Passa ai contenuti principali

Le mille e una notte


HOTEL RISTORANTE GROTTA PALAZZESE

Avete presente quelle foto che come un lampo si imprimono nella vostra mente?
La prima volta che ho visto questo posto mi è successo così, ho visto una foto e ho dovuto subito andare a cercare di quale luogo si trattasse.
Trovato……è la grotta Palazzese, dell’Hotel Ristorante Grotta Palazzese, un luogo incantevole del quale rendere la bellezza non è possibile, semplicemente a parole.
Per quello che mi riguarda lo metto immediatamente nella mia lista dei luoghi speciali, quei luoghi che prima o poi devo e voglio andare a visitare in prima persona, anche se sono lontani e disseminati nei punti più strampalati della cartina del bel paese.
Per il momento mi godo le immagini di questo ristorante in grotta e di questo Hotel a picco sul mare, immaginando di gustarmi una cena romantica in compagnia di mio marito e dei miei marmocchi, mentre il mare s’infrange sotto la grotta e mentre il profumo della salsedine si mischia a quello del pesce fresco nel mio piatto e di un buon bicchiere di vino bianco.
Si…si….i marmocchi me li porto naturalmente dietro, perché sono convinta che le cose più belle della vita vadano sempre condivise con chi si ama di più……e perché anche le cose più belle riescono a diventare sensazionali, solo se viste attraverso lo sguardo e le parole di un bambino.
Se voi riuscite a fare un giro prima di me in questo luogo da mille e una notte, fatemi sapere com’è andata mi raccomando!

Un paio di informazioni per sapere dove vi mando:

Via Narciso, 59 - Polignano a Mare (Bari) Puglia
Tel.  +39 (0)80 4240677 - Fax  +39 (0)80 4240767

Ricavato nella roccia e a picco sul mare, l'Hotel Ristorante Grotta Palazzese a Polignano a Mare si trova in uno sbalorditivo scenario di rocce e grotte.
L'antichissimo paese di Polignano a mare sorge su un alto costone di roccia. La roccia è di tipo carsico e il mare, col passare del tempo ha creato in essa antri e  grotte che si insinuano sin sotto le case del paese.
Tra strette viuzze e bianche casette a strapiombo sul mare, costruite col tufo originario della zona, con accesso dal centro storico, si trova la più grande delle grotte, la Grotta Palazzese, un tempo chiamata Grotta di Palazzo, ossia Grotta di proprietà del feudatario.

Sono tante le leggende legate a questo luogo magico, come quella di re Giovanna, regina d'Ungheria, che qui si rifugiò con il suo paggio preferito; viaggiatori francesi e inglesi nei loro Tours nel Regno di Napoli inclusero la Grotta di Polignano e ne raccontarono, soprattutto nel ‘700, la bellezza e la maestosità. Già nel ‘700, fu utilizzata come sala di festa dove i feudatari ospitavano gli amici e le personalità di passaggio.
Oggi questa grotta è parte dell'Hotel Ristorante Grotta Palazzese posto a 24mt. sul livello del mare.

Per chi desiderasse soggiornarvi, l'Hotel Grotta Palazzese propone delle prestigiose camere e suite totalmente in tufo, ricavate da antichi locali del centro storico, arredate con gusto e arricchite di piccoli ma importanti oggetti di produzione locale.
Quando entrate nel sito date assolutamente un’occhiata al menù, lo troverete alla sezione “I Ristoranti”, fa venire l’acquolina in bocca!

Proprio un posticino “Da mille e una notte” che ne pensate?

Commenti

I nostri post più amati

LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE - TABELLA COMPLETA

LE TAVOLE DEI VERBI LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE

I CONNETTIVI TESTUALI NELLA LINGUA ITALIANA

  I connettivi in linguistica sono quelle espressioni che servono per unire , legare, le parti logiche di un discorso, di una frase. Sono cioè delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che funzionano da ponte per unire in modo logico i diversi contenuti di un testo. Sono uscita prima questa mattina, eppure , non ho fatto in tempo!                                                 Connettivo La funzione di connettivo può essere svolta da parole di diversa natura grammaticale ossia: Preposizioni:   Ho pensato di invitarti a pranzo domani. Congiunzioni come ma, però, ciononostante, perciò, finché, che, dunque, perché, se, malgrado che, affinché , ecc. : Non ho studiato perché stavo molto male. Avverbi e le locuzioni avverbiali come così, allora, successivamente, cioè, inoltre ecc.: Penso quindi sono. Verbi :  Abbiamo cantato, ballato, mangiato e chiacchierato insieme, riassumendo ci siamo divertiti molto! Alcune espressioni come da u

