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Visualizzazione dei post da maggio 5, 2013

La Divina Commedia- Inferno- Canto VII

"Pape Satàn, pape Satàn aleppe!" La Divina Commedia di Dante Inferno - Canto settimo Il canto settimo dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nel quarto e nel quinto cerchio, ove sono puniti rispettivamente gli avari e prodighi e gli iracondi e accidiosi; siamo nella notte tra l'8 e il 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori tra il 25 e il 26 marzo 1300. Il quarto cerchio, custodito dal demone Pluto, il dio greco della ricchezza, è quello degli avari e dei prodighi, condannati a spingere col petto pesanti macigni. Dante e Virgilio giungono poi alla palude dello Stige, in cui sono immersi iracondi ed accidiosi. I primi si percuotono e mordono a vicenda, i secondi giacciono sotto la superficie. Con voce stridula e il volto gonfio d’ira, il guardiano del quarto cerchio, dove avari e prodighi scontano la loro pena eterna, grida parole incomprensibili all’indirizzo dei due poeti. Ma non appena Virgilio gli ricorda che il loro

Io ti sento...

  Ti sento... nell'aria che è cambiata che anticipa l'estate e che mi strina un po' Io ti sento... passarmi nella schiena la vita non è in rima per quello che ne so. Ti sento... nel mezzo di una strofa un pezzo che era loffio ed ora non lo è più Io ti sento... lo stomaco si chiude il resto se la ride appena ridi tu Qui con la vita non si può mai dire arrivi quando sembri andata via Ti sento dentro tutte le canzoni in un posto dentro... che so io Ti sento... e parlo di profumo t'infili in un pensiero e non lo molli mai Io ti sento... al punto che disturbi al punto che è già tardi rimani quanto vuoi Qui con la vita non si può mai dire arrivi quando sembri andata via Ti sento dentro tutte le canzoni In un posto dentro che so sempre io uho-o-o-o-ò . . . . . . Io ti sento... c'ho il sole dritto in faccia e sotto la mia buccia che cosa mi farai... Io ti sento Luciano Ligabue