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Lo strano mondo della grammatica

Achille Campanile Manuale di Conversazione , Lo strano mondo della grammatica (1973) Le grammatiche su cui si studiano le lingue saranno utilissime per impararle, ma non altrettanto per la logica e il buon senso. Il che, tuttavia, non rappresenta un danno in ogni senso. Anzi potrebbe contribuire a dare ai rapporti fra le persone un carattere quanto mai spensierato e fantasioso che conferirebbe alla vita un aspetto dei più piacevoli. Dalla grammatica inglese: "Portaste il binocolo?" "No, ma portai il vostro ventaglio." Col che si imparano parecchi vocaboli, non c'è dubbio. Ma non è chi non veda un ventaglio esser tutt'altra cosa che un binocolo. Non c'è niente in comune fra i due oggetti. Come è possibile parlare di ventaglio a chi vi chiede notizie del binocolo? Vediamo: dove e quando e perché si può domandare a qualcuno se ha portato il binocolo? In teatro, o in occasione di una gita in luoghi panoramici, o per esigenze belliche. Ora,

La chitarra magica

Stefano BENNI La chitarra magica Ogni ingiustizia ci offende quando non ci procuri direttamente alcun profitto. Luc de Vauvenargues C’era un giovane musicista di nome Peter che suonava la chitarra agli angoli delle strade. Racimolava così i soldi per proseguire gli studi al Conservatorio: voleva diventare una grande rock star. Ma i soldi non bastavano, perché faceva molto freddo e in strada c’erano pochi passanti. Un giorno, mentre Peter stava suonando «Crossroads», gli si avvicinò un vecchio con un mandolino. - Potresti cedermi il tuo posto? È sopra un tombino e ci fa più caldo. - Certo - disse Peter che era di animo buono. - Potresti per favore prestarmi la tua sciarpa? Ho tanto freddo. - Certo - disse Peter che era di animo buono. - Potresti darmi un po’ di soldi? Oggi non c’è gente, ho raggranel­lato pochi spiccioli e ho fame. - Certo - disse Peter che eccetera. Aveva solo dieci monete nel cap­pello e le diede tutte al vecchio. Allora avvenne

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XX

Il  canto ventesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nella quarta bolgia dell' ottavo cerchio , ove sono puniti gli  indovini  e i maghi; siamo all'alba del 9 aprile  1300  ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300 . Dante , dopo una descrizione generale, indica tra i peccatori, attraverso le parole di  Virgilio , cinque indovini antichi (quattro dei quali mitologici) e tre moderni. Durante la presentazione dell'indovina  Manto  c'è una lunga digressione sulle origini di  Mantova . Nella quarta bolgia il contrappasso punisce la presunzione umana di divinare il futuro: gli indovini hanno la testa e il collo girati al contrario, così che, non potendo guardare avanti, sono costretti a camminare all'indietro procedendo lentamente e bagnando di lacrime il dorso. Anche Dante non trattiene il pianto alla vista della figura umana così deturpata, ma è aspramente rimproverato della sua immotivata compassione di fronte alla giu

Il principe granchio

Italo Calvino Torino, Einaudi, 1974 Il principe granchio C'era una volta un pescatore che non riusciva mai a pescare abbastanza da comprare la polenta per la sua famiglia. Un giorno, tirando le reti, sentì un peso da non poterlo sollevare: tira e tira, era un granchio così grosso che non bastavano due occhi per vederlo tutto. Il pescatore tornò a casa col granchio in spalla, e disse alla moglie di mettere la pentola al fuoco che lui sarebbe tornato con la polenta. E andò a portare il granchio al palazzo del re per venderlo. Il re gli disse: Ma cosa vuoi che me ne faccia di un granchio? Vai a venderlo a qualcun altro. Il quel momento entrò la figlia del re che pregò il padre di comprarle quel granchio, per metterlo nella peschiera insieme con i cefali e le orate. Il re la accontentò. Il pescatore mise il granchio nella peschiera e ricevette una borsa di monete d'oro che bastava a dar polenta per un mese ai suoi figlioli. La principessa non si stancava

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XIX

Il  canto diciannovesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nella terza bolgia dell' ottavo cerchio , ove sono puniti i  simoniaci ; siamo nel mattino del 9 aprile  1300  ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300 . Canto XIX, nel quale sgrida contra li simoniachi in persona di Simone Mago, che fu al tempo di san Pietro e di santo Paulo, e contra tutti coloro che simonia seguitano, e qui pone le pene che sono concedute a coloro che seguitano il sopradetto vizio, e dinomaci entro papa Niccola de li Orsini di Roma perché seguitò simonia; e pone de la terza bolgia de l’inferno. O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci  3 per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, però che ne la terza bolgia state.   6 Già eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte ch’a punto sovra mezzo ’l fosso piomba.  9 O somma sapïe

Marco e Mirko, il diavolo e la signora De Magistris

G. Rodari Novelle fatte a macchina. Torino, Einaudi, 1977 Marco e Mirko, il diavolo e la signora De Magistris Marco e Mirko, come ho già detto una volta (dopo non lo dirò più), sono due fratelli gemelli, uguali in tutto e per tutto. Ma è facile distinguerli, perché Marco porta sempre con sé il suo martello dal manico bianco e Mirko il suo martello dal manico nero. I loro genitori, invece, si distinguono perché il padre, signor Augusto, ha un negozio di elettrodomestici mentre al contrario la madre, signora Emenda, ha un negozio di cappellini per signora. Chiaro? Marco e Mirko sono soli in casa e stanno facendo il compito. «Tema, - dice il compito, - parlate del diavolo». Dopo aver scritto «Svolgimento», i due fratelli si consultano: E adesso, che cosa diciamo del diavolo? Diciamo che è scemo, - suggerisce Mirko. Io ci sto, - approva Marco. - Però bisogna dire perché. Il diavolo è scemo, - dice Mirko, - perché fa le pentole, ma non i coperchi. Mentre scrivono questa importante