Passa ai contenuti principali

Ops, mi è caduto il pisello-Le parole del sesso!


Lo sapevate che gli eschimesi hanno più di 300 parole per definire la neve?
E che gli italiani ne hanno circa 3160 per definire organi e atti sessuali?

Ora non vi scandalizzate, ma trattando il tema in modo linguistico e neutrale, proviamo ad addentrarci nella “lingua del sesso”.

Hiii, come sei volgare oggi! No, no ragazzi, non voglio essere volgare, ma insegnare ai nostri amici stranieri che anche frasi come:


Ops, mi è caduto il pisello.
Che due belle pere che hai!
Il mio pacco è più grande del tuo!
Ieri sera gli è morto l’uccello!


Possono essere fraintese, in senso decisamente malizioso.

E tutto questo perché:
Sono 984 i  termini complessivi per la sfera sessuale maschile, 766 per quella femminile, 266 quelli relativi ai glutei.
Limitandoci ai termini che designano il pene e la vagina, sono per 744 per il primo e 595 per la seconda.

........“In italiano, il sesso maschile ha 2 record: è designato dal più alto numero di termini (se ne contano 744, escludendo i testicoli), ed è la parolaccia più pronunciata, secondo la Banca dati dell’italiano parlato. Del resto, notava lo scrittore Italo Calvino, il termine cazzo ha un’espressività impareggiabile, non solo rispetto a tutti gli altri sinonimi, ma anche alle altre lingue europee. Tanto che, in italiano, è un vero jolly linguistico: può indicare stupidità, nullità e disvalore (cazzone, cazzata, cazzeggiare, minchione, minchiata, cappellata) ma anche il contrario, cioè potenza, abilità e valore (cazzuto). Serve a indicare ira e malumore (incazzarsi), noia e sconforto (scazzato); affari personali e problemi (cazzi miei), parte sensibile (rompere il c a z z o), approssimazione (a  c a z z o).”...........

Questa bella ricerca l’ha fatta e presentata un simpaticissimo ricercatore Vito Tartamella che nel suo blog parolacce, ha dedicato a questo tema un articolo veramente ben fatto. Andate a leggervelo tutto, quello sopra è solo un assaggino.


I nomi di” lui”:
sberla, calippo, pitone, missile, obelisco, torre di Pisa, maritozzo, pendolino delle 9:07, sardeon, sciupavedove, sventrapapere, vermicione, tronchetto della felicità, affare, arnese, malloppo, pacco, bastone, candelotto, cazzo, manico,  asta, archibugio, clava, mazza, canarino, fringuello, pipistrello, uccello, anguilla, pesce, cefalo, aspide, biscia, banana, pisello, carota, cetriolo, fava, braccio, gamba, naso, vena, biscotto, salsiccia, babà e così via ( tutti gli altri li trovate nell’articolo suddetto).

I nomi di “lei”:
bernarda, lei, sorella, Filippa, siora Luigia o Jolanda, trappola, tagliola, rosa, paradiso, tesoro, grotta, scrigno, guaina, vagina, vulva, chitarra, piva, zampogna, patacca, posto, varco, abisso, buco, fessa, bosco, boschetto, caverna, valle, palude, giardino, tana,  lumaca, passera, vongola, lattuga, pucchiacca, fica, fragola, oliva, prugna, brodosa, frittella, lasagna, gnocca e così via ( tutti gli altri li trovate nell’articolo suddetto).

Guardate un po’ che cosa ha combinato quel matto di Roberto Benigni parlando proprio di questo argomento.





Si perchè, alla lingua piace scherzare, e vi assicuro che scherzando la si impara meglio!
Avete mai pensato a questi tre termini molto simili, gnocco-gnocchi-gnocca?
Beh:
Gli gnocchi sono buoni, mi piacciono molto col burro fuso e una fogliolina di salvia.
La gnocca è un modo per indicare l’organo sessuale femminile; “una bella gnocca” è una gran bella figliola=bella donna.
Uno gnocco è uno sciocco, “Mamma mia quanto sei gnocco, non capisci niente”.
Un gran pezzo di gnocco= un gran bel ragazzo
Ci siamo intesi?

