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Visualizzazione dei post con l'etichetta La taverna di mamma Rosa

La Moretta!

L’ITALIA BEVE LA MORETTA DI FANO La moretta fanese è una bevanda tipica della Marineria Fanese. La Moretta è un caffé che viene corretto con elisir di bevande alcoliche e questa correzione viene comunque chiamata "Moretta". A Fano la "Moretta" si beve come un qualsiasi caffé corretto, come digestivo e comunemente come una bevanda tonificante. La "Moretta" trova le sue radici nella gente di mare e nei pescatori che da sempre utilizzano questa bevanda per tonificarsi durante il loro duro lavoro. Originariamente la "Moretta" viene ricordata come la raccolta degli avanzi delle bevande alcoliche di casa che trasferiti in un'unica bottiglia venivano portati in mare per realizzare l'aromatico cordiale che ravviva il caffé caldo, allora e ancora in uso nei nostri giorni come miscela d'orzo. Con il passare del tempo finalmente abbandonando la povertà che attanagliava i pescatori di un tempo la bevanda ha assunto un suo equi

L'Abbazia di Novacella

L’ABBAZIA DI NOVACELLA BRESSANONE Se vi è capitato di entrare in Italia attraverso il valico del Brennero, ci siete passati vicinissimi, questa meravigliosa abbazia dista solo un paio di minuti dall’uscita dell’autostrada A22 di Bressanone/Val Pusteria. Fondata nell’anno 1142 dal beato Hartmann, abate dell’abbazia agostiniana di Klosterneuburg presso Vienna; il monastero di Novacella divenne  subito uno dei conventi più maestosi ed importanti del Tirolo.  Offriva ospitalità ai pellegrini diretti a Roma o verso la Terra Santa, e si distingueva per la sua importante scuola conventuale e per il profondo interesse verso la scienza e l’arte. Oltre 869 anni dopo la sua fondazione l’Abbazia dei Canonici Agostiniani ha mantenuto tutto il suo splendore e la sua importanza e rappresenta un luogo di pace e raccoglimento, che vale una visita, in tutti i sensi. Troverete degli angoli favolosi che resteranno impressi nei vostri ricordi, camminando nel  giardino storico e nel ch

Birramisù!

IL TIRAMISÚ ALLA BIRRA Il tiramisù è il dolce per eccellenza della conditoria italiana. La ricetta originale è veramente semplicissima e comprende uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè, cacao in polvere e un goccio di marsala.  Ma il bello di questo dolce è la sua versatilità, sono infatti tantissime le variazioni possibili alla gustosa ricetta base. Che ne direste di provare questa variante birrosa del Tiramisù? Per gli amanti della birra e magari anche dell'Oktoberfest ecco il Birramisù , una gustosa e delicata variante del famosissimo dolce al cucchiaio: il tiramisù! La ricetta potete trovarla QUI !  E per i più golosi tra di voi ecco un libro veramente ben fatto che parla di questo dolce italiano molto amato e versatile, provatene qualche ricetta e poi fatemi sapere!          

Un brivido nel piatto

La pajata L’Italia è famosa per tante cose, e sicuramente una delle più importanti è la sua cucina…parole come pasta, pizza, spaghetti, matriciana risuonano nelle orecchie dei nostri amici stranieri come musica prelibata. Ed in effetti sono tante le specialità uniche e indimenticabili che i turisti si ritrovano nel piatto nei loro viaggi nel bel paese, ed ogni città, ogni regione, ogni paesino ha dei piatti tipici tutti suoi. Da leccarsi i baffi come direte voi! Ma esistono anche piatti molto particolari, pietanze che non a tutti “suonano bene”, ingredienti in grado di far rabbrividire e preparazioni a dir poco osate. Un brivido nel piatto …sì perché anche la cucina italiana, ha i suoi “ lati oscuri ”! Poi come diceva la mia bis-nonna Caterina: Ogni panza gà n’usanza= Sui gusti non si discute La Pajata Pajata (in romanesco) o pagliata (in italiano) è il termine che indica un tipico piatto della cucina romana che ha come ingrediente base l’intestino tenue del vitell

Un brivido nel piatto!

