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Primo Levi- Se questo è un uomo!

Primo Levi Torino 1919 - 1987 Scrittore e chimico italiano Se questo è un uomo, 1947 Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 -- Torino, 11 aprile 1987) è stato uno scrittore italiano autore di racconti, memorie, poesie e romanzi. Nel 1944 venne deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Il

Folco Quilici: L'Italia Vista dal Cielo - Basilicata e Calabria

BASILICATA E CALABRIA Prodotto nel 1967 - restaurato nel 2005 Un viaggio attraverso la storia della Basilicata e della Calabria, delle loro civiltà, dei loro aspetti controversi che le rendono uniche e proprio per questo incantevoli. Il filmato di Quilici, le sue descrizioni realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi di queste due regioni, le molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza. "Per comprendere il Sud bisogna essere predisposti ad amarlo" scriveva Berto ed il lungometraggio, dedicato alla Basilicata ed alla Calabria viste dal cielo, si apre immediatamente con l'emblema di una terra che ha visto nella sua natura impervia, rocciosa e montuosa il motivo del suo isolamento. Le cime appuntite delle montagne della Sila e i monti dell'Appennino Lucano sembrano immediatamente esplicitare quello che durante secoli di dominio e colonizzazione è sta

Corso di italiano on-line. In Italia

In Italia. L’Italia e l’Italiano per stranieri. 80 puntate 40 città 40 storie da casa Ba 3600 minuti di programmazione 4 serie televisive, un sito web e un gioco 4 protagonisti…+ 1! 1 famiglia con… 16 amici 40 ospiti di riguardo Ecco il link al sito: http://www.initalia.rai.it/default.asp È “IN ITALIA. L’Italia e l’Italiano per stranieri”, un progetto pilota per l’istruzione degli stranieri nel nostro Paese, nato dalla collaborazione tra Rai Educational e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. ¨In Italia è un programma televisivo in quattro serie da 20 puntate ciascuna, organizzato in rubriche. Conoscere la materia prima di una lingua, i suoi modelli comunicativi, i suoi equilibri e le segrete geometrie, possederla attraverso le parole vuol dire innanzitutto potersi relazionare agli altri, essere riconosciuti e riconoscere, poter ascoltare nella certezza di essere ascoltati, poter costruire o ricostruire un’identità civile, miglio

LA DIVINA COMMEDIA INFERNO CANTO XI

Il canto undicesimo dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge sull'orlo del sesto cerchio, ove sono puniti gli eretici; siamo all'alba del 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300. Questo canto è il più breve di tutta la Divina Commedia ed è un canto dottrinale dove si spiega la gerarchia dei peccati e la loro dislocazione nell'Inferno, ma, nonostante l'argomento privo di azione, anche qui la costruzione poetica di Dante si manifesta in tutta la sua ricchezza. Sul margine interno del sesto cerchio, al riparo della tomba infuocata di un seguace dell’eresia monofisita (Anastasio II), i due viandanti sono costretti, a causa dell’orribile odore che si sprigiona dal baratro aperto al loro piedi, ad una sosta forzata. Virgilio ne approfitta per spiegare al suo discepolo l’ordinamento dei tre cerchi infernali che deve ancora visitare.  Nel settimo cerchio sono puniti i peccatori per violenza contro il prossimo, contro se stess

Meriggiare pallido e assorto

Eugenio Montale Genova 1896 - Milano 1981 Poeta italiano Meriggiare pallido e assorto da Ossi di seppia, 1925 Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano a sommo di minuscole biche. Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Folco Quilici: L'Italia Vista dal Cielo - Toscana

TOSCANA Prodotto nel 1971 - restaurato nel 2006 "Quel che voi vedete è unico al mondo. In nessun altro luogo la natura è sottile, elegante e squisita fino a questo punto. Il Dio che ha fatto le colline di Firenze era un artista (...)" scriveva, parlando della Toscana, Anatocle France. L'itinerario alla scoperta di questa terra che pare "gemma in anello (...) incastonata in una cerniera [montuosa] (...) istoriata con grandi nomi, con memorabili eventi" si apre immediatamente con l'immagine delle cime Apuane che avvolgono la regione. "Le Apuane, i monti più sublimi della catena che cinge la Toscana, pel loro aspetto dolomitico, son legate al nome dell'artista più sublime che essa abbia mai avuto, Michelangelo" che da queste rocce creò mirabili sculture che contribuirono più di tutti a celebrare una terra famosa per la sua arte e per lo stuolo di grandi artisti ai quali diede i natali. Poco lontano, nella Valle del Mugello, nacq

Tre minuti una parola

Beh non si tratta veramente di un corso di lingua italiana on-line, ma di una rubrica del Corriere a cura del simpaticissimo scrittore Beppe Servegnini, che per tre anni di seguito ha analizzato in modo divertente e accourato, un parola della lingua italiana in tre minuti. Un modo nuovo di ragionare sulla lingua italiana. Anzi, di capire cosa c’è dietro la lingua italiana. Una nazione con le sue ossessioni, le sue passioni, le sue fobie, i suoi imprevedibili pudori. Se volete vedere tutte le 100 puntate andate qui: ARCHIVIO Ecco un esempio, la parola: L'acne è femmina, come del resto acme. Di eco maschile c'è solo Eco, perché lei secondo Ovidio era una ninfa. Problemi d'identità anche per l'asma, un po' più tollerata. O tollerato. Giustizia di genere anche per l'allerta e l'architrave, per l'amalgama e per le parole subdole.

DIVINA COMMEDIA INFERNO CANTO DECIMO

Canto decimo, ove tratta del sesto cerchio de l’inferno e de la pena de li eretici, e in forma d’indovinare in persona di messer Farinata predice molte cose e di quelle che avvennero a Dante, e solve una questione. Entrati nella città di Dite, i due poeti si avviano per un sentiero che corre fra le mura e quella parte della necropoli degli eretici ove sono puniti gli epicurei, negatori dell’immortalità dell’anima. Improvvisamente, da uno degli avelli infuocati, una voce prega Dante di fermarsi: è quella del capo ghibellino Farinata degli Uberti che, dal suo modo di parlare, ha riconosciuto nel Poeta un compatriota. Dante si avvicina al sepolcro nel quale Farinata sta in piedi, visibile dalla cintola in su. Tutti i pensieri di questo dannato sono rivolti al mondo dei vivi, a Firenze, al suo partito: egli vuole anzitutto sapere se Dante appartiene a una famiglia guelfa o ghibellina. Non appena il Poeta gli rivela il nome dei suoi avi, si vanta di averli per ben due volte debellati

Vincenzo Cardarelli

Vincenzo Cardarelli Corneto Tarquinia 1887 - Roma 1959 Poeta e scrittore italiano "Viviamo d'un fremito d'aria, d'un filo di luce, dei più vaghi e fuggevoli moti del tempo, di albe furtive, di amori nascenti, di sguardi inattesi. E per esprimere quel che sentiamo c'è una parola sola: disperazione. Dolce, infinita, profonda parola." Gabbiani da Poesie, 1936 Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io son come loro, in perpetuo volo. La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch'essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca. ALLA DERIVA La vita io l’ho castigata vivendola. Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi. Ora la mia giornata non è più che uno sterile avvicendarsi di rovinose abitudini e vorrei evadere dal nero cerchio. Quando all’al