Il sesso spiegato in un video del mitico Bruno Bozzetto:



Allora, se ancora non vi siete stancati dell’argomento, ecco una canzoncina di un cantautore napoletano Federico Salvatore.
Va Gina



GIOACCHINO BELLI
ER PADRE DE LI SANTI
Er cazzo se po di' radica, ucello, Cicio, nerbo, tortore, pennarolo, Pezzo-de-carne, manico, cetrolo, Asperge, cucuzzola e stennarello. Cavicchio, canaletto e chiavistello, Er gionco, er guercio, er mio, nerchia, pirolo, Attaccapanni, moccolo, bruggnolo, Inguilla, torciorello e manganello. Zeppa e batocco, cavola e tturaccio, E maritozzo, e cannella, e ppipino, E ssalame, e ssarciccia, e ssanguinaccio. Poi scafa, canocchiale, arma, bambino. Poi torzo, crescimmano, catenaccio, Minnola, e mi'-fratello-piccinino. E tte lascio perzino, Ch'er mi' dottore lo chiama cotale, Fallo, asta, verga e membro naturale. Quer vecchio de spezziale Dice Priapo; e la su' moje pene, Segno per dio che nun je torna bene.




LA MADRE DE LE SANTE

Chi vò chiede la monna a Caterina,
Pe ffasse intenne da la gente dotta
Je toccherebbe a dì: vurva, vaccina,
E dà giù co la cunna e co la potta.

Ma noantri fijacci de miggnotta
Dimo cella, patacca, passerina,
Fessa, spacco, fissura, bucia, grotta,
Fregna, fica, ciavatta, chitarrina.

Sorca, vaschetta, fodero, frittella,
Cicia, sporta, perucca, varpelosa,
Chiavica, gattarola, finestrella.

Fischiarola, quer-fatto, quela-cosa,
Urinale, fracoscio, ciumachella,
La-gabbia-der-pipino, e la-brodosa.

E si vòi la cimosa,
Chi la chiama vergogna, e chi natura,
Chi ciufeca, tajola e sepportura.

Roma, 6 dicembre 1832

LA MADRE DELLE SANTE [1]
Chi vuol chiedere il sesso a Caterina,
Per farsi capire dalla gente dotta
Sarebbe costretto a dire vulva, vagina [2],
E proseguire con cunno e con potta [3].

Ma noi altri gente alla buona
Diciamo cella, patacca, passerina,
Fessa, spacco, fessura, buca, grotta,
Fregna, fica, ciabatta, chitarrina.

Sorca[4], vaschetta, fodero, frittella,
Uccellina, sporta, parrucca, varpelosa,
Chiavica, gattaiuola[5], finestrella.

Fischiaiola, quel-fatto, quella-cosa,
Urinale, fracosce, lumachella,
La-gabbia-del-pipino, e la-brodosa.


E per concludere, se vuoi,
Chi la chiama vergogna, chi natura,
Chi ciofeca, tagliola e sepoltura.

Commenti

I nostri post più amati

LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE - TABELLA COMPLETA

LE TAVOLE DEI VERBI LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE

I CONNETTIVI TESTUALI NELLA LINGUA ITALIANA

  I connettivi in linguistica sono quelle espressioni che servono per unire , legare, le parti logiche di un discorso, di una frase. Sono cioè delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che funzionano da ponte per unire in modo logico i diversi contenuti di un testo. Sono uscita prima questa mattina, eppure , non ho fatto in tempo!                                                 Connettivo La funzione di connettivo può essere svolta da parole di diversa natura grammaticale ossia: Preposizioni:   Ho pensato di invitarti a pranzo domani. Congiunzioni come ma, però, ciononostante, perciò, finché, che, dunque, perché, se, malgrado che, affinché , ecc. : Non ho studiato perché stavo molto male. Avverbi e le locuz...

