Dal verbo latino “habere”, cioè avere, deriva habilis nel significato di maneggevole, adatto. Ecco l’origine del nostro abile, che ricopre una vasta gamma di significati, da “capace” a “provetto”. Inoltre, - abile è diventato, nella nostra lingua, un diffusissimo suffisso che, unito a verbi della prima coniugazione, dà luogo ad aggettivi che indicano idoneità: mangiabile, trasportabile, stirabile; oppure qualità morale: amabile, stimabile, deprecabile eccetera. Nel caso di carrozzabile invece l’aggettivo è formato dal suffisso -abile unito ad un sostantivo: carrozza. Il contrario di abile è inabile, cioè “incapace” . Quando l’incapacità deriva da limitazioni fisiche abbiamo disabile . C’è chi dice diversamente abile, ritenendo che dis-abile crei una dis-criminazione. E questo secondo l’etimologia, dal tardo latino discriminatio, vorrebbe dire distinzione, separazione, e peggio ancora, esclusione. Ma siamo sicuri che l’eufemismo diversamente abile sia più rispettoso che