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Tre minuti una parola

Beh non si tratta veramente di un corso di lingua italiana on-line, ma di una rubrica del Corriere a cura del simpaticissimo scrittore Beppe Servegnini, che per tre anni di seguito ha analizzato in modo divertente e accourato, un parola della lingua italiana in tre minuti. Un modo nuovo di ragionare sulla lingua italiana. Anzi, di capire cosa c’è dietro la lingua italiana. Una nazione con le sue ossessioni, le sue passioni, le sue fobie, i suoi imprevedibili pudori. Se volete vedere tutte le 100 puntate andate qui: ARCHIVIO Ecco un esempio, la parola: L'acne è femmina, come del resto acme. Di eco maschile c'è solo Eco, perché lei secondo Ovidio era una ninfa. Problemi d'identità anche per l'asma, un po' più tollerata. O tollerato. Giustizia di genere anche per l'allerta e l'architrave, per l'amalgama e per le parole subdole.

DIVINA COMMEDIA INFERNO CANTO DECIMO

Canto decimo, ove tratta del sesto cerchio de l’inferno e de la pena de li eretici, e in forma d’indovinare in persona di messer Farinata predice molte cose e di quelle che avvennero a Dante, e solve una questione. Entrati nella città di Dite, i due poeti si avviano per un sentiero che corre fra le mura e quella parte della necropoli degli eretici ove sono puniti gli epicurei, negatori dell’immortalità dell’anima. Improvvisamente, da uno degli avelli infuocati, una voce prega Dante di fermarsi: è quella del capo ghibellino Farinata degli Uberti che, dal suo modo di parlare, ha riconosciuto nel Poeta un compatriota. Dante si avvicina al sepolcro nel quale Farinata sta in piedi, visibile dalla cintola in su. Tutti i pensieri di questo dannato sono rivolti al mondo dei vivi, a Firenze, al suo partito: egli vuole anzitutto sapere se Dante appartiene a una famiglia guelfa o ghibellina. Non appena il Poeta gli rivela il nome dei suoi avi, si vanta di averli per ben due volte debellati

Vincenzo Cardarelli

Vincenzo Cardarelli Corneto Tarquinia 1887 - Roma 1959 Poeta e scrittore italiano "Viviamo d'un fremito d'aria, d'un filo di luce, dei più vaghi e fuggevoli moti del tempo, di albe furtive, di amori nascenti, di sguardi inattesi. E per esprimere quel che sentiamo c'è una parola sola: disperazione. Dolce, infinita, profonda parola." Gabbiani da Poesie, 1936 Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io son come loro, in perpetuo volo. La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch'essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca. ALLA DERIVA La vita io l’ho castigata vivendola. Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi. Ora la mia giornata non è più che uno sterile avvicendarsi di rovinose abitudini e vorrei evadere dal nero cerchio. Quando all’al

Folco Quilici - L'Italia vista dal Cielo: Lazio

Il Lazio Prodotto nel 1975 - Restaurato nel 2002 Un susseguirsi di ambienti naturali e geografici diversi, raccontati dalle riprese di Folco Quilici e descritti dal grande autore Mario Praz. Un viaggio attraverso la storia del Lazio, delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio per questo incantevole. Il filmato di Quilici, le sue descrizioni realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza. Una terra resa famosa da viaggiatori romantici come Goethe, dove arte, cultura, natura e storia si fondono per dare vita ad un luogo magico, ricco di incantevoli scenari e scorci di ineguagliabile splendore. È la campagna romana, così filmata da Quilici, ad avere un ruolo primario. Tra i pendii ed il verde che accompagnano le immagini, quasi per incanto appaiono numerosi reperti archeolo

Corsi di italiano on-line

LE AVVENTURE DI PROSIT Un progetto per "Scoprire l´Italiano" la cui finalità è la promozione dell´integrazione linguistica e sociale dei cittadini immigrati. È formato da 30 filmati con al centro tematiche quali: il permesso di soggiorno e il quadro normativo, i diritti civili e costituzionali, la casa, il lavoro, la sanità e la salute, la cittadinanza e la partecipazione, la cultura e l’arte italiana, ecc. correlati da note grammaticali e diversi esercizi. Oltre ai filmati si trovano anche molti audio;  il progetto si articola in 2 livelli: uno di base rivolto a centinaia di migliaia di persone che ogni giorno utilizzano metro e autobus per trasferimenti dalla propria residenza ai luoghi di lavoro e di ritrovo; e l’altro avanzato, Prosit!.2 rivolto ad un numero di immigrati che incuriositi ed incoraggiati dai video visti, decidono di approfondire e rinforzare gli apprendimenti attraverso il free press e su questo sito internet in cui le tematiche trattate nei video sa

DIVINA COMMEDIA INFERNO CANTO NONO

Il canto nono dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nel sesto cerchio, la città di Dite, ove sono puniti gli eretici; siamo all'alba del 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300. Dopo essere tornato presso Dante, Virgilio riacquista la propria serenità e incoraggia il suo discepolo ricordandogli di essere già disceso una volta fino al fondo dell’inferno. All’improvviso, sull’alto delle mura fortificate di Dite compaiono le tre Furie, mostri con sembianze di donna e chiome formate da un intrico di serpenti. Esse manifestano la loro ira per la presenza dei due poeti, dilaniandosi con le unghie, percuotendosi e gridando in maniera terrificante.  Ma da sole sono impotenti a punire il vivo che ha osato violare la dimora della morte; per questo invocano a gran voce Medusa, la Gorgone che ha il potere di trasformare in pietra chiunque la guardi.  Virgilio invita il suo discepolo a volgere le spalle, ed egli stesso gli copre gli occh

Eros Ramazzotti - Questa Nostra Stagione

Che cosa ti aspetti da noi chissà se ci pensi mai lo sai che anche il mare è più blu, poi nasconde scogli c’è da correre, per rimanere dove siamo… Perfetta così questa nostra stagione di giorni insieme ad esplorare noi è perfetta così ma non c’è vero amore che non abbia bisogno di un po’ di cure… le paure, le tue paure… Che cosa ti manca di te da quando tu stai con me se un giorno tu me lo dirai, lo avrò già intuito c’è da vivere, per diventare quel che siamo… Perfetta così questa nostra stagione di vita insieme a innamorare noi è perfetta così ma non c’è vero amore che non abbia bisogno di un po’ di cure… Guarda in quanti corrono spingendo il freno e non riesco più a prendersi la mano fermi tra abitudini e speranze vane se non ami l’amore dopo niente alla fine rimane di noi… Perfetta così ma non c’è vero amore che non abbia bisogno di un po’ di cure Stupenda così questa nostra stagione di vita insieme a raccontarci noi…