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Capitani coraggiosi!

Quante parole, quante ire, quante versioni.......una sciagura che sembra perdere la sua gravità, vestendo i panni dell'evento mediatico e del "furor di popolo". Un film, che pare già girato, pronto per gli schermi, in cui ci sono già i colpevoli, in cui non si hanno dubbi sulle dinamiche, in cui le voci degli eroi risuonano chiare e perentorie al telefono. Un campitano sulla gogna, l'altro osannato. Io non so, non conosco e così prendo il coraggio a piene mani e vado contro corrente. Non per difendere qualcuno ma per difendere la possibilità della "sospensione di giudizio"! Non mi piacciono le gogne mediatiche. Non credo che sia mai giusto accanirsi con nessuno, specie fino a che tutti i fatti e i contro fatti sono venuti alla luce; e non sotto la luce del momento. Credo che esistano il panico, la paura, l'errore. Credo che un passeggero che fotografa in momenti del genere, è quanto meno discutibile. Sono la prima fan della Guardia Costiera ma

Italiano frasi comuni

VUCUMPRÀ Vucumprà o vu' cumprà  è un neologismo diffusosi in Italia negli anni novanta per indicare, in senso generalmente dispregiativo, i venditori ambulanti di origine africana.  La parola vuole imitare la pronuncia distorta da parte di immigrati con scarsa padronanza della lingua italiana della frase "vuoi comprare?". Il fenomeno della diffusione del neologismo "vucumprà" può essere paragonato a quello del termine "sciuscià", con cui alla fine della Seconda guerra mondiale si iniziarono a chiamare i bambini napoletani che si offrivano di lucidare le scarpe ai soldati americani, distorcendo la pronuncia dell'inglese shoe shine. La parola "vucumprà" viene spesso usata con significato esteso, per esempio a indicare genericamente gli extracomunitari immigrati, a prescindere dall'attività che svolgono.  In altri casi la parola viene usata per alludere ad alcuni aspetti secondari del fenomeno dei venditori ambulanti immigrat

Italiano frasi comuni

Pezzo di carta Pezzo di carta è una frase usata per indicare, per lo più in senso spregiativo, un documento, in particolare un titolo di studio, ritenuto di scarso valore.  La locuzione è coniata sul modello del francese chiffon de papier. Nel caso specifico del titolo di studio, tale denominazione si deve principalmente al fatto che esso ha sicuramente un valore legale ed è sicuramente indispensabile laddove richiesto dalla burocrazia, ma è tutto da dimostrare che porti effettivamente dei vantaggi per il proseguimento degli studi o per l'esercizio di una professione.  Nella peggiore delle ipotesi non è nulla di più, appunto, di un "pezzo di carta" prestampato, formale e asettico (che tra l'altro la tradizione vuol vedere incorniciato e appeso alla parete). Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. "Oggigiorno per fare qualsiasi cosa serve un pezzo di carta" "Non riesce a combinare nulla di buono, la laura che ha è solo un pezzo di

Rinasco albero-Il Cimibosco

Metti che domani ti cada una tegola in testa e muori, e metti che non ti vada l’idea di venire divorato da una colonia di vermi, o ancora meno che la donna delle pulizie moldava, scambi le tue ceneri per polvere e le butti nelle immondizie. Che fare? Ecco l’idea che fa per te: L’ecourna che ti trasforma in albero. Se l’è inventata un giovane designer spagnolo, Martin Azua; fatta di fibre di cocco, cellulosa e torba, l’urna bio che assomiglia un po’ a un grosso bicchiere per caffè, accoglierà non solo le tue ceneri, ma anche i semi dell’albero in cui ti vuoi trasformare. Quindi veloce... pensa a quale pianta ti piace di più, ed ecco il gioco è fatto, la pianticella si nutrirà di te e diventerà, l’albero della tua vita. Mamma che idea geniale, l’unico problema da risolvere, è il dove venir piantati……..perché, diciamocelo francamente, eviterei un viale alberato in piena città, finireste per fare da “bagno pubblico” per cani, raccoglitore di cicche, o angolo in cui sfracell

Matrimonio all'italiana

Matrimonio all'italiana è un film del 1964 diretto da Vittorio De Sica. Con Sophia Loren, Marcello Mastroianni. Domenico Soriano, impenitente donnaiolo napoletano, è legato all'ex prostituta Filumena Marturano, che ha tolto dalla strada e che convive in casa sua, ormai da lui disprezzata e relegata al ruolo di badante dell'anziana madre. Un giorno Filumena si sente male ed è sul punto di morire, e chiede a Domenico di sposarla in extremis. Convinto di potersi così anche "pulire" la coscienza, Domenico accetta, ma a cose fatte la donna si alza dal letto, rivelando che era stato uno stratagemma da lei architettato per avere stabilità economica e garantire un avvenire ai suoi tre figli, della cui esistenza Domenico è sempre stato tenuto all'oscuro. Filumena rivela anche che uno di loro è figlio dello stesso Domenico, ma non precisa di quale dei tre si tratta. Dopo averla riempita di minacce e dopo aver inutilmente cercato di capire chi dei tre ragazzi è

I proverbi della paura

Chi ha paura del lupo, non entri nel bosco. Chi ha paura del sangue non vada al macello. Chi ha paura delle spine, non entri nella macchia. Chi ha paura non vada alla guerra. Chi non coltiva il suo campo per paura degli uccelli, muor di fame. Chi teme acqua e vento non si metta in mare. Contro la paura non c'è rimedio in farmacia. È meglio aver la paura, che la paura e il danno. Gambe mie, non è vergogna fuggire quando bisogna. Gli spaventi sono peggio dei mali. La paura crede ogni cibo avvelenato. La paura distilla ogni bene in veleno. La paura e la vergogna legano a molti le mani. La paura e l'amore sono i pungoli della vita. La paura è sempre sicura, la sicurezza mai. La paura è spesso maggiore del pericolo. La paura ha spesso più forza dell'amore. La paura ingrossa il pericolo. La paura non fa nulla di bene. La paura ode con gli occhi, e vede con le orecchie. La paura scema la memoria. Male abbaia il cane, quando abbaia pe

Per ridere, non occorrono parole!

Questa sera vi lancio la buona notte facendovi sorridere. Delle situazioni semplici, semplici ma troppo divertenti! Pur senza parole si capiscono benissimo e così pur tra tanti amici che parlano lingue diverse, possiamo divertirci insieme e riscoprire che per ridere........non occorrono parole!