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Modidit - Avere fegato

  Avere fegato : significa avere coraggio. Il fegato rappresenta da sempre sin dai tempi dei greci la sede della forza fisica, delle passioni e dei sentimenti ed è simbolo di coraggio. Nell’opinione popolare il fegato è ancora oggi collegato ad alcune manifestazioni del carattere e dell’umore, come dimostrano alcune espressioni come: farsi venire il mal di fegato : prendersela in modo eccessivo per qualcosa fino a starci male fisicamente. rodersi il fegato : essere pieni di livore e rabbia a causa di un accadimento. Legato a questo argomento esiste persino un mito, quello del titano Prometeo che in modo coraggioso rubò il fuoco a Zeus al fine di donarlo agli uomini. Zeus che era un tipo con cui era meglio non scherzare, accortosi del furto fece incatenare Prometeo ad una roccia delle montagne del Caucaso condannandolo, inoltre, a patire ogni giorno i dolori derivati da un’aquila che gli divorava il fegato. E il fegato, ogni notte gli ricresceva, in modo che il giorno seguente l

Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo

Quello che tu sei, io ero, quello che io sono, tu sarai! Ci sono dei luoghi in cui il tempo sembra fermarsi e le domande sulla vita e sulla morte diventano presenti e toccabili, qualsiasi sia il credo personale. Ci sono posti in cui avventurarsi significa fare un viaggio affascinante fino alla soglia della vita, un viaggio misterioso ed unico, in cui il tempo delle certezze e quello dell’ignoto sembrano darsi la mano, invitandoci a pensare all’ineffabilità del nostro tempo terreno. Ma bando ai paroloni, questo è un viaggio che vi consiglio assolutamente di fare se vi trovate a Palermo o nelle sue vicinanze e non siete reduci da traumi infantili “da film horror”! Eh, lo so, a parlare di mummie molti di voi penseranno a qualche blockbuster di Hollywood, o alle lezioni di storia sugli egizi. Le mummie esercitano da sempre un fascino e un interesse incredibile si pensi che persino Paracelso in persona affermava: “la “mumia”, liquida o solida, era potentissima, tanto da esse

Il fantasma di Azzurrina

La piccola Azzurrina  C’era una volta, così iniziano le favole e così facciamo iniziare questa nostra storia che però affonda le sue radici nel passato dell'Italia romanica e ci porta in un luogo esistente e visitabile, il Castello medievale di Montebello di Torriana nell’ entroterra riminese, uno dei meglio conservati d’Italia. Questa meravigliosa ed elegante rocca, domina dall’alto dei suoi 436 metri la valle del Marecchia e dell'Uso, si tratta di una terra meravigliosa che incanta il visitatore con panorami mozzafiato e una natura segnata da una storia millenaria. La storia di questa fortezza affonda le radici addirittura nell’epoca romana (III secolo a.C.), già allora questo “monte della guerra” (Mons belli-Montebello) minacciava dall’alto i nemici della regione; questa vocazione di postazione bellica rimase sin da allora e nel 1186 le mura furono acquistate da una famosissima e molto influente famiglia della zona, i Malatesta, che dopo averlo perso per

Il quiz della Margherita!

 Mettetevi alla prova! Oggi le domande ruotano tutte intorno alla parola MARGHERITA Giochiamo, mettiamo alla prova le nostre conoscenze e il nostro italiano e impariamo qualcosa di nuovo.

Galeotto fu il libro-La storia di Paolo e Francesca

Amor che a nullo amato amar perdona! mi prese del costui piacer sì forte,  v. 104 che, come vedi, ancor non m'abbandona.  v. 105     Quello qui sopra è un piccolo verso tratto dal quinto canto della Divina Commedia di Dante. Tale canto è in gran parte dedicato alla figura di  Francesca da Rimini , amante di  Paolo Malatesta  e sposata con il fratello di lui,  Gianciotto . Le anime dei due amanti sono confinate nel secondo girone infernale, quello dei peccatori carnali, e inseriti nella schiera dei morti per amore, quella di  Didone , condannati alla dannazione eterna. Il verso appartiene al primo intervento di Francesca e narra del perché lei si innamorò di Paolo. Paolo e Francesca nel gruppo dei lussuriosi vengono condannati da Dante a venire trasportati da un tempesta di vento, sbattendo prima uno contro l’altro e infine contro aguzze rocce, per l’eternità. Eh sì, Dante non ci andava giù gentile coi peccatori! Fatto bene direte voi…questa brutta scostumata ch