La quinta puntata!
Quadro secondo
«... Gustavo Colline, il grande filosofo; Marcello, il
grande pittore; Rodolfo, il grande poeta; e Schaunard, il grande musicista -
come essi si chiamavano a vicenda - frequentavano regolarmente il Caffè Momus
dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri, perché indivisibili.
«Essi giungevano infatti e giuocavano e se ne andavano
sempre insieme e spesso senza pagare il conto e sempre con un "accordo"
degno dell'orchestra del Conservatorio».
«Madamigella Musetta era una bella ragazza di venti
anni...
«...Molta civetteria, un pochino di ambizione e nessuna
ortografia...
«.Delizia delle cene del Quartiere Latino. . .
«Una perpetua alternativa di brougham bleu e di omnibus,
di via Breda e di Quartiere Latino.
« - O che volete? - Di tanto in tanto ho bisogno di
respirare l'aria di questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone:
ciascuno de' miei amori è una strofa, - ma Marcello ne è il ritornello».
Al Quartiere Latino.
Un crocicchio di vie che al largo prende forma di
piazzale; botteghe, venditori di ogni genere; da un lato, il Caffè Momus.
La vigilia di Natale.
Gran folla e diversa: borghesi, soldati, fantesche,
ragazzi, bambine, studenti, sartine, gendarmi, ecc. Sul limitare delle loro
botteghe i venditori gridano a squarciagola invitando la folla de' compratori.
Separati in quella gran calca di gente si aggirano Rodolfo e Mimì da una parte,
Colline presso la bottega di una rappezzatrice; Schaunard ad una bottega di
ferravecchi sta comperando una pipa e un corno; Marcello spinto qua e là dal
capriccio della gente. Parecchi borghesi ad un tavolo fuori del Caffè Momus. È
sera. Le botteghe sono adorne di lampioncini e fanali accesi; un grande fanale
illumina l'ingresso al Caffè.
Venditori
(sul limitare delle loro botteghe, altri aggirandosi tra
la folla ed offrendo la propria merce)
Aranci, datteri! Caldi i marroni!
Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata!
Caramelle! La crostata! Fringuelli
passeri! Fiori alle belle!
La folla
(studenti, sartine, borghesi e popolo)
Quanta folla! Su, corriam! Che chiasso!
Stringiti a me. Date il passo.
Dal caffè
(gridando e chiamando i Camerieri che vanno e vengono
affaccendati)
Presto qua! Camerier! Un bicchier!
Corri! Birra! Da ber! Un caffè!
Venditori
Latte di cocco! Giubbe! Carote!
La folla
(allontanandosi)
Quanta folla, su, partiam!
Schaunard
(dopo aver soffiato nel corno che ha contrattato a lungo
con un venditore di ferravecchi)
Falso questo Re!
Pipa e corno quant'è?
(Paga .)
Colline
(presso la rappezzatrice che gli ha cucito la falda di
uno zimarrone)
un poco usato...
ma è serio e a buon mercato...
(Paga, poi distribuisce con giusto equilibrio i libri dei
quali è carico nelle molte tasche dello zimarrone).
Rodolfo
(A braccio con Mimì, attraversa la folla avviato al
negozio della modista.)
Andiamo.
Mimì
Andiamo per la cuffietta?
Rodolfo
Tienti al mio braccio stretta...
Mimì
A te mi stringo...
Andiamo !
(Entrano in una Bottega di modista.)
Marcello
(tutto solo in mezzo alla folla, con un involto sotto il
braccio, occhieggiando le donnine che la folla gli getta quasi fra le braccia)
Io pur mi sento in vena di gridar:
Chi vuol, donnine allegre, un po' d'amor!
Facciamo insieme a vendere e a comprar!
Un venditore
Prugne di Tours!
(Entra un gruppo di venditrici.)
Marcello
Io dò ad un soldo il vergine mio cuor!
(La ragazza si allontana ridendo.)
Schaunard
(Va a gironzolare avanti al caffè Momus aspettandovi gli amici:
intanto armato della enorme pipa e del corno da caccia guarda curiosamente la
folla.)
Fra spintoni e testate accorrendo
affretta la folla e si diletta
nel provar gioie matte... insoddisfatte...
Alcune venditrici
Ninnoli, spillette!
Datteri e caramelle!
Venditori
Fiori alle belle!
Colline
(se ne viene al ritrovo, agitando trionfalmente un
vecchio libro.)
