Castrum Medianum,
ossia „castello di mezzo“, si chiamava la fortezza normanna posizionata a metà
strada tra i castelli di Pietrapertosa e di Brindisi Montagna.
Castelmezzano è un comune di 873 abitanti della provincia
di Potenza. Situato nel "cuore" delle Dolomiti lucane, Castelmezzano
si trova a 900 metri sul livello del mare, poco distante dal Parco Naturale di
Gallipoli Cognato. Nel 2007 il sito di viaggi americano "Budget
Travel" elesse Castelmezzano a migliore località del pianeta tra quelle di
cui non si è mai sentito parlare.
Inoltre è uno dei comuni italiani ad essere preso in
considerazione dal Club "I borghi più belli d'Italia".
C'è un paese che diventa vivo
quando la luna è alta
conosce baldorie di venti
e lunghe veglie d'uomini
È
un paese senza tempo
aspetta da secoli la vita
dove ognuno conosce la vita
dove ognuno conosce il silenzio
che ci ha dati alla luce
ci condurrà alla morte.
C'è
un paese in alto sulla terra
ha un suo povero cuore nascosto
e sta solo a reggersi il cielo
con le sue vecchie case di pietra.
Mario Trufelli
Un
paesaggio di roccia che ha il sapore della fiaba!
Adagiato a una parete ornata di guglie e picchi, in un
fantastico paesaggio di roccia, Castelmezzano ha conservato l'originario
impianto urbanistico medioevale. Risulta infatti un agglomerato concentrico di
case arroccate in una conca rocciosa secondo l'antica forma di terrazzamento,
con i tetti in lastre di pietra arenaria.
Girare per il suo centro storico è suggestivo a causa
della presenza irreale della roccia inserita
in moltissime costruzioni, per le tante e ripide scale e scalette che
intersecandosi tra loro invitano a salire alle vette sovrastanti e a godere di
meravigliosi panorami sulle "Dolomiti lucane", che per l'aspetto
aspro e frastagliato ricordano le montagne delle Alpi orientali (in realtà qui
non si tratta di roccia ma di compatta arenaria).
Scenografico è l'arrivo in paese, che compare
improvvisamente - come un coup de théâtre - adagiato ad anfiteatro alla parete
rocciosa, subito fuori da una galleria scavata nella roccia, dopo il
superamento di una spettacolare gola.
La roccia è sempre presente: nelle sue viscere sono
scavati i sottoportici che uniscono stradine e piazzette.
La Chiesa Madre di S. Maria, edificata nel XIII sec. in
pietra locale nella piazza principale, conserva al suo interno una statua
lignea trecentesca raffigurante la Madonna con Bambino (detta dell'Olmo), un
altare ligneo in stile barocco e una Sacra Famiglia di Girolamo Bresciano.
Da vedere anche la Cappella di S. Maria, la chiesa
rupestre della Madonna dell'Ascensione scavata tra le rocce, con attiguo
cimitero prenapoleonico, e i diversi palazzi gentilizi del borgo: i palazzi
Merlino, Parrella, Coiro, Paternò, Campagna e il vasto Palazzo ducale dei De
Lerma, gli ultimi signori di Castelmezzano.
Imperdibile, infine, la visita ai resti del fortilizio
normanno-svevo, con la gradinata stretta e ripida scavata nella roccia che
porta nel punto più alto, là dove la vedetta della guarnigione militare
sorvegliava la sottostante valle del Basento.
Salire quei
cinquanta gradini con il volteggiare dei falchi sulla testa è un'esperienza
quasi mistica.
La Gradinata Normanna, era la torre di avvistamento,
scavata nell'anno 1000.
Il
prodotto da comprare!
La salsiccia, un salame particolarmente saporito la cui
preparazione comprende varie fasi corrispondenti ai diversi periodi dell'anno.
Il
piatto da non perdere!
Oltre alle crostole, l'agnello alle erbe e il capretto
con patate alla brace.
!!!!Da
fare assolutamente!!!!
IL
VOLO DELL’ANGELO
Un’emozione
unica
Al di sopra delle Dolomiti Lucane, nel cuore della
Basilicata, un cavo d’acciao sospeso tra le vette di due paesi, Castelmezzano e
Pietrapertosa permette di effettuare e vivere un’emozione unica: il Volo
dell’Angelo(si svolge nel periodo estivo tra giugno e settembre).
Si tratta di un attrattore, di nuova concezione, che
permette una fruizione innovativa del partimonio ambientale rispondendo ad una
nuova esigenza e ad un nuovo modo di intendere il tempo libero e lo svago, teso
sempre più a vivere nuove esperienze e a cercare nuove emozioni. Un’avventura a
contatto con la natura e con un paesaggio unico, alla scoperta della vera anima
del territorio.
