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Schegge d'Italia

IL LAGO DI RESIA Foto di Liana Rossi Il Lago di Resia (Reschensee in tedesco) è un lago alpino artificiale situato in val Venosta a 1.498 m nel comune di Curon Venosta (BZ), a nord del vicino lago di San Valentino alla Muta.  Presso il passo di Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon detto anche lago di Mezzo (ted. Grauner See o Mittersee) e il lago di San Valentino alla Muta. La costruzione di una grande diga nel 1950 unificò i primi due precedenti laghi e sommerse l'antico abitato di Curon Venosta che venne ricostruito più a monte. 163 case e 523 ettari di terreno coltivato a frutta furono sommersi. Se ne ricavò il bacino dell'attuale lago, lungo 6 km e largo 1 km nel punto di massima larghezza.  La cima del vecchio campanile di Curon (Graun) emerge dalle acque ed è tuttora visibile. In inverno, quando il lago gela, il campanile è raggiungibile a piedi. Una leggenda racconta che in alcune giornate d'inverno si sentano ancora

La Bohème

La terza puntata della Bohème una puntata speciale con la famosa aria "...che gelida manina"! Rodolfo (sfiduciato) Non sono in vena. (Si bussa timidamente all'uscio.) Chi è là? Mimì (di fuori) Scusi. Rodolfo (alzandosi) Una donna! Mimì Di grazia, mi si è spento il lume. Rodolfo (Corre ad aprire.) Ecco. Mimì (sull'uscio, con un lume spento in mano ed una chiave) Vorrebbe... ? Rodolfo S'accomodi un momento. Mimì Non occorre. Rodolfo (insistendo) La prego, entri. (Mimì, entra, ma subito è presa da soffocazione.) Rodolfo (premuroso) Si sente male? Mimì No... nulla. Rodolfo Impallidisce ! Mimì (presa da tosse) Il respir... Quelle scale... (Sviene, e Rodolfo è appena a tempo di sorreggerla ed adagiarla su di una sedia, mentre dalle mani di Mimì cadono candeliere e chiave.) Rodolfo (imbarazzato) Ed ora come faccio?... (Va a prendere dell'acqua e ne spruzz

Pillole di grammatica

Il pensierino della sera

Baby lingua- Il superluogo

Superluògo   Il superluogo è un luogo pubblico polifunzionale, di notevoli dimensioni (grande centro commerciale, aeroporto, outlet, fiera, grattacielo ecc.), che risalta in modo rilevante in un determinato territorio. “La tesi fondamentale è che siamo di fronte a una nuova Italia, quella dei « superluoghi », ovvero di nuove urbanità create intorno a fiere e centri commerciali che, per ora, non sono in grado di creare nuove socialità e integrarsi con le città storiche. Il meccanismo di sviluppo territoriale che viene delineato dal Rapporto è questo: una campagna sempre più urbanizzata, anche a partire dai paesi ex agricoli, e nuove urbanità che si sviluppano, come nel Medioevo, intorno a vie e luoghi di scambio…. superluoghi, «università, fiere, aeroporti, centri logistici, parchi tecnologici, incubatori aziendali, centri ospedalieri, laboratori di ricerca e piattaforme commerciali che nascono come agenti funzionali autonomi e diventano portatori, a volte intenzionali, di te

I proverbi della sarta

L'abito non fa il monaco .  Proverbio, particolarmente vivo e diffuso, ripetuto per ricordare che l'apparenza molte volte non corrisponde alla realtà; perciò bisogna essere cauti nel giudicare gli altri.  Per quanto uno assuma atteggiamenti che tendono a nascondere la sua vera personalità, fingendo di essere ciò che non è, inevitabilmente col tempo, viene scoperto nella sua vera natura.   Vi sono molte varianti da “Il velo non fa la monaca” a “La veste non fa il dottore”, che traduce il latino “In vestimentis non est sapientia mentis”.   L’ abito non fa il monaco e la tonsura non fa il prete.  Proverbio calabrese “L’abitu non faci u monacu e a chirica non faci u previti”. L’ abito fa il monaco. E’ invece il contrario del primo proverbio. In questo caso si intende che un abito può indicare lo status della persona facendole acquistare dignità e prestigio, o svelando la sua vera personalità. Un significato simile ha “I panni rifanno le stanghe”.

Filastrocche

Il cielo è di tutti Gianni Rodari Qualcuno che la sa lunga mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi, di ogni occhio è il cielo intero. E' mio, quando lo guardo. E' del vecchio e del bambino, dei romantici e dei poeti, del re e dello spazzino. Il cielo è di tutti gli occhi, e ogni occhio, se vuole, si prende la Luna intera, le stelle comete, il sole. Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente. Spiegatemi voi dunque, in prosa o in versetti, perchè il cielo è uno solo e la Terra è tutta a pezzetti.