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L'accumulazione

FACCIAMO I RETORICI Accumulazione : è una figura retorica della lingua italiana che accosta numerosi termini l’uno all’altro, in modo ordinato o caotico (aggettivi, verbi, sostantivi). Una serie di parole, accostate senza congiunzioni e che quasi a togliere il respiro al lettore, descrivono e dimostrano seguendo un percorso a volte schematico e a volte del tutto illogico e indefinito, il concetto che l’autore vuole esprimere. Provate a vedere questo esempio molto famoso di Italo Calvino, tratto dal romanzo “Il cavalliere inesistente”:    “Dovete compatire: si è ragazze di campagna... fuor che funzioni religiose, tridui, novene, lavori dei campi, trebbiature, vendemmie, fustigazioni di servi, incesti, incendi, impiccagioni, invasioni d'eserciti, saccheggi, stupri, pestilenze, noi non s'è visto niente.” Oppure nel romanzo “Rimini” del Tondelli: “La sequenza ordinata delle cabine –dipinte a blocchi con tonalità pastello- aveva in sé qualcosa di metafisico

Basta poco per capirsi!

Spesso basta poco per capirsi , due parole ed ecco il gioco è fatto. Non servono grandi discorsi, parolone complicate, lunghi preamboli.  Bastano due parole per capirsi al volo.  Questo succede soprattutto con temi conosciuti, con storie e vicende note e perchè no, anche per le favole! Se vi va proviamo a fare un gioco, questa volta proprio facile, ma il grado di difficoltà salirà..... indovinate la storia nascosta in questo " fumetto di parole " e se volete provare ad esercitare il vostro italiano scritto, fate un riassunto breve del "racconto" e ditemi il suo nome nella vostra lingua!

E voi che titolo gli dareste?

Una fine sicura!

Diamogli un titolo!

Di stranezze al mondo ce ne sono tante! Proviamo ad utilizzare il nostro italiano per dare un bel titolo a questo "Cartello Pazzesco"

Io le toccai.....

IO LE TOCCAI Una canzona popolare tutta basata sui doppi sensi! Li riconoscete tutti? Prima però un ripassino sui nomi che riguardano il corpo: E ora cantiamo Canti Popolari  Io le toccai Io le toccai i capelli lei mi disse: "non son quelli vai più giù che son più belli!" amor se mi vuoi bene più giù tu devi andar e allora più giù più giù più giù e allora più giù più giù più giù e allora più giù più giù più giù più giùùùù oh oh oh Io le toccai il nasino lei mi disse: "sei un cretino và più giù che c'è un giardino !" oh oh oh amor se mi vuoi bene più giù tu devi andar e allora più giù più giù più giù e allora più giù più giù più giù e allora più giù più giù più giù più giùùùù Io le toccai la bocca lei mi disse: " non se tocca! vai più giù che c'è una grotta !" oh oh oh amor se mi vuoi bene più giù tu devi andar e allora più giù più g

Istanti rubati

Una foto è un'istante rubato, una finestra su un mondo sconsciuto, il frammento di una vita, di un discorso, di una luce, di una storia. Più che la foto in se, ci affascina quel momento, quel che cela, quello che di esso non conosciamo ma possiamo immaginare. E allora, siccome imparare una lingua significa soprattutto usarla..........usiamola per fare i voyeur. Raccontatemi voi chi sono, cosa si sono appena detti, qual'è la storia di questo attimo che li unisce! A voi la parola Foto di Massimo Daddi  http://massimodaddi.jimdo.com/

Usiamo la lingua-Bob

Vi è mai capitato amici, di rincorrere, inseguire, bramare qualcosa o qualcuno e................una volta raggiunto, scoprire, che non era proprio come lo avevate immaginato? L'APPARENZA INGANNA Ma chi di noi, non è mai stato ingannato?