Copia rara, anzi unica:
la grammatica Runica!
Schaunard
Uomo onesto!
Marcello
(Arrivando al caffè Momus grida a Schaunard e Colline:)
A cena!
Schaunard e Colline
Rodolfo?
Marcello
Entrò da una modista.
Rodolfo
(uscendo dalla modista insieme a Mimì)
Vieni, gli amici aspettano.
Venditori
(alcuni)
Panna montata!
Mimì
(accennando ad una cuffietta che porta graziosamente)
Mi sta bene questa cuffietta rosa?
(Marcello, Schaunard e Colline cercano se vi fosse un
tavolo libero fuori del caffè all'aria aperta, ma ve n'è uno solo ed è occupato
da onesti borghesi. I tre amici li fulminano con occhiate sprezzanti, poi
entrano nel caffè.)
Monelli
(alcuni)
Latte di cocco!
Venditori
Oh, la crostata!
Panna montata!
Dal Caffè
Camerier!
Un bicchier!
Presto, olà!
Ratafià!
Rodolfo
(a Mimì)
Sei bruna e quel color ti dona.
Mimì
(ammirando la bacheca di una bottega)
Bel vezzo di corallo!
Rodolfo
Ho uno zio milionario. Se fa senno il buon Dio,
voglio comprarti un vezzo assai più bel!
(Rodolfo e Mimì, in dolce colloquio, si avviano verso il
fondo della scena e si perdono nella folla.)
(Ad una bottega del fondo un venditore monta su di una
seggiola, con grandi gesti offre in vendita delle maglierie, dei berretti da
notte, ecc. Un gruppo di ragazzi accorre intorno alla bottega e scoppia in
allegre risate.)
Monelli
(ridendo)
Ah! Ah! Ah! Ah!
Sartine e studenti
(accorrendo nel fondo presso i monelli)
(ridendo)
Ah! Ah! Ah!...
Borghesi
Facciam coda alla gente!
Ragazze, state attente!
Che chiasso! Quanta folla!
Pigliam via Mazzarino!
Io soffoco, partiamo!
Vedi il Caffè è vicin!
Andiamo là da Momus!
(Entrano nel Caffè).
Venditori
Aranci, datteri, ninnoli, fior!
(Molta gente entra da ogni parte e si aggira per il
piazzale, poi si raduna nel fondo.
Colline, Schaunard e Marcello escono dal caffè portando
fuori una tavola; li segue un cameriere colle seggiole; i borghesi al tavolo
vicino, infastiditi dal baccano che fanno i tre amici, dopo un po' di tempo
s'alzano e se ne vanno. S'avanzano di nuovo Rodolfo e Mimì, questa osserva un
gruppo di studenti.)
Rodolfo
(con dolce rimprovero, a Mimì)
Chi guardi?
Colline
Odio il profano volgo al par d'Orazio.
Mimì
(a Rodolfo)
Sei geloso?
Rodolfo
All'uom felice sta il sospetto accanto.
Schaunard
Ed io, quando mi sazio,
vo' abbondanza di spazio...
Mimì
(a Rodolfo)
Sei felice?
Marcello
(al cameriere)
Vogliamo una cena prelibata.
Rodolfo
(appassionato a Mimì)
Ah, sì, tanto!
E tu?
Mimì
Sì, tanto!
Studenti e sartine
(alcuni)
Là da Momus!
Andiamo!
(Entrano nel caffè.)
Marcello, Schaunard e Colline
(al cameriere, che corre frettoloso entro al Caffè,
mentre un altro ne esce con tutto l'occorrente per preparare la tavola)
Lesto !
(Rodolfo e Mimì s'avviano al Caffè Momus )
Parpignol
(interno, lontano)
Ecco i giocattoli di Parpignol!
Rodolfo
(Si unisce agli amici e presenta loro Mimì).
Due posti.
Colline
Finalmente !
Rodolfo
Eccoci qui
Questa è Mimì,
gaia fioraia.
Il suo venir completa
la bella compagnia,
perché son io il poeta,
essa la poesia.
Dal mio cervel sbocciano i canti,
dalle sue dita sbocciano i fior;
dall'anime esultanti
sboccia l'amor.
Marcello, Schaunard e Colline
(ridendo)
Ah! Ah! Ah! Ah!
Marcello
(ironico)
Dio, che concetti rari!
Colline
(solenne, accennando a Mimì)
Digna est intrari.
Schaunard
(con autorità comica)
Ingrediat si necessit.
