ITALIAN POEMS- LEARN ITALIAN with poetry - L'INFINITO di Giacomo Leopardi
Leopardi definisce idilli sei delle sue poesie in endecasillabi sciolti,
tutte composte tra il 1819 e il 1821, tra cui L’infinito.
L’idillio leopardiano non è però la descrizione di un paesaggio
naturale, come era invece nella poesia di epoca classica, ma la evocazione di particolari stati d’animo e sensazioni del poeta.
In questo idillio, composto nel 1819, Leopardi prende spunto dal
paesaggio di Recanati, contemplato da un colle solitario, per raccontare
un’avventura dell’anima: un viaggio fantastico nell’immensità , in cui il
poeta si perde dolcemente.
Sulla cima di una collinetta vicino a Recanati, il poeta sta seduto di fronte a una siepe, che impedisce al suo sguardo di vedere l’orizzonte. Ma proprio questo ostacolo alla vista fa scattare in lui l’immaginazione, che lo trasporta in spazi sconfinati e immensi. Il fruscio del vento tra gli alberi lo
riporta alla realtà , ma al tempo stesso gli ricorda il passare del tempo e gli suggerisce il pensiero dell’eternità . Ormai distaccato dalla dimensione della vita quotidiana, non senza timore il poeta si abbandona all’abbraccio dell’infinito. Il raggiungimento dell’infinito, a cui l’anima di ogni uomo aspira, porta con sé un’intensa gioia, ma anche un senso di indefinito sgomento.
L'INFINITO
Sempre caro mi fu quest’ermo colle1,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude2.
Ma sedendo e mirando3, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo4; ove per poco
il cor non si spaura5. E come6 il vento
odo stormir7 tra queste piante, io quello
10 infinito silenzio a questa voce
vo comparando8: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei9. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio10:
15 e il naufragar m’è dolce in questo mare11.
1 ermo colle: colle solitario [è il Monte Tabor, aRecanati].
2 da tanta parte… esclude: che sottrae allo sguardo una gran parte dell’estremo orizzonte.
3 mirando: guardando.
4 interminati… mi fingo: oltre quella [siepe] immagino (mi fingo) nella mia mente (nel pensier) spazi infiniti (interminati), silenzi inconcepibili per l’uomo, e una pace profondissima.
5 ove… si spaura: dove il mio cuore quasi si spaventa.
6 come: quando.
7 stormir: produrre un rumore leggero, un fruscio [di fronde e foglie agitate dal vento].
8 a questa… comparando: la metto a confronto con questo suono [del vento].
9 mi sovvien… di lei: mi viene in mente l’eternità , il tempo passato (le morte stagioni), e il tempo presente
con i suoi (di lei) rumori (suon).
10 tra questa… il pensier mio: nell’immensità dello spazio e del tempo il mio pensiero si immerge.
11 e... questo mare: e perdermi (naufragar) in questo mare [dell’infinito] è per me dolcissimo.
LE TRADUZIONI DELL'INFINITO
Infinity
Fond I was ever of this lonely hill,
And of this edge, that from my view conceals
The farthest limit of the firmament.
But, sitting here and gazing, I can feign,
Far and beyond it, still unbounded space,
And an unearthly silence, and the deepest
Quietude where my very heart is nearly
Frightened. And as this moment I perceive
The wind around me rustling through these trees,
To that unending silence soon I liken
The passing of its voice: eternity
I so recall, and all the seasons dead,
And with this lively stir the present one.
Founders in such immensity my mind,
And drowning in this sea is sweet to me.
VERSIONE POETICA DI JOSEPH TUSIANI
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