Legati con tutta sicurezza da un’apposita imbracatura e
agganciati ad un cavo d’acciaio il visitatore potrà provare per quale minuto
l’ebrezza del volo e si lascerà scivolare in una fantastica avventura, unica in
Italia ma anche nel Mondo per la bellezza del paesaggio e per l’altezza massima
di sorvolo.
Pietrapertosa e Castelmezzano: le due stazioni del Volo
Arrivati in uno dei due splendidi borghi, si avrà la
possibilità di girare tra le abitazioni, incastonate tra le rocce, di fare
suggestive escursioni storico-naturalistiche, di degustare i prodotti locali ma
soprattutto godersi lo splendido panorama circostante da una nuova visuale,
insolita e soprattutto ricca di emozione. Quello che si presenterà agli occhi
del visitatore, infatti, sarà un panorama che di norma è privilegio delle sole
creature alate: uccelli ed angeli.
Giunti nella zona d’arrivo del paese di fronte, gli
"angeli" torneranno con i piedi per terra e, liberati
dall’imbracatura potranno raggiungere il centro del paese prima e la partenza
dell’altra linea poi, grazie ad una navetta. E a quel punto il sogno
ricomincerà sospesi tra cielo e terra.
L’ebrezza del volo si potrà provare su due linee
differenti il cui dislivello è rispettivamente di 118 e 130 mt.
La prima, detta di San Martino che parte da Pietrapertosa
(quota di partenza 1020 mt) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt)
dopo aver percorso 1415 mt raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h.
La linea peschiere, invece, permetterà di lanciarsi da
Castelmezzano (quota di partenza 1019 mt) e arrivare a Pietrapertosa (quota di
arrivo 888 mt) toccando i 120 Km/h su una distanza di 1452 metri!
Castelmezzano è il luogo ideale per gli amanti della
natura, per tutti coloro che amano scoprire angoli lontani dal turismo di
massa; il paese f aparte del Parco regionale di Gallipoli Cognato e delle
Dolomiti lucane: oltre 27 mila ettari di bosco, fantastiche formazioni rocciose
e paesaggi mozzafiato. È possibile praticare: scalate su pareti attrezzate,
passeggiate, trekking, mountan bike, pesca, cicloturismo, turismo equestre e
molto altro.
Il
percorso delle 7 pietre
C’è una storia di pietra lunga duemila
metri e anche di più.
E’ una storia di racconti e di
visioni.
Di segni impressi lungo il percorso
delle sette pietre.
Dice di quelle donne, le masciare, che
si ungevano con l’olio fatato raccolto nella cavità di un albero di ulivo.
Dice di quando attraversavano la notte
sulla groppa di cani bianchi.
Dice di Vito, il contadino, e di
quando, preso da fattura d’amore, ballava con le streghe.
Mimmo Sammartino
Il percorso delle sette pietre, è un progetto che
recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di
Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920
metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal
torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.
Il percorso trae ispirazione dai racconti, tramandati
oralmente fra le generazioni e dall’immaginario collettivo su cui si fonda il
testo Vito ballava con le streghe di Mimmo Sammartino (Sellerio editore
Palermo).
Lungo il sentiero la narrazione si traduce in forme
visive, sonore ed evocative e diventa una storia incisa sulla pietra.
Ogni tappa prevede uno spazio allestito che accoglie
l’opera artistica evocatrice di una delle sequenze del racconto, ed una
ambientazione sonora che regala ulteriori suggestioni alla magia della natura
che si svela.
Le tappe sono 7 e ciascuna di esse propone una parola
chiave che restituisce il senso del racconto: destini, incanto, sortilegio,
streghe, volo, ballo, delirio. È nella tappa centrale - streghe - che al
visitatore viene proposta l’intera storia, attraverso elementi di suggestione
scenografica e sonora.
Lungo il vecchio tratturo, il visitatore potrà fruire di
tre percorsi in parallelo:
La
passeggiata letteraria
La fruizione del paesaggio e del percorso tematizzato in
compagnia di frammenti narrativi tratti da “Vito ballava con le streghe”;
Il
percorso “visionario”
La scoperta di un itinerario articolato in 7
installazioni artistiche che riprendono l’immaginario popolare condiviso;
L’itinerario
paesaggistico
Teso a scoprire le peculiarità del paesaggio naturale
lungo un percorso articolato su aree di sosta posizionate negli intervalli tra
le diverse tappe.
Fonti di questo articolo:
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