Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Classicheggiando

Dante e la Divina Commedia

    DANTE E LA DIVINA COMMEDIA Il 2021 è l‘anno che commemora i 700 anni della scomparsa di Dante Alighieri, il 25 marzo sarà il giorno completamente a lui dedicato, detto anche il “Dantedì”. Questa data è stata scelta perché proprio in questa giornata gli studiosi ipotizzano abbia avuto inizio il viaggio simbolico che Dante intraprese nella sua Divina Commedia. Il 29 maggio 1265 è la data presunta del compleanno di Dante detto anche dai più “il sommo poeta” della letteratura italiana, noto e stimato in tutto il mondo. Ma a distanza di più settecento anni da questa data, sono ancora molti gli aneddoti, le curiosità e gli eventi che riguardano la sua incredibile vita, la sua persona e le sue opere, che in pochi conoscono. ·          Sapevate ad esempio che il suo nome completo è Durante di Alighiero degli Alighieri. In effetti un nome un po' lungo... no? Fu anche per quello che lo “cambiò in Dante” molto più facile da ricordare e incisivo! ·          Gli Alighieri era

Classicheggiando

GIACOMO PUCCINI Compositore (1858 - 1924) Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria Puccini (Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) è stato un compositore italiano. È considerato uno dei massimi operisti della storia. I primi quattro nomi con cui fu registrato all'anagrafe (Giacomo, Antonio, Domenico, Michele) sono i nomi dei suoi antenati, in ordine cronologico dal trisnonno al papà. Nato a Lucca nel 1858, fu il più importante compositore italiano della generazione post-verdiana. Discendeva da una numerosa casata di musicisti, direttori d'orchestra e compositori e si dava quindi per certo che avrebbe ereditato il talento e l'interesse per perpetuare il mestiere prescelto della sua famiglia.   Subito dopo la morte prematura del padre, alla tenera età di sei anni ricevette in eredità non solo il posto di maestro del coro e organista nella chiesa di San Martino, ma anche quello di docente di musica al Collegio Ponziano.  Dal moment

Turandot

TURANDOT DI G. PUCCINI « Chi quel gong percuoterà apparire la vedrà bianca al pari della giada fredda come quella spada è la bella Turandot! » (Coro, atto I) Turandot è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini (morto il 29 novembre 1924) e successivamente completata da Franco Alfano. La Trama In Cina, in un mitico "tempo delle favole", viveva una bellissima e solitaria principessa (Turandot), nella quale albergava lo spirito di una sua antenata violentata e uccisa. Da ciò nasceva l'orrore di Turandot per gli uomini. Il popolo di Pechino e l'Imperatore suo padre (Altoum) le facevano però pressioni affinché si sposasse. Ella finì per accettare  ma ad una condizione: sposare solamente il giovane nobile che sarebbe stato in grado di sciogliere i tre enigmi da lei proposti: “Chi fallirà, però, morirà decapitato”. L'opera si apre con l'ennesima testa che

Andare

Ho sceso, dandoti il braccio... di Eugenio Montale Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Ludovico Einaudi – Andare

Le ombre della sera

Ed è subito sera Di Salvatore Quasimodo Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera Ombre di Ludovico Einaudi

La pioggia...ancora

La pioggia di Medea Batte monotona, ripetitiva cade. Nel tepore di un sogno cullato la sento scrosciare la vedo tintinnare mi riempie d’amore. Torna puntuale dal grigio di luoghi lontani. Picchia gaia e dolce ai vetri della mia finestra. Profuma l’aria odora della mia terra. Dal caldo sicuro la guardo cadere la sento arrivare chissà da dove viene e perché mi fa tanto sognare. Ancora di Ludovico Einaudi

Il volo

Il volo di Minalouche TS Elliot Dispiega le ali al vento ascolta la sua voce. Chiudi gli occhi lascialo giocar con la tua pelle. Lasciati avvolgere dai profumi del mondo come fossero seta sul tuo corpo. Sarà un volo tra petali e foglie sentirai tutto scorrere in te. E quando finalmente li aprirai ubriaca di vita non ti importerà dei sogni. Fly di Ludovico Einaudi

Il divenire

La tessitrice di Giovanni Pascoli Mi son seduto su la panchetta come una volta ... quanti anni fa? Ella, come una volta, s'e' stretta su la panchetta. E non il suono d'una parola; solo un sorriso tutto pieta'. La bianca mano lascia la spola. Piango, e le dico: Come ho potuto, dolce mio bene, partir da te? Piange, e mi dice d'un cenno muto: Come hai potuto? Con un sospiro quindi la cassa tira del muto pettine a se'. Muta la spola passa e ripassa. Piango, e le chiedo: Perche' non suona dunque l'arguto pettine piu'? Ella mi fissa timida e buona: Perche' non suona? E piange, piange — Mio dolce amore, non t'hanno detto? non lo sai tu? Io non son viva che nel tuo cuore. Morta! Si', morta! Se tesso, tesso per te soltanto; come, non so: in questa tela, sotto il cipresso, accanto alfine ti dormiro'. — Il divenire di Ludovico Einaudi

Oltre il mare

Mare  di Giovanni Pascoli M’affaccio alla finestra, e vedo il mare; vanno le stelle, tremolano l’onde. Vedo stelle passare, onde passare; un guizzo chiama, alito risponde. Ecco, sospira l’acqua, alita il vento: sul mare è apparso un bel ponte d’argento. Ponte gettato sui laghi sereni, per chi dunque sei fatto, e dove meni? Oltremare di Ludovico Einaudi

La primavera

La Primavera Di Roberto Piumini Quando la terra è giovane e fresca, quando la testa è piena di festa, quando la terra ride contenta, quando di erba profuma il vento, quando di menta profuma la sera, è Primavera. Primavera di Ludovico Einaudi

Le nuvole

LE NUVOLE Di Fabrizio de Andrè   Vanno vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare e la terra si trema e gli animali si stanno zitti certe volte ti avvisano con rumore Vanno vengono ritornano e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai Vanno vengono per una vera mille sono finte e si mettono li tra noi e il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia Le nuvole bianche  di  Ludovico Einaudi