Il Lazio
Prodotto nel 1975 - Restaurato nel 2002
Un susseguirsi di ambienti naturali e
geografici diversi, raccontati dalle riprese di Folco Quilici e descritti dal
grande autore Mario Praz.
Un viaggio attraverso la storia del Lazio,
delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio
per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni
realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di
avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici
sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
Una terra resa famosa da viaggiatori romantici
come Goethe, dove arte, cultura, natura e storia si fondono per dare vita ad un
luogo magico, ricco di incantevoli scenari e scorci di ineguagliabile
splendore.
È la campagna romana, così filmata da Quilici,
ad avere un ruolo primario. Tra i pendii ed il verde che accompagnano le
immagini, quasi per incanto appaiono numerosi reperti archeologici di rara
bellezza che testimoniano l'esistenza di popoli antichi che hanno contribuito a
formare l'identità culturale di questa regione. A Veio ancora si respira
un'aria d'eternità, senza tempo, e si testimonia la grandezza degli Etruschi
che hanno insegnato ai romani l'arte di edificare, hanno trasformato in abitati
civili le sedi villanoviane ed hanno gettato le fondamenta del futuro potere di
Roma, inserendo la città nel mondo della vita sociale, economica e culturale
etrusca.
Scrive Quilici, "... il Lazio è una terra
antica che le rapide trasformazioni del tempo tendono, come ovunque, a mutare
con quella celerità e quell'impeto che ci spaventa e che sembra nessuno riesca
a frenare".
Ma ecco scorrere le immagini di "borghi
rustici che conservano qualcosa dell'incanto antico": appare Cori con il
suo Tempio di Ercole, San Gregorio da Sassola presso Tivoli, Tolfa, Calcata. È,
come svela Praz, "il Lazio classico, regione di desolata ed eroica
solitudine che ha ispirato poeti e pittori".
Poi lo scenario cambia ed in volo ritrae le
scogliere "quasi africane" di Ponza, bellissime nella loro imponenza.
Sorvolando la grande pianura ai confini con la
Toscana fino a Vulci, scorgendo poi Tarquinia e Gaeta per giungere, tra i
campi, alle porte di Roma, si ha la sensazione di vivere in differenti regioni.
È proprio in questo passaggio, dall'Appennino
al Tirreno, che si manifesta la natura contraddittoria di questa terra: due
poli geografici opposti della stessa regione.
I castelli di Sermoneta, Torre Astura,
Odescalchi e Santa Severa fanno da sfondo al viaggio che passa da
Civitavecchia, Frosinone e Latina, la città più giovane del Lazio, per poi
proseguire verso Rieti, con il suo magnifico centro storico.
Ed ancora Anagni con il suggestivo Duomo, poi
la splendida Abbazia di Casamari, i laghi di Nemi e di Albano, il Castello
Orsini. Paesi, città, monumenti, reperti che riflettono il carattere variegato
di questa regione.
È il corso sinuoso del Tevere che ci introduce
nella città eterna, capitale dell'arte e della cultura: Roma.
Lo sguardo dello spettatore si perde fra le meraviglie
della capitale, nella maestosità del Colosseo e la suggestione della Via Appia
Antica. E continua a stupirsi con i resti delle colonne del Tempio di Venere e
della Domus Augustiana, gli affreschi Michelangioleschi della Cappella Sistina,
la cupola di San Pietro, Piazza Navona con la Fontana dei Fiumi del Bernini, i
Fori Romani, i palazzi, i borghi, le vie.
Un itinerario affascinante che testimonia le
antiche origini e le culture che hanno contribuito a rendere grandiosa e
sublime questa città. Un viaggio nel passato sapientemente illustrato dalla
maestria di Quilici: secoli di storia tra cultura, religione, re e imperatori,
ricchezze e paesaggi dal fascino impareggiabile.
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