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Max Gazzè- Sotto casa

Il nuovo singolo di Max Gazzè , il nuovo video e anche il titolo dell'ultimo album dell'istrionico cantautore romano, recente protagonista del Festival di Sanremo. Il brano è un inno al dialogo tra persone, religioni, culture diverse, un invito a non nascondersi dentro casa, dentro se stessi.  Sotto Casa è un appello alla condivisione, al dialogo, all’apertura verso l’altro.  Lo sfondo è religioso ed è la speranza che nessuno si chiuda in se stesso nei propri dogmi.  La porta è la metafora della resistenza tra credi religiosi diversi. Apra la sua porta, Faccia presto… non importa Cosa crede lei  di questo movimento Ma l’avverto  che al suo posto non ci penserei  due volte, dato l’imminente  arrivo di Gesù, perché poi non torna più! Mi son reso conto  che serpeggia tra i credenti  il malcontento per la pioggia di mancati appuntamenti nei millenni, ma si metta nei suoi panni… Quell’incetta di pianeti Da salvare… Di pianeti da salv

Bellissima Toscana

Un video meraviglioso che vi accompagnerà in Toscana, una delle più belle regioni italiane, con spiegazioni in inglese! Florence is the capital of Tuscany and at the end of the 14th Century was ruled by a few leading families who not only financed churches but also competed in building magnificent palaces. Of these, the Medici family proved to be the most powerful. It is a city of art and joie de vivre and past home of important artists and sculptors such as Donatello, Michelangelo and Leonardo Da Vinci, plus the writers Dante and Boccaccio, not to mention the scientist, Galileo Galilei. Lucca, one of Tuscany's most important historical towns, rises from the lower reaches of the Serchio river, on a former swamp. The precarious imperfection of the Leaning Tower of Pisa is in stark contrast to the grandiose palaces and religious buildings of the Medici family and the natural contours of the hills. Olive groves and vineyards line the gentle hilly landscape around the picturesque

Orrori da gustare in Sicilia

Avete mai pensato a quante parole e a quante frasi si possono scrivere usando le lettere dell’ alfabeto ?  E avete mai pensato al fatto che esistono più cibi, ingredienti e spezie che lettere dell’alfabeto? I piatti cucinabili sono infiniti, come infinita è la varietà di specialità delle cucina italiana . L’arte culinaria del „ Bel Paese “ risente di influenze storiche e geografiche diversissime e permette a chi la ama di tuffarsi in un vero mare di sensazioni diverse. Anche piccoli paesini vicini tra loro differiscono per i loro piatti tipici, o per la loro peculiare versione die vari cavalli di battaglia della cucina italiana; per non parlare poi delle regioni, provate ad andare a pranzo in Trentino Alto Adige e a cena in Sicilia, rimarrete stupefatti dalla differenza! Nel video che segue vi propongo un piccolo viaggio in alcune „ specialità siciliane “ un po‘ particolari, tratto da una simpatica trasmissione dal nome „ Orrori da gustare “. Poi sappiatemi dire cosa vi pia

Bella Italia!

Bella Italia! An historic picture book, from the snow covered Alps in the north to the dreamy lagoon city of Venice whose palaces are built on wooden stakes and whose "Carnevale" is world famous. From the romantic hill landscape of Tosca where the aromas once inspired Leonardo Da Vinci, to Rome, the city that during antiquity was the centre of the Roman Empire and that is now the seat of the Catholic Pope. To Sicily in the south, an island of gods and natural forces. A journey through time in one of the most beautiful counties in Central Europe. Venice, a town with a hundred and twenty churches. The largest and most famous is the Basilica Di San Marco and, due to its magnificence, it is also called, "The Golden Basilica". Byzantine elements and Late Gothic lines unite in the beautiful domed ceiling of the Basilica. The Canal Grande is regarded as Venice's main street. It weaves through the main lagoon city past palaces, churches and houses. The boat servic

La morte in musica! Canzoni sulla morte...ridiamoci su!

La morte in note...per ascoltare, pensare, piangere e ridere! Possiamo fuggire da tutto, ma non dal nostro destino! Simone Cristicchi La prima volta (che sono morto) La prima volta che sono morto non me ne sono nemmeno accorto mi ero distratto solo un secondo, l’attimo dopo ero già sepolto. La prima volta che sono morto, ho immaginato fosse uno scherzo, mi sentivo abbastanza tranquillo, ma dopo tre giorni non sono risorto. È successo così all’improvviso, lo scorso sabato mattina il mio cuore ha cessato di battere mentre giocavo la schedina sono atterrato sul pavimento, come da un platano cadon le foglie non ho nemmeno avuto il tempo di dare un ultimo bacio a mia moglie. L’ambulanza è arrivata in ritardo, quando non c’era più niente da fare solo chiamare le pompe funebri e organizzare il mio funerale, poi prenotare la chiesa, avvisare i parenti, scrivere il necrologio, qualcuno mi ha tolto il pigiama e infilato il completo, qu

La morte in poesia!

  LA MORTE IN VERSIONE POETICA Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Cesare Pavese Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti. Una foglia Giacomo Leopardi Lungi dal proprio ramo, Povera foglia frale, Dove vai tu? - Dal faggio Là dov'io nacqui, mi divise il vento. Esso, tornando, a volo Dal bosco alla campagna, Dalla valle mi porta alla montagna. Seco perpetuamente Vo pellegrina, e

'A Livella di Totò

‘A livella. Totò La poesia è ambientata in un cimitero, dove un malcapitato rimane chiuso. Questi assiste incredulo al discorso tra due ombre: un marchese e un netturbino. Il marchese si lamenta del fatto che il netturbino si sia fatto seppellire accanto a lui, ma il netturbino gli fa notare che non è stato lui a scegliere dove esser seppellito; vedendo che il marchese continua con il suo lamento, il netturbino perde la pazienza e gli spiega che, indipendentemente da ciò che si era in vita, col sopraggiungere della morte si diventa tutti uguali. La poesia è scritta in lingua napoletana. Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll'adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch'io ci vado,e con dei fiori adorno il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza. St'anno m'é capitato 'navventura...