Colline
Io non dò che un accessit!
(Tutti siedono intorno al tavolo, mentre il cameriere
ritorna.)
Parpignol
(vicinissimo)
Ecco i giocattoli di Parpignol!
Colline
(Vedendo il cameriere gli grida con enfasi:)
Salame!
(Il cameriere presenta la lista delle vivande, che passa
nelle mani dei quattro amici, guardata con una specie di ammirazione e
analizzata profondamente )
(Da via Delfino sbocca un carretto tutto a fronzoli e
fiori, illuminato a palloncini: chi lo spinge è Parpignol, il popolare
venditore di giocattoli; una turba di ragazzi lo segue saltellando allegramente
e circonda il carretto ammirandone i giocattoli.)
Bambine e ragazzi
(interno)
Parpignol, Parpignol!
(in scena)
Ecco Parpignol, Parpignol!
Col carretto tutto fior!
Ecco Parpignol, Parpignol!
Voglio la tromba, il cavallin,
il tambur, tamburel...
Voglio il cannon, voglio il frustin,
... dei soldati il drappel.
Schaunard
Cervo arrosto!
Marcello
(esaminando la carta ed ordinando ad alta voce al
cameriere)
Un tacchino!
Schaunard
Vin del Reno!
Colline
Vin da tavola!
Schaunard
Aragosta senza crosta!
(Bambine e ragazzi, attorniato il carretto di Parpignol,
gesticolano con gran vivacità; un gruppo di mamme accorre in cerca dei ragazzi
e, trovandoli intorno a Parpignol, si mettono a sgridarli; l'una prende il
figliolo per una mano, un'altra vuole condur via la propria bambina, chi
minaccia, chi sgrida, ma inutilmente, ché bambine e ragazzi non vogliono
andarsene.)
Mamme
(strillanti e minaccianti)
Ah! razza di furfanti indemoniati,
che ci venite a fare in questo loco?
A casa, a letto! Via, brutti sguaiati,
gli scappellotti vi parranno poco!
A casa, a letto,
razza di furfanti, a letto!
(Una mamma prende per un orecchio un ragazzo il quale si
mette a piagnucolare.)
Un ragazzo
(piagnucolando)
Vo' la tromba, il cavallin!...
(Le mamme, intenerite, si decidono a comperare da
Parpignol, i ragazzi saltano di gioia, impossessandosi dei giocattoli.
Parpignol prende giù per via Commedia. I ragazzi e le bambine allegramente lo
seguono, marciando e fingendo di suonare gli strumenti infantili acquistati
loro.)
Rodolfo
E tu, Mimì, che vuoi?
Mimì
La crema.
Schaunard
(con somma importanza al cameriere, che prende nota di
quanto gli viene ordinato)
E gran sfarzo. C'è una dama!
Bambine e ragazzi
Viva Parpignol, Parpignol!
(interno)
Il tambur! Tamburel!
(più lontano)
Dei soldati il drappel!
Marcello
(come continuando il discorso)
Signorina Mimì, che dono raro
le ha fatto il suo Rodolfo?
Mimì
(mostrando una cuffietta che toglie da un involto)
Una cuffietta
a pizzi, tutta rosa, ricamata;
coi miei capelli bruni ben si fonde.
Da tanto tempo tal cuffietta è cosa desiata!...
Egli ha letto quel che il core asconde...
Ora colui che legge dentro a un cuore
sa l'amore ed è... lettore.
Schaunard
Esperto professore...
Colline
(seguitando l'idea di Schaunard)
... che ha già diplomi e non son armi prime
le sue rime...
Schaunard
(interrompendo)
... tanto che sembra ver ciò ch'egli esprime!...
Marcello
(guardando Mimì)
O bella età d'inganni e d'utopie!
Si crede, spera, e tutto bello appare!
Rodolfo
La più divina delle poesie
è quella, amico, che c'insegna amare!
Mimì
Amare è dolce ancora più del miele...
Marcello
(stizzito)
... secondo il palato è miele, o fiele!...
Mimì
(sorpresa, a Rodolfo)
O Dio! ... l'ho offeso!
Rodolfo
È in lutto, o mia Mimì.
Schaunard e Colline
(per cambiare discorso)
Allegri, e un toast!...
Marcello
(al cameriere)
Qua del liquor!...
Mimì, Rodolfo e Marcello
(alzandosi)
E via i pensier, alti i bicchier!
Beviam!
Tutti
Beviam !
