuramente quello di Porta Palazzo, (Pòrta Pila in Lingua piemontese), che è anche il mercato all'aperto più grande d'Europa. « Porta Palazzo è profumo di frutta e verdura, colori vivaci, vociare straniero mescolato agli svariati dialetti italiani, contatto con popoli lontani. A Porta Palazzo vivono, si incontrano e si scontrano l’Europa, l’Africa e l’Asia.» In questo mercato, tra le bancarelle situate in piazza della Repubblica, a pochi passi dal Duomo e dalle Porte Palatine, si può trovare veramente di tutto: dalle scarpe all’abbigliamento, dai casalinghi ai giocattoli, dai prodotti alimentari di tutte le regi

LO ZABAIONE

Lo zabaione o zabajone o zabaglione è una crema dolce e spumosa preparata con uova, zucchero e vino o vino liquoroso.  Negli anni cinquanta diede origine, in Italia, a noti liquori come il Vov e lo Zabov. Vov e Zabov sono due marchi registrati. La Storia... Tra le vecchie specialità della cucina piemontese, una cucina ricca di piatti diversi e squisiti, vi è lo zabaglione ('L Sanbajon). Fra' Pasquale de Baylon (1540-1592), del Terzo Ordine dei Francescani, arrivato a Torino per il suo apostolato presso la Parrocchia di San Tommaso, consigliava alle sue penitenti (specialmente a quelle che si lamentavano della poca vivacità del consorte) una sua ricetta che, sintetizzata capace di ridare vigore e forza al soggetto. Santificato nel 1680 da Papa Alessandro VIII entrò rapidamente nella leggenda, tanto che le donne torinesi tra di loro si scambiavano e consigliavano la sua ricetta per beneficiare del miracolo del Santo Pasquale de Baylon, il cui nome, in dial

I post del DRAGO

La Mole Antonelliana La Mole Antonelliana è il monumento simbolo della città di Torino. Situata nel centro storico a ridosso del quartiere Vanchiglia, prende il nome dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli.  Raggiunge un'altezza di 167 metri, perciò è attualmente l'edificio più elevato di Torino e fu per lungo tempo anche la costruzione in muratura più alta d'Europa. Dalla vetta della Mole è possibile ammirare un meraviglioso panorama a 360 gradi su Torino, spaziando sui tetti della città fino alle Alpi e al Po, una striscia lucente d’acqua che attraversa la città. Progettata dall’Antonelli per diventare un tempio ebraico l’edificio è un simbolo di bellezza e storia uniche; e l’esperienza inizia ben prima di arrivare alla sua vetta, infatti, per salire si utilizza un ascensore totalmente trasparente, che permette di ammirare gli stucchi che decorano la volta, un viaggio che offre la sensazione spettacolare di „galleggiare nel nulla“ all’interno