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Visualizzazione dei post con l'etichetta Poesia

E poi il cuore...

E poi il cuore ricomincia a battere, lo senti più leggero e ti domandi dove si era nascosto fino ad allora. E perchè non ti eri accorto che si era addormentato! La vita fugge via come una faliva di neve che balla al vento, e il cuore ricomincia a battere colmo di farfalle colorate. Zittisce la ragione, soffoca i sensi di colpa, urla più forte della coscienza e ti obbliga a vivere, sentire, provare. Ti obbliga a credere e soffrire, tanto passa prima o poi, quell'attimo di luce che chiamiamo vita. A restare alla fine, sono sole le emozioni, le farfalle, i respiri e i sospiri, prima del buio, voglio addormentarmi piena di colorate scaglie di arcobaleno e vuota di rimpianti!

Ciao Mariangela

L'attrice e doppiatrice, Mariangela Melato, legge "Pensiero", una poesia di Alda Merini. "Pensiero" Pensiero, io non ho più parole. Ma cosa sei tu in sostanza? qualcosa che lacrima a volte, e a volte dà luce. Pensiero,dove hai le radici? Nella mia anima folle o nel mio grembo distrutto? Sei così ardito vorace, consumi ogni distanza; dimmi che io mi ritorca come ha già fatto Orfeo guardando la sua Euridice, e così possa perderti nell'antro della follia. Alda Merini

Il tramonto!

Ci sono poche parole per descrivere un tramonto, per farlo al meglio c’è solo la poesia. Buona notte a tutti quelli che hanno un tramonto nel cuore, e qualsiasi sia il suo senso, non lo vogliono lasciar scappare! Accada quel che accada, anche il sole del giorno peggiore tramonta. Proverbio cinese ED E’ SUBITO SERA Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera Salvatore Quasimodo Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto. Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, 2004

Autunno, pensieri, parole, note, colori ed emozioni!

Autunno  Già lo sentimmo venire nel vento d'agosto, nelle piogge di settembre torrenziali e piangenti, e un brivido percorse la terra che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito. Ora passa e declina, in quest'autunno che incede con lentezza indicibile, il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio. (Vincenzo Cardarelli) Veder cadere le foglie Veder cadere le foglie mi lacera dentro soprattutto le foglie dei viali Soprattutto se sono ippocastani soprattutto se passano dei bimbi soprattutto se il cielo è sereno soprattutto se ho avuto, quel giorno, una buona notizia soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male soprattutto se credo, quel giorno, che quella che amo mi ami soprattutto se quel giorno mi sento d'accordo con gli uomini e con me stesso. Veder cadere le foglie mi lacera dentro soprattutto le foglie dei viali dei viali d'ippocastani. (N

Andare

Ho sceso, dandoti il braccio... di Eugenio Montale Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Ludovico Einaudi – Andare

Le ombre della sera

Ed è subito sera Di Salvatore Quasimodo Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera Ombre di Ludovico Einaudi

La pioggia...ancora

La pioggia di Medea Batte monotona, ripetitiva cade. Nel tepore di un sogno cullato la sento scrosciare la vedo tintinnare mi riempie d’amore. Torna puntuale dal grigio di luoghi lontani. Picchia gaia e dolce ai vetri della mia finestra. Profuma l’aria odora della mia terra. Dal caldo sicuro la guardo cadere la sento arrivare chissà da dove viene e perché mi fa tanto sognare. Ancora di Ludovico Einaudi

Il volo

Il volo di Minalouche TS Elliot Dispiega le ali al vento ascolta la sua voce. Chiudi gli occhi lascialo giocar con la tua pelle. Lasciati avvolgere dai profumi del mondo come fossero seta sul tuo corpo. Sarà un volo tra petali e foglie sentirai tutto scorrere in te. E quando finalmente li aprirai ubriaca di vita non ti importerà dei sogni. Fly di Ludovico Einaudi

Il divenire

La tessitrice di Giovanni Pascoli Mi son seduto su la panchetta come una volta ... quanti anni fa? Ella, come una volta, s'e' stretta su la panchetta. E non il suono d'una parola; solo un sorriso tutto pieta'. La bianca mano lascia la spola. Piango, e le dico: Come ho potuto, dolce mio bene, partir da te? Piange, e mi dice d'un cenno muto: Come hai potuto? Con un sospiro quindi la cassa tira del muto pettine a se'. Muta la spola passa e ripassa. Piango, e le chiedo: Perche' non suona dunque l'arguto pettine piu'? Ella mi fissa timida e buona: Perche' non suona? E piange, piange — Mio dolce amore, non t'hanno detto? non lo sai tu? Io non son viva che nel tuo cuore. Morta! Si', morta! Se tesso, tesso per te soltanto; come, non so: in questa tela, sotto il cipresso, accanto alfine ti dormiro'. — Il divenire di Ludovico Einaudi