AVERE SIGNIFICATO E CONIUGAZIONE - TABELLA COMPLETA

Il verbo avere ha diversi utilizzi, impariamo a distinguerne alcuni e a ricordarci della H . La H in italiano è una lettera muta che in alcune forme del verbo avere assume una grande importanza. Il primo significato del verbo avere è quello di POSSEDERE in riferimento a beni materiali (ho una bicicletta), doti morali, qualità, titoli o anche a qualità fisiche e priscologiche (ho le gambe corte, ho tanto coraggio). Io ho una casa al mare. Maria ha un cane. Giorgio ha tre nipoti. Il verbo avere può venire utilizzato col significato di SENTIRE, AVERE LA SENSAZIONE DI: Oggi ho molto freddo. Luisa ha mal di pancia. Gli studenti hanno sete. Il professore ha sonno. Il verbo avere, così come il verbo essere viene anche utilizzato come AUSILIARE ossia come aiuto agli altri verbi (ausilio=aiuto) per formare i tempi composti. I eri ho avuto la febbre. Uscirai di casa quando avrai fatto i compiti. Se tu avessi studiato meglio, avresti passato l'esame. Il verbo avere se seguito dalla prep

Boom-Auch-Crash-Grr-Boing

ONOMATOPEA  È una figura retorica. L’onomatopea è un'espressione o parola che riproduce direttamente un rumore o un suono naturale, rievocandola acusticamente.  Il suono evoca il rumore dello strumento che lo produce. L’onomatopea viene molto usata in letteratura e in fumettistica, si tratta di un segno grafico che non ha alcun significato se non viene associato al suono o rumore di cui è l’imitazione (crash=il suono di un bicchiere che si rompe; sob-sob= quello di un uomo che piange). Sono parole onomatopeiche ad esempio: sciacquio, gorgoglìo, tuffo, sciabordio, boato, scoppio, clangore, fragore ,fruscio, sussurro, lampo, ticchettio, tintinnio. Esempi conosciuti da tutti sono i versi degli animali: Il cane fa bau-bau Il gatto fa miao-miao Il pulcino fa pio-pio L’uccellino fa cip-cip Se volete vedere come vengono scritti onomatopeicamente i versi degli animali nelle maggiori lingue, allora fate CLICK Un altro campo in cui le onomatopee sono usatissi

Il vocabolario dell'estate italiana

L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno. (Mark Twain) Un’ estate italiana!   Parole e frasi legate all’estate in italiano. Evviva è arrivata l’estate, la mia stagione preferita. Oggi vi presento alcune parole e alcune frasi essenziali per vivere un’estate italiana. Abbronzarsi – Prendere il sole Il sole italiano al mare , in montagna, in campagna ma anche in città è forte. Quando il sole è forte è caldo in italiano si dice che “ batte ”…” Il sole batte oggi !” potrete sentire persino frasi come “ Oggi il sole picchia forte !” ma non vi preoccupate, non vi farà un occhio nero! Per proteggervi usate la crema solare scegliendo il giusto “ fattore di protezione”, altrimenti rischierete di ustionarvi (bruciarvi – scottarvi ).  Fare il bagno – Nuotare L’ acqua d’estate è meravigliosa per rinfrescarsi e divertirsi, si può fare il bagno , sguazzare ma anche allenarsi e nuotare (ossia fare attivit

Esclamazioni e Interiezioni

GRAMMATICHIAMO LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI Sono suoni, parole, o gruppi di parole che esprimono sentimenti e sensazioni improvvisi (meraviglia, allegria, dolore, rabbia, sorpresa ecc.). Si tratta di una componente invariabile il cui valore si comprende dal tono della voce e la mimica di chi parla. L’interiezione è seguita dal punto esclamativo, che può però essere collocato anche alla fine della frase. Se l'interiezione o esclamazione è composta da una sola vocale oppure da una consonante, la lettera h va posta dopo la vocale o la consonante (ad esempio, uh!). Se invece è formata da due vocali, la lettera h va collocata in mezzo (ad esempio, ohi!). Alcune interiezioni come ad esempio ahimè, ohibò, ohimè richiedono l'accento grave (cioè quello che scende dall'alto verso il basso). In alcuni casi si trovano anche nomi, aggettivi, verbi e avverbi che assumono la funzione di interiezione o esclamazione: nomi: ad esempio, coraggio! animo! acc