Il casu marzu Casu marzu significa letteralmente formaggio marcio ed è una specialità proibita sarda dal sapore piccante e dall’odore molto penetrante.  Specialità perchè chi lo ha assaggiato, vincendo una certa ripugnanza, giura che sia ottimo; proibito perchè l’unione europea ha proibito la vendita di questo formaggio tipico, che ha in effetti una particolarità un po‘ ripugnante…ossia è infestato di larve . E a quanto pare sono proprio le larve a conferire a questa prelibatezza il suo gusto unico.  Ma andiamo con ordine. Il casu marzu è un prodotto alimentare sardo che la cui preparazione iniziale non differisce da quella del noto pecorino; dopo circa tre settimane di stagionatura il formaggio viene messo all'aperto per dare la possibilità alla mosca casearia (Piophila casei) di deporvi le uova, da cui si schiuderanno ben presto le larve.  Le larve si nutriranno del formaggio, fermentandolo e facendogli assumere così il suo gusto particolarmente pungente e u

Orrori da gustare in Sicilia

Avete mai pensato a quante parole e a quante frasi si possono scrivere usando le lettere dell’ alfabeto ?  E avete mai pensato al fatto che esistono più cibi, ingredienti e spezie che lettere dell’alfabeto? I piatti cucinabili sono infiniti, come infinita è la varietà di specialità delle cucina italiana . L’arte culinaria del „ Bel Paese “ risente di influenze storiche e geografiche diversissime e permette a chi la ama di tuffarsi in un vero mare di sensazioni diverse. Anche piccoli paesini vicini tra loro differiscono per i loro piatti tipici, o per la loro peculiare versione die vari cavalli di battaglia della cucina italiana; per non parlare poi delle regioni, provate ad andare a pranzo in Trentino Alto Adige e a cena in Sicilia, rimarrete stupefatti dalla differenza! Nel video che segue vi propongo un piccolo viaggio in alcune „ specialità siciliane “ un po‘ particolari, tratto da una simpatica trasmissione dal nome „ Orrori da gustare “. Poi sappiatemi dire cosa vi pia

Le moeche!

Bone le moeche! Le moeche, sono dei piccoli granchietti molli. Vengono chiamate  anche “pepite veneziane” e sono estremamente ricercate e amate dai buongustai di tutto il mondo, sono una vera e propria specialità della laguna di Venezia,  la pesca della moeca è un’attività esclusiva della laguna e in particolare della zona dell’isola di Burano, di Chioggia e della Giudecca. Questi granchietti vengono pescati nel momento della muta (cambio del guscio, da fine gennaio a maggio e da fine settembre a fine novembre) e cucinati fritti; si mangiano completamente, interi, in quanto morbidissimi e saporitissimi. Le moeche sono una vera prelibatezza, una leccornia da godersi come antipasto insieme a un buon vino bianco freddo. 

LO ZABAIONE

Lo zabaione o zabajone o zabaglione è una crema dolce e spumosa preparata con uova, zucchero e vino o vino liquoroso.  Negli anni cinquanta diede origine, in Italia, a noti liquori come il Vov e lo Zabov. Vov e Zabov sono due marchi registrati. La Storia... Tra le vecchie specialità della cucina piemontese, una cucina ricca di piatti diversi e squisiti, vi è lo zabaglione ('L Sanbajon). Fra' Pasquale de Baylon (1540-1592), del Terzo Ordine dei Francescani, arrivato a Torino per il suo apostolato presso la Parrocchia di San Tommaso, consigliava alle sue penitenti (specialmente a quelle che si lamentavano della poca vivacità del consorte) una sua ricetta che, sintetizzata capace di ridare vigore e forza al soggetto. Santificato nel 1680 da Papa Alessandro VIII entrò rapidamente nella leggenda, tanto che le donne torinesi tra di loro si scambiavano e consigliavano la sua ricetta per beneficiare del miracolo del Santo Pasquale de Baylon, il cui nome, in dial

Un bel bicerin

IL BICERIN Il Bicerin (letteralmente bicchierino) è una storica bevanda calda e analcolica tipica di Torino, che deriva dalla settecentesca "bavareisa", gustosa bevanda servita in grandi bicchieri tondeggianti, composta da una miscela di caffè, cioccolato e crema di latte dolcificata con sciroppo. Il rituale del bicerin invece prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente.  Inizialmente erano previste tre varianti: pur e fior (l’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ’n pòc ’d tut (ovvero un po' di tutto), con tutti e tre gli ingredienti miscelati. È stata quest’ultima formula ad avere più successo e a prevalere sulle altre. Normalmente il tutto veniva accompagnato da altre prelibatezze artigianali torinesi i cosiddetti “bagnati”, di cui esistono ben 14 tipi. Tra i primi testi che raccontano la storia del Bicerin c'è il testo di Alberto Viriglio, Torino e i Torinesi, la cui prima edizione risale al 1898. Nel

