Un autore magnifico, troppo poco considerato. Giorgio Gaber in un divertente e profondo monologo dal titolo "La paura". Provate prima un puro ascolto e poi un ascolto-lettura, grazie al testo riportato. Monologo : LA PAURA Di Giorgio Gaber E camminando di notte nel centro di Milano semi deserto e buio e vedendomi venire incontro l'incauto avventore, ebbi un piccolo sobbalzo nella regione epigastrico-duodenale che a buon diritto chiamai... paura, o vigliaccheria emotiva. Sono i momenti in cui amo la polizia. E lei lo sa, e si fa desiderare. Si sente solo il rumore dei miei passi. Avrei dovuto mettere le Clark. La luna immobile e bianca disegna ombre allungate e drittissime. Non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie, dài! Cappello in testa e impermeabile chiaro che copre l'abito scurissimo, l'uomo che mi viene incontro ha pochissime probabilità di essere Humprey Bogart. Le mani stringono al petto qualcosa di poco chiaro. No
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