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Visualizzazione dei post con l'etichetta Poesia

ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - PIANTO ANTICO di Giosuè Cardu...

ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - PIANTO ANTICO di Giosuè Carducci 🖋 https://youtu.be/0FKlCVaflXo Nel novembre 1870, Carducci ha un grave lutto: la morte del figlio Dante, di soli 3 anni. Il titolo “Pianto antico” significa che il dolore del padre per il figlio scomparso prematuramente non è soltanto del poeta; esso è primordiale, cioè è sempre esistito ed è antico quanto è antica l'umanità. Il titolo è una ripresa di un canto funebre del poeta greco Mosco (II secolo a.C.) e il tema è il dolore del poeta per la sua perdita, esplicato nel rapporto di contrapposizione tra la mortalità umana e la natura che ciclicamente rinasce. [1] L'albero a cui tendevi la pargoletta mano , il verde melograno da' bei vermigli fior, [5] nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora e giugno lo ristora di luce e di calor. [9] Tu fior della mia pianta percossa e inaridita, tu de l'inutil vita estremo unico fior, [13] sei ne la terra fredda, sei ne la terra negra; né il sol più ti r

ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - HO SCESO UN MILIONE DI SCALE ...

ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - HO SCESO UN MILIONE DI SCALE di Eugenio Montale 🖋 https://youtu.be/TTgMaKI1j1A #italianpoetry #italianpoems #poetry Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale è la poesia n. 5 di Xenia II di Eugenio Montale, poi inserita all'interno della raccolta Satura. È una delle più note liriche scritte in memoria della moglie Drusilla Tanzi, ed è stata composta nel novembre del 1967. Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale. Di Eugenio Montale Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebb

ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - L'INFINITO di Giacomo Leopardi 🖋

ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - L'INFINITO di Giacomo Leopardi https://youtu.be/jXoSfOh6NT0 Leopardi definisce idilli sei delle sue poesie in endecasillabi sciolti, tutte composte tra il 1819 e il 1821, tra cui L’infinito. L’idillio leopardiano non è però la descrizione di un paesaggio naturale, come era invece nella poesia di epoca classica, ma la evocazione di particolari stati d’animo e sensazioni del poeta. In questo idillio, composto nel 1819, Leopardi prende spunto dal paesaggio di Recanati, contemplato da un colle solitario, per raccontare un’avventura dell’anima: un viaggio fantastico nell’immensità, in cui il poeta si perde dolcemente. Sulla cima di una collinetta vicino a Recanati, il poeta sta seduto di fronte a una siepe, che impedisce al suo sguardo di vedere l’orizzonte. Ma proprio questo ostacolo alla vista fa scattare in lui l’immaginazione, che lo trasporta in spazi sconfinati e immensi. Il fruscio del vento tra gli alberi lo riporta alla realtà, ma al t

Le donne nella poesia!

DONNE Pascoli Myricae Dolcezze CON GLI ANGIOLI Erano in fiore i lilla e l'ulivelle; ella cuciva l'abito di sposa: né l'aria ancora aprìa bocci di stelle, né s'era chiusa foglia di mimosa; quand'ella rise; rise, o rondinelle nere, improvvisa: ma con chi? di cosa? rise, così, con gli angioli; con quelle nuvole d'oro, nuvole di rosa. UMBERTO SABA DONNA Donna Quand'eri giovinetta pungevi come una mora di macchia. Anche il piede t'era un'arma, o selvaggia. Eri difficile a prendere. Ancora giovane, ancora sei bella. I segni degli anni, quelli del dolore, legano l'anime nostre, una ne fanno. E dietro i capelli nerissimi che avvolgo alle mie dita, più non temo il piccolo bianco puntuto orecchio demoniaco. ALDA MERINI A tutte le donne Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso             sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre pe

Niente paura!

In un istante preciso, in un attimo nel tempo  il tuo essere ineluttabile ha smesso di farmi paura. L’istante in cui in una lacrima hai smesso di essermi notta scura, quello in cui i suoi occhi chiusi al mondo hanno aperto le porte di una nuova avventura. Ora per me, tu hai il suo viso, porti il suo odore, ti vesti del suo sorriso, parli con la voce dell’amore. In un momento poi… anche il più profondo degli abissi, si trasforma in curiosità nei sogni miei, pensando che in fondo null’altro sarà se non un nulla senza fine, o l’attimo in cui finalmente, ci si rivedrà. Persino la morte può smettere di fare paura, se di una separazione cela la cura. Verrà la morte, e avrà i tuoi occhi, verrà la morte, e avrà la tua voce, verrà la morte, e saremo di nuovo vita.

Respiro

Respiro Attesa di una vita nuova, promessa di futuro   potenza d'infinite possibilità. Scontata presenza di una vita che sembra infinita come una frase che punto non ha… Respiri di gioia, dolore, fatica e passione, soffi lievi che celano aneliti ed esperienze amare che sostituiscono parole che fanno troppo male. Respiri così grandi da colmare silenzi, presenze rassicuranti di notti solitarie, compagnie amiche simili a voci conosciute. E tra tutti… lui, ultimo lieve impercettibile tepore, confine tra mondi, sussurro di umanità! Ultimo respiro in grado di strapparci da un corpo per ridonarci fulmine di un buio fatato composto di stelle lucenti e di una nuova promessa, un nuovo sarà. Tra tutti i respiri, è l’ultimo il vero vagito dell’eternità!

Onda dopo onda

Onda dopo onda! Ci sono dolori che sono come le onde di un mare in tempesta, si infrangono su di te come schiuma bianca che si abbatte sugli scogli togliendoti il respiro, accecando ogni tuo sguardo con sonoro fragore. Ci sono strazi in grado di annientarti, cambiarti, sopraffarti, soffocarti e immobilizzarti sono dolori che sanno di rabbia e ingiustizia puzzano di asettica ineluttabilità e ti abbandonano solo, in balia delle onde. Mali che cambiano la tua geografia come le tempeste cambiano le coste, lasciandoti inerme accanto a macerie e resti senza farti più nemmeno riconoscere chi sei. Di fronte ad uno specchio un’immagine sconosciuta forse solo il riflesso di un fu, un relitto immobile rigettato da un mare ingrato sulla spiaggia dell’esistenza. Onda dopo onda cambia l’ordine delle cose… Onda dopo onda non ti ritrovi più dov’eri… Onda dopo onda tornerai ad amare ancora!