Il gianduiotto

I POST DEL DRAGO IL GIANDUIOTTO Il gianduiotto o giandujotto (in piemontese giandojòt) è il cioccolatino simbolo della città di Torino e sinonimo di cioccolato in tutta Italia e nel mondo; ha la forma di una barca rovesciata e viene avvolto in carta dorata o argentata.  È composto da cioccolata gianduia tipica di Torino, ottenuta impastando cacao e zucchero insieme alle famose nocciole tonde gentili delle Langhe, conosciutissime per la loro pregiata qualità. Il primo gianduiotto fu prodotto dalla nota società dolciaria torinese Caffarel (nello stabilimento situato in Borgo San Donato) e presentato al pubblico nel carnevale del 1865 dalla maschera torinese Gianduja (da cui prende il nome), incarica di distribuire in città la nuova prelibatezza.  Le sue origini si riallacciano a motivazioni storiche ben precise: a causa del  blocco napoleonico, le quantità di cacao che giungevano in Europa erano ridotte e con prezzi esorbitanti, ma ormai la richiesta di cioccolato cont

Il carpaccio

CARPACCIO Se vi dico „ carpaccio “, cosa vi viene in mente? Sicuramente quel delizioso piatto a base di carne cruda tipico della cucina italiana. Ma sapete da cosa deriva il nome di questa pietanza? Il carpaccio sembra che sia nato a Venezia nel 1950 al ristorante Harry’s Bar; il proprietario inventò questo piatto per una cliente, la contessa Amalia Nani Mocenigo a cui il dottore aveva vietato la carne cotta. Giuseppe Cipriani preparò una composizione di fettine sottilissime di carne cruda disposte a ventaglio su di un piatto e servite con una salsina bianca a base di maionese e senape. Il nome Carpaccio deriva dal famosissimo pittore Veneziano Vittore Carpaccio , noto per l’uso sapiente del colore rosso e bianco, a cui in quei giorni era dedicata a Venezia una mostra. Ma ricordatevi che il carpaccio ha ormai una varietà molto ampia di ricette con cui venir preparato, e che l’ingrediente principale può essere anche il pesce, come nella seguente ricetta a base di

E mo' se famo na frittola!

E ADESSO CI MANGIAMO UNA FRÌTTOLA Se ne trovano di diversi tipi, con la crema, con l'uvetta, con la mela nell'impasto, con alcool per i più festaioli........ecco la ricetta base! Poi da domani....DIETA Castagnole, Zeppole, Tortelli Milanesi, sono alcuni dei nomi con cui vengono chiamati i dolci tipici del Carnevale: le castagnole sono frittelle dolci tipiche della Romagna, piccole come castagne e dal soffice interno, facilmente reperibili in tutte le pasticcerie nel periodo che va dall’Epifania al mercoledì delle ceneri. Nonostante la loro paternità Romagnola, le castagnole, così chiamate per la loro forma che ricorda vagamente quella di una castagna, vengono preparate e gustate in molte regioni d’Italia anche se con nomi differenti e con piccole variazioni di ingredienti.

Crostoli- chiacchiere- cenci-galani o frappe!

Chiamateli un po' come vi pare ma sono troppo buoni e neanche troppo difficili da preparare! Volete provare? Allora ecco una video-ricetta di Giallo Zafferano...........provate e poi fatemi sapere come sono venuti.

Ce l'hai la pancetta?

Ecco qui, una frase a doppio senso! Per pancetta infatti possiamo intendere sia l'alimento (salume di suino preparato con la parte della pancia dell'animale), oppure  un "fastidioso" accumulo di adiposità (ciccia) nella pancia dell'uomo. No, non vi preoccupate, non mi interessa sapere della vostra forma fisica, volevo sapere: Ce l'avete la pancetta in frigo? Perchè per questa sfiziosissima ricettina vi serve proprio. Ingredienti per 12 frittatine: Basilico 1 ciuffo Pancetta affumicata 24 fettine Panna fresca 200 ml Parmigiano Reggiano grattugiato 3 cucchiai Sale q.b. Uova  5

Te lo mangi un occhio!?