AVERE SIGNIFICATO E CONIUGAZIONE - TABELLA COMPLETA

Il verbo avere ha diversi utilizzi, impariamo a distinguerne alcuni e a ricordarci della H . La H in italiano è una lettera muta che in alcune forme del verbo avere assume una grande importanza. Il primo significato del verbo avere è quello di POSSEDERE in riferimento a beni materiali (ho una bicicletta), doti morali, qualità, titoli o anche a qualità fisiche e priscologiche (ho le gambe corte, ho tanto coraggio). Io ho una casa al mare. Maria ha un cane. Giorgio ha tre nipoti. Il verbo avere può venire utilizzato col significato di SENTIRE, AVERE LA SENSAZIONE DI: Oggi ho molto freddo. Luisa ha mal di pancia. Gli studenti hanno sete. Il professore ha sonno. Il verbo avere, così come il verbo essere viene anche utilizzato come AUSILIARE ossia come aiuto agli altri verbi (ausilio=aiuto) per formare i tempi composti. I eri ho avuto la febbre. Uscirai di casa quando avrai fatto i compiti. Se tu avessi studiato meglio, avresti passato l'esame. Il verbo avere se seguito dalla prep...

Boom-Auch-Crash-Grr-Boing

ONOMATOPEA  È una figura retorica. L’onomatopea è un'espressione o parola che riproduce direttamente un rumore o un suono naturale, rievocandola acusticamente.  Il suono evoca il rumore dello strumento che lo produce. L’onomatopea viene molto usata in letteratura e in fumettistica, si tratta di un segno grafico che non ha alcun significato se non viene associato al suono o rumore di cui è l’imitazione (crash=il suono di un bicchiere che si rompe; sob-sob= quello di un uomo che piange). Sono parole onomatopeiche ad esempio: sciacquio, gorgoglìo, tuffo, sciabordio, boato, scoppio, clangore, fragore ,fruscio, sussurro, lampo, ticchettio, tintinnio. Esempi conosciuti da tutti sono i versi degli animali: Il cane fa bau-bau Il gatto fa miao-miao Il pulcino fa pio-pio L’uccellino fa cip-cip Se volete vedere come vengono scritti onomatopeicamente i versi degli animali nelle maggiori lingue, allora fate CLICK Un altro campo in cui le onomatopee sono usa...

Il vocabolario dell'estate italiana

L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno. (Mark Twain) Un’ estate italiana!   Parole e frasi legate all’estate in italiano. Evviva è arrivata l’estate, la mia stagione preferita. Oggi vi presento alcune parole e alcune frasi essenziali per vivere un’estate italiana. Abbronzarsi – Prendere il sole Il sole italiano al mare , in montagna, in campagna ma anche in città è forte. Quando il sole è forte è caldo in italiano si dice che “ batte ”…” Il sole batte oggi !” potrete sentire persino frasi come “ Oggi il sole picchia forte !” ma non vi preoccupate, non vi farà un occhio nero! Per proteggervi usate la crema solare scegliendo il giusto “ fattore di protezione”, altrimenti rischierete di ustionarvi (bruciarvi – scottarvi ).  Fare il bagno – Nuotare L’ acqua d’estate è meravigliosa per rinfrescarsi e divertirsi, si può fare il bagno , sguazzare ma anche allenarsi e nuotare (ossia far...

Esclamazioni e Interiezioni

GRAMMATICHIAMO LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI Sono suoni, parole, o gruppi di parole che esprimono sentimenti e sensazioni improvvisi (meraviglia, allegria, dolore, rabbia, sorpresa ecc.). Si tratta di una componente invariabile il cui valore si comprende dal tono della voce e la mimica di chi parla. L’interiezione è seguita dal punto esclamativo, che può però essere collocato anche alla fine della frase. Se l'interiezione o esclamazione è composta da una sola vocale oppure da una consonante, la lettera h va posta dopo la vocale o la consonante (ad esempio, uh!). Se invece è formata da due vocali, la lettera h va collocata in mezzo (ad esempio, ohi!). Alcune interiezioni come ad esempio ahimè, ohibò, ohimè richiedono l'accento grave (cioè quello che scende dall'alto verso il basso). In alcuni casi si trovano anche nomi, aggettivi, verbi e avverbi che assumono la funzione di interiezione o esclamazione: nomi: ad esempio, coraggio! animo! acc...