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La lingua nei modi di dire

LINGUA Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione del linguaggio; sotto l’aspetto anatomico, è un organo muscolare, rivestito di mucosa, mobilissimo in tutte le direzioni, di forma allungata e appiattita. Avere la lingua biforcuta : essere una persona falsa o malvagia, ambigua Avere la lingua lunga : parlare troppo, raccontando i segreti altrui, rispondere in modo sgarbato Avere qualcosa sulla punta della lingua : volere dire qualcosa di cui non ci si ricorda momentaneamente Avere una bella lingua : parlare bene e molto Esprimersi in lingua, parlare in lingua : parlare in maniera linguisticamente corretta Essere una malalingua : spargere calunnie e maldicenze Fare la linguaccia : tirar fuori la lingua, in segno di dispetto Non aver peli sulla lingua : parlare senza remore Perdere la lingua : non sapere cosa di

Batman

Ve li ricordate i telefilm di Batman degli anni sessanta e settanta? Una serie molto famosa, caratterizzata dai costumi sgargianti dei nemici di Batman, dalla Batmobile riprodotta fedelmente rispettando il fumetto originale e dalle scazzottate a tempo di musica tra Batman e il suo aiutante Robin e i supercriminali loro nemici ( Joker, Pinguin, ecc.), nelle quali i "colpi" venivano enfatizzati con scritte onomatopeiche che rendevano il telefilm simile a un fumetto animato. Beh per i nostalgici e per tutti quelli tra di voi che hanno voglia di farsi anche due risate, ecco un intero film di Batman.  Ammetto, per uno spettatore del 2012, ci saranno molte scene esileranti, arrivate a vederlo almeno fino a quando lo squalo addenta la gamba di Batman……….da morire.  E se proseguite nella visione, scrivetemi poi il vostro Bat-oggetto preferito.  La  Batmobile, la Batscala, il Batelicottero ecc. ecc. Beh………….buona visione e buone risate a tutti con Batmannnnnnnnnnnn

L'importante è crederci

I bambini devono poter  credere  che la magia esiste, esiste in ognuno di noi, nei nostri ideali, nelle scelte che ci guidano e negli insegnamenti che ci aiutano a crescere. La magia è la vita e l'amore è il motore della vita. Amare,  credere , sognare e sperare sono le ali che ci permettono di spiccare il volo. Ai bambini dico "Abbiate il coraggio di aprire le vostre ali e volate in alto, sempre più su! Prendete in mano il vostro sogno e fatene una grandiosa realtà!" „  Clelia Canè

Non si è mai abbastanza coraggiosi da diventare vigliacchi definitivamente.

Un autore magnifico, troppo poco considerato. Giorgio Gaber in un divertente e profondo monologo dal titolo "La paura". Provate prima un puro ascolto e poi un ascolto-lettura, grazie al testo riportato. Monologo : LA PAURA Di Giorgio Gaber E camminando di notte nel centro di Milano semi deserto e buio e vedendomi venire incontro l'incauto avventore, ebbi un piccolo sobbalzo nella regione epigastrico-duodenale che a buon diritto chiamai... paura, o vigliaccheria emotiva. Sono i momenti in cui amo la polizia. E lei lo sa, e si fa desiderare. Si sente solo il rumore dei miei passi. Avrei dovuto mettere le Clark. La luna immobile e bianca disegna ombre allungate e drittissime. Non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie, dài! Cappello in testa e impermeabile chiaro che copre l'abito scurissimo, l'uomo che mi viene incontro ha pochissime probabilità di essere Humprey Bogart. Le mani stringono al petto qualcosa di poco chiaro. No

Le frasi della paura!

  PAURA Detta anche: preoccupazione, timore, inquietudine, strizza, fifa, scaga, cagotto, fobia, orrore, panico, spavento, affanno, angoscia, esitazione, sconvolgimento, codardia, terrore, timore, tremarella, tremore, ansia, apprensione, batticuore, inquietudine, allarme, colpo, preoccupazione, trepidazione, smarrimento. La paura è un'intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso. È una delle emozioni primarie, comune sia alla specie umana, sia a molte specie animali. Gradi della paura Timore Ansia Paura Panico Terrore TRADUZIONI francese: peur inglese: fear tedesco: angst latino: metus, timor, pavus olandese: vrees papiamento: miedu spagnolo: miedo (m) svedese: rädsla (c) Prend

Capitani coraggiosi!

Quante parole, quante ire, quante versioni.......una sciagura che sembra perdere la sua gravità, vestendo i panni dell'evento mediatico e del "furor di popolo". Un film, che pare già girato, pronto per gli schermi, in cui ci sono già i colpevoli, in cui non si hanno dubbi sulle dinamiche, in cui le voci degli eroi risuonano chiare e perentorie al telefono. Un campitano sulla gogna, l'altro osannato. Io non so, non conosco e così prendo il coraggio a piene mani e vado contro corrente. Non per difendere qualcuno ma per difendere la possibilità della "sospensione di giudizio"! Non mi piacciono le gogne mediatiche. Non credo che sia mai giusto accanirsi con nessuno, specie fino a che tutti i fatti e i contro fatti sono venuti alla luce; e non sotto la luce del momento. Credo che esistano il panico, la paura, l'errore. Credo che un passeggero che fotografa in momenti del genere, è quanto meno discutibile. Sono la prima fan della Guardia Costiera ma

Italiano frasi comuni

VUCUMPRÀ Vucumprà o vu' cumprà  è un neologismo diffusosi in Italia negli anni novanta per indicare, in senso generalmente dispregiativo, i venditori ambulanti di origine africana.  La parola vuole imitare la pronuncia distorta da parte di immigrati con scarsa padronanza della lingua italiana della frase "vuoi comprare?". Il fenomeno della diffusione del neologismo "vucumprà" può essere paragonato a quello del termine "sciuscià", con cui alla fine della Seconda guerra mondiale si iniziarono a chiamare i bambini napoletani che si offrivano di lucidare le scarpe ai soldati americani, distorcendo la pronuncia dell'inglese shoe shine. La parola "vucumprà" viene spesso usata con significato esteso, per esempio a indicare genericamente gli extracomunitari immigrati, a prescindere dall'attività che svolgono.  In altri casi la parola viene usata per alludere ad alcuni aspetti secondari del fenomeno dei venditori ambulanti immigrat