Oltre il mare

Mare  di Giovanni Pascoli M’affaccio alla finestra, e vedo il mare; vanno le stelle, tremolano l’onde. Vedo stelle passare, onde passare; un guizzo chiama, alito risponde. Ecco, sospira l’acqua, alita il vento: sul mare è apparso un bel ponte d’argento. Ponte gettato sui laghi sereni, per chi dunque sei fatto, e dove meni? Oltremare di Ludovico Einaudi

La primavera

La Primavera Di Roberto Piumini Quando la terra è giovane e fresca, quando la testa è piena di festa, quando la terra ride contenta, quando di erba profuma il vento, quando di menta profuma la sera, è Primavera. Primavera di Ludovico Einaudi

Le nuvole

LE NUVOLE Di Fabrizio de Andrè   Vanno vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare e la terra si trema e gli animali si stanno zitti certe volte ti avvisano con rumore Vanno vengono ritornano e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai Vanno vengono per una vera mille sono finte e si mettono li tra noi e il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia Le nuvole bianche  di  Ludovico Einaudi

Il canto del gallo

Onde

ONDE DORATE Onde dorate, e l'onde eran capelli, navicela d'avorio un dì fendea; una man pur d'avorio la reggea per quaasi errori preziosi e quelli; E mentre i flutti tremolanti e belli con drittissimo solco dividea, l'or de le rotte fila Amor cogliea, per formarne catene à suoi ribelli. Per l'aureo mar, che rincrespando apria il procelloso suo biondo tesoro, agitato il mio core a morte gìa. Ricco naufragio, in cui sommerso ì moro, poich'almen fur ne la tempesta mia di diamante lo scoglio e 'l golfo d'oro.  di Giambattista Marino

Poesia italiana

Ada Negri Cade la neve Sui campi e su le strade, silenziosa e lieve, volteggiando, la neve cade. Danza la falda bianca ne l'ampio ciel scherzosa, poi sul terren si posa, stanca. In mille immote forme, sui tetti e sui camini, sui cippi e sui giardini, dorme. Tutto d'intorno è pace; chiuso in oblìo profondo, indifferente il mondo tace.

La fontana malata!

ALDO PALLAZZESCHI "Anche in un fazzoletto da naso può esserci un firmamento, basta sapercelo vedere". (da Scherzi di gioventù, Ricciardi, 1956) Aldo Palazzeschi (Firenze, 2 febbraio 1885 – Roma, 17 agosto 1974) viene considerato fino ad oggi uno dei maggiori poeti del Novecento italiano. Poeta e scrittore definito come  il padre della neoavanguardia, aveva un temperamento focoso e ribelle, che lo portò a comortarsi da vero provocatore. "Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti". Il suo modo di scrivere è  originale,  passionale e assolutamente degno di nota l’uso delle onomatopee ! "Io sono un uomo che soffre di vertigini scritte". "Vita, orrenda cosa che mi piaci tanto". (da Cuor mio, Mondadori, Milano, 1968) La fontana malata Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchette, chchch.

Gioacchino Belli. Poeta dialettale, un po' volgare ma geniale!

Giuseppe Gioachino Belli Roma 1791 - 1863 Poeta italiano Giuseppe Francesco Antonio Maria Gioachino Raimondo Belli (Roma, 7 settembre 1791 – Roma, 21 dicembre 1863) è stato un importante poeta italiano. Nei suoi 2279 sonetti in vernacolo (dialetto) romanesco raccolse la voce del popolo della Roma del XIX secolo.             « Io ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma. In lei sta certo un tipo di originalità: e la sua lingua, i suoi concetti, l'indole, il costume, gli usi, le pratiche, i lumi, la credenza, i pregiudizi, le superstizioni, tuttociò insomma che la riguarda, ritiene un'impronta che assai per avventura si distingue da qualunque altro carattere di popolo. Né Roma è tale, che la plebe di lei non faccia parte di un gran tutto, di una città cioè di sempre solenne ricordanza . » (Giuseppe Gioachino Belli, introduzione alla raccolta dei sonetti) « Non casta, non pia talvolta, sebbene devota e superstiziosa, appa