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La Divina Commedia- Inferno- Canto VII

"Pape Satàn, pape Satàn aleppe!" La Divina Commedia di Dante Inferno - Canto settimo Il canto settimo dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nel quarto e nel quinto cerchio, ove sono puniti rispettivamente gli avari e prodighi e gli iracondi e accidiosi; siamo nella notte tra l'8 e il 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori tra il 25 e il 26 marzo 1300. Il quarto cerchio, custodito dal demone Pluto, il dio greco della ricchezza, è quello degli avari e dei prodighi, condannati a spingere col petto pesanti macigni. Dante e Virgilio giungono poi alla palude dello Stige, in cui sono immersi iracondi ed accidiosi. I primi si percuotono e mordono a vicenda, i secondi giacciono sotto la superficie. Con voce stridula e il volto gonfio d’ira, il guardiano del quarto cerchio, dove avari e prodighi scontano la loro pena eterna, grida parole incomprensibili all’indirizzo dei due poeti. Ma non appena Virgilio gli ricorda che il loro

Io ti sento...

  Ti sento... nell'aria che è cambiata che anticipa l'estate e che mi strina un po' Io ti sento... passarmi nella schiena la vita non è in rima per quello che ne so. Ti sento... nel mezzo di una strofa un pezzo che era loffio ed ora non lo è più Io ti sento... lo stomaco si chiude il resto se la ride appena ridi tu Qui con la vita non si può mai dire arrivi quando sembri andata via Ti sento dentro tutte le canzoni in un posto dentro... che so io Ti sento... e parlo di profumo t'infili in un pensiero e non lo molli mai Io ti sento... al punto che disturbi al punto che è già tardi rimani quanto vuoi Qui con la vita non si può mai dire arrivi quando sembri andata via Ti sento dentro tutte le canzoni In un posto dentro che so sempre io uho-o-o-o-ò . . . . . . Io ti sento... c'ho il sole dritto in faccia e sotto la mia buccia che cosa mi farai... Io ti sento Luciano Ligabue

Questione di culo!

MODI DI DIRE---PROVERBI---FRASI FATTE Culo = parte del corpo costituita dalle natiche, ne sono sinonimi  sedere ,  deretano ; parte terminale dell'intestino retto, ano. La parola culo è una parola del linguaggio popolare, ed è piuttosto VOLGARE. MODI DI DIRE A culo di gallina = riferito a una bocca piccola circondata da rughe   Avere le pezze al culo = e ssere veramente ridotti al minimo sul piano economico. Essere culo e camicia con qualcun o =  essere sempre insieme, in grande amicizia  Avere culo = essere fortunato  Che culo! = Che fortuna! P rendere  (o  pigliare ) a calci in culo =     cacciare  in  malo  modo Avere la faccia come il culo =  Faccia tosta,    persone che riescono a rimanere impassibili nelle situazioni più imbarazzanti, senza arrossire quando vengono pubblicamente offese o sbugiardate. In culo al mondo = in un luogo remoto e lontano In culo alla balena = è una frase di buon aug

La Divina Commedia-Inferno-Canto VI

La Divina Commedia di Dante Inferno - Canto sesto Il canto sesto dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nel terzo cerchio, dove sono puniti i golosi; siamo nella notte tra l'8 e il 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori tra il 25 e il 26 marzo 1300. In questo canto si affronta un tema politico, come ogni VI canto delle tre cantiche del poema.  « Canto sesto, nel quale mostra del terzo cerchio de l’inferno e tratta del punimento del vizio de la gola, e massimamente in persona d’un fiorentino chiamato Ciacco; in confusione di tutt’i buffoni tratta del dimonio Cerbero e narra in forma di predicere più cose a divenire a la città di Fiorenza. » Una pioggia nauseabonda, mista a grandine e neve, tormenta i dannati del terzo cerchio: i golosi. Un cane trifauce, Cerbero, li dilania senza tregua. Alla vista dei due poeti il mostro dà sfogo al suo furore, ma Virgilio non ha esitazioni: getta nelle fameliche gole una manciata di fango e la belva, tu

Un brivido nel piatto!

Il casu marzu Casu marzu significa letteralmente formaggio marcio ed è una specialità proibita sarda dal sapore piccante e dall’odore molto penetrante.  Specialità perchè chi lo ha assaggiato, vincendo una certa ripugnanza, giura che sia ottimo; proibito perchè l’unione europea ha proibito la vendita di questo formaggio tipico, che ha in effetti una particolarità un po‘ ripugnante…ossia è infestato di larve . E a quanto pare sono proprio le larve a conferire a questa prelibatezza il suo gusto unico.  Ma andiamo con ordine. Il casu marzu è un prodotto alimentare sardo che la cui preparazione iniziale non differisce da quella del noto pecorino; dopo circa tre settimane di stagionatura il formaggio viene messo all'aperto per dare la possibilità alla mosca casearia (Piophila casei) di deporvi le uova, da cui si schiuderanno ben presto le larve.  Le larve si nutriranno del formaggio, fermentandolo e facendogli assumere così il suo gusto particolarmente pungente e u

Tal dei Tali-Pinco Pallino-Tizio, Caio e Sempronio

Durante una spedizione in solitaria nel deserto del Sahara il solito tal dei tali, un esploratore improvvisato si perde.  Cammina e cammina sotto il sole cocente, cercando di razionare la pochissima acqua che ha con sé.  Dopo giorni e giorni, ormai allo stremo delle forze e senza più un goccio d’acqua nella borraccia, vede finalmente un cartello. Vi si avvicina e lo guarda stropicciandosi gli occhi: "ACQUA" con sotto il simbolo di una freccia. Decide quindi di seguire la direzione indicata dalla freccia che lo porta ancora per ore in mezzo deserto, sfinito arriva finalmente ad un altro cartello con la solita scritta "ACQUA" e la solita freccia. Il poveretto, ormai è veramente al limite della disidratazione e riesce a malapena a camminare.  La pelle è completamente ustionata e si sta spellando come un serpente durante la muta, le labbra sono spaccate e sanguinanti per quanto sono secche. La sua bocca è priva di salivazione e la lingua è diventata ruvida