C'è chi si mangia quelli del pesce! Ma state attenti che siano freschi, sono sugosi e gustosi, anche se alla fine un po' duri, provare per credere, `roba da intenditori....... Gli occhi di lupo sono un tipo di pasta, famossissimi quelli della città di Gragnano, la "città della pasta". Le uova all'occhio di bue o al tegamino, sono un tipico modo di cucinare le uova; la ricetta di base può essere arricchita ponendo sopra l'uovo in cottura una fettina di prosciutto e una di formaggio, con una spolverata finale di parmigiano. E visto che qui su ItaliaBenetti non vogliamo farci mancare nulla, proviamo anche a vedere come si preparano gli " Occhi insanguinati "! Buon Appetito

Caldo cuore fondente

TORTINO AL CIOCCOLATO COL CUORE FONDENTE Avete una giornata storta? Vi siete alzati col piede sbagliato? Dovete dare una brutta notizia e volete addolcirla? O volete semplicemente regalare un momento di puro piacere alle vostre papille gustative? Allora vi ci vuole qualcosa di dolce, mobido, profumato, cioccolatosamente goloso, e la seguente ricettà è quello che fa per voi…………………………provare per credere, rimetterebbe in piedi uno zombi! Ingredienti x 4 tortini Burro 80 gr Cacao in polvere amaro 10 gr Cioccolato  fondente 150 gr Farina 20 gr Sale 1 pizzico Uova 2 + 1 tuorlo Vanillina 1 bustina Zucchero a velo 90 gr L'intera ricetta spiegata passo passo, la trovate nel sito di Giallo Zafferano, cliccando su : PREPARAZIONE

Ci mangiamo una lingua?

Sono molte le ricette che hanno tra i componenti base la lingua..........di sicuro non un ingrediente adatto a tutti i palati; ma ci sono dei veri amanti della lingua! Lingua lessa, in umido, in agrodolce, in salsa verde; salmistrata, salata, affumicata, ecc. La lingua è un ingrediente importante nella preparazione dei bolliti. Se questo tipo di lingua non vi convince (mi unisco a voi), allora proviamo una variante più dolce! Lingue di gatto, piccoli biscotti da tè, piatti e sottilissimi, talvolta ricoperti di cioccolato; lingue di suocera o delle suocere, biscotti simili alle lingue di gatto, ma più lunghi. E se non siete tipi da carne o da dolci, di sicuro le prossime "lingue" vi è già capitato di mangiaverle! Lingue di passero (o di passera), tagliatelle sottili per minestra in brodo o asciutta, dette più comunemente linguine. Le linguine sono un tipo di pasta lunga di semola di grano duro. La lunghezza è la stessa degli spaghetti ma, invece di av

Piccole golosità

I PANINI DELLE FESTE E visto che durante le feste, a furia di cantare, scartare regali e spalare neve (almeno qui da noi), viene sempre una gran fame………..che ne dite di questi paninetti sfiziosissimi, che ci propone il sito di GialloZafferrano ?   Piccoli bocconcini di pasta di pane arricchiti con succulenti ingredienti. Ingredienti per l'impasto di circa 25-30 panini Acqua 400 ml Farina manitoba 750 gr Lievito di birra 25 gr Malto o zucchero 1 cucchiaino Olio di oliva 70 gr Sale 22 gr ...per il ripieno Noci tritate grossolanamente 60 gr Olive verdi denocciolate 60 gr Pancetta a cubetti 100 gr Papavero 20 gr Rosmarino 3 rametti Sesamo 20 gr ………………..e poi sbizzarritevi voi! PREPARAZIONE PASSO PASSO  

LA PASTICCERIA DI BABBO NATALE

Si sa in giro c‘è aria di Natale, io ve ne faccio sentire anche il profumo! Mezzelune alla vaniglia INGREDIENTI 250gr di farina 1 turlo (giallo dell’uovo) Un pizzico di sale 2 pacchettini di zucchero vanigliato (circa quattro cucchiaini da tè) 80 gr di zucchero a velo 100 gr di mandorle tritate 200gr di burro PER SPOLVERARE I BISCOTTI Zucchero a velo quanto basta ORA LI PREPARIAMO In una terrina o nella macchina impastatrice, unite farina, uovo, sale, zucchero vanigliato, zucchero a velo, farina di mandorle e burro. Il burro deve essere morbido, ma non liquido! Lavorate il composto fino ad ottenere una palla liscia e consistente, avvolgetelo in pellicola trasparente per alimenti e mettetelo a riposare in frigo per circa un’ora. Trascorso il tempo di riposo, dividete il composto in parti uguali e formate dei cilindri lunghi da cui taglierete tanti pezzettini di lunghezza uguale. Mi raccomando, non fateli né troppo fini né troppo spes