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Marco e Mirko, il diavolo e la signora De Magistris

G. Rodari Novelle fatte a macchina. Torino, Einaudi, 1977 Marco e Mirko, il diavolo e la signora De Magistris Marco e Mirko, come ho già detto una volta (dopo non lo dirò più), sono due fratelli gemelli, uguali in tutto e per tutto. Ma è facile distinguerli, perché Marco porta sempre con sé il suo martello dal manico bianco e Mirko il suo martello dal manico nero. I loro genitori, invece, si distinguono perché il padre, signor Augusto, ha un negozio di elettrodomestici mentre al contrario la madre, signora Emenda, ha un negozio di cappellini per signora. Chiaro? Marco e Mirko sono soli in casa e stanno facendo il compito. «Tema, - dice il compito, - parlate del diavolo». Dopo aver scritto «Svolgimento», i due fratelli si consultano: E adesso, che cosa diciamo del diavolo? Diciamo che è scemo, - suggerisce Mirko. Io ci sto, - approva Marco. - Però bisogna dire perché. Il diavolo è scemo, - dice Mirko, - perché fa le pentole, ma non i coperchi. Mentre scrivono questa importante

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XVIII

Il  canto diciottesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nella prima e nella seconda bolgia dell' ottavo cerchio , ove sono puniti rispettivamente i  ruffiani e seduttori  e gli  adulatori ; siamo nel mattino del 9 aprile 1300  ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo  1300 . Con questo canto inizia la seconda metà della  cantica  infernale. Curiosamente l' Inferno  è distinto in due metà di 17 canti, in ciascuna delle quali compaiono 13 categorie di dannati: due numeri particolarmente sinistri e legati a superstizioni; in questa seconda parte sono trattati i fraudolenti (che si suddividono in ingannatori e in traditori) cioè coloro che usarono l'intelligenza e la ragione per fini malvagi. Gerione ha lasciato scendere Dante e  Virgilio all'ingresso dell'ottavo  cerchio , detto Malebolge perché suddiviso in dieci fossati concentrici - le bolge appunto - collegati da ponticelli di roccia: il luogo è tutto dominato dal color

La figlia del re

Luigi Capuana  -  C'era una volta... Fiabe  (1882) La figlia del re C’era una volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla de’ loro occhi. Mandò il Re di Francia per domandarla in sposa. Il Re e la Regina, che non sapeano staccarsi dalla figliuola, risposero: - È ancora bambina. Un anno dopo, mandò il Re di Spagna. Quelli si scusarono allo stesso modo: - È ancora bambina. Ma i due regnanti se l’ebbero a male. Si misero d’accordo e chiamarono un Mago: - Devi farci un incanto per la figlia del Re, il peggiore incanto che ci sia. - Fra un mese l’avrete. Passato il mese, il Mago si presentò: - Ecco qui. Regalatele questo anello; quando lo avrà portato in dito per ventiquattr’ore, ne vedrete l’effetto. Regalarglielo non potevano, perché s’eran già guastati coi parenti di lei. Come fare? - Ci penserò io. Il Re di Spagna si travestì da gioielliere, e aperse una bottega dirimpetto al palazzo reale. La R

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE INFERNO CANTO XVII

Il  canto diciassettesimo  dell' Inferno  di  Dante Alighieri  si svolge nel terzo girone del  settimo cerchio , al passaggio della "ripa discoscesa", ove sono puniti i  violenti  contro Dio, natura e arte; siamo all'alba del 9 aprile  1300 ( Sabato Santo ), o secondo altri commentatori del 26 marzo  1300 . Richiamato dalla corda lanciata da  Virgilio , dall'abisso emerge Gerione, mostro alato con coda di serpente, volto umano e corpo variopinto come un tappeto. Gerione si posa sull'orlo roccioso del burrone, a poca distanza da Dante e  Virgilio , che si mettono in cammino sul bordo del baratro per raggiungerlo. Fatti pochi passi i due scorgono il terzo gruppo di peccatori puniti sul sabbione: sono gli usurai, violenti contro la natura e l'arte umana, rannicchiati come cani sulla sabbia, sfigurati e irriconoscibili nel volto, ma individuati da un sacchetto appeso al collo sul quale è dipinto lo stemma familiare di ciascun dannato. Dante non può ri