Marcello
(interrompendo, perché ha veduto da lontano Musetta)
Ch'io beva del tossico!
(Si lascia cadere sulla sedia.)
(All'angolo di via Mazzarino appare una bellissima
signora dal fare civettuolo ed allegro, dal sorriso provocante. Le vien dietro
un signore pomposo, pieno di pretensione negli abiti, nei modi, nella persona.)
Rodolfo, Schaunard e Colline
(con sorpresa, vedendo Musetta)
Oh!
Marcello
Essa !
Rodolfo, Schaunard e Colline
Musetta !
Bottegaie
(vedendo Musetta)
To' ! - Lei ! - Sì ! - To' ! - Lei ! - Musetta !
Siamo in auge! - Che toeletta!
Alcindoro
(trafelato)
Come un facchino...
correr di qua... di là...
No! No! non ci sta...
non ne posso più!
Musetta
(con passi rapidi, guardando qua e là come in cerca di
qualcuno, mentre Alcindoro la segue, sbuffando e stizzito)
(chiamandolo come un cagnolino)
Vien, Lulù!
Vien, Lulù!
Schaunard
Quel brutto coso
mi par che sudi!
(Musetta vede la tavolata degli amici innanzi al Caffè
Momus ed indica ad Alcindoro di sedersi al tavolo lasciato libero poco prima
dai borghesi.)
Alcindoro
(a Musetta)
Come! qui fuori?
Qui?
Musetta
Siedi, Lulù!
Alcindoro
(Siede irritato, alzando il bavero del suo pastrano e
borbottando.)
Tali nomignoli,
prego, serbateli
al tu per tu!
(Un cameriere si avvicina e prepara la tavola.)
Musetta
Non farmi il Barbablù!
(Siede anch'essa al tavolo rivolta verso il caffè.)
Colline
(esaminando il vecchio)
È il vizio contegnoso...
Marcello
(con disprezzo)
Colla casta Susanna!
Mimì
(a Rodolfo)
È pur ben vestita!
Rodolfo
Gli angeli vanno nudi.
Mimì
(con curiosità)
La conosci! Chi è?
Marcello
(a Mimì)
Domandatelo a me.
Il suo nome è Musetta;
cognome: Tentazione!
Per sua vocazione
fa la Rosa dei venti;
gira e muta soventi
e d'amanti e d'amore.
E come la civetta
è uccello sanguinario;
il suo cibo ordinario
è il cuore... Mangia il cuore!...
Per questo io non ne ho più...
Passatemi il ragù!
Musetta
(colpita nel vedere che gli amici non la guardano)
(Marcello mi vide...
Non mi guarda, il vile!
(sempre più stizzita)
Quel Schaunard che ride!
Mi fan tutti una bile!
Se potessi picchiar,
se potessi graffiar!
Ma non ho sottomano
che questo pellican!
Aspetta ! )
(gridando)
Ehi! Camerier!
(Il cameriere accorre: Musetta prende un piatto e lo
fiuta.)
Cameriere! Questo piatto
ha una puzza di rifritto!
(Getta il piatto a terra con forza, il cameriere si
affretta a raccogliere i cocci.)
Alcindoro
(frenandola)
No, Musetta...
Zitta zitta!
Musetta
(vedendo che Marcello non si volta)
(Non si volta.)
Alcindoro
(con comica disperazione)
Zitta! zitta! zitta!
Modi, garbo!
Musetta
(Ah, non si volta!)
Alcindoro
A chi parli?...
Colline
Questo pollo è un poema!
Musetta
(rabbiosa)
(Ora lo batto, lo batto!)
Alcindoro
Con chi parli?...
Schaunard
Il vino è prelibato.
Musetta
(seccata)
Al cameriere!
Non seccar!
Voglio fare il mio piacere....
Alcindoro
Parla pian
parla pian!
(Prende la nota del cameriere e si mette ad ordinare la
cena.)
Musetta
... vo' far quel che mi pare!
Non seccar.
Sartine
(Attraversando la scena, si arrestano un momento vedendo
Musetta.)
Guarda, guarda chi si vede,
proprio lei, Musetta!
Studenti
(attraversando la scena)
Con quel vecchio che balbetta...
Sartine e studenti
... proprio lei, Musetta!
(ridendo)
Ah, ah, ah, ah!
Musetta
(Che sia geloso
di questa mummia?)
Alcindoro
(interrompendo le sue ordinazioni, per calmare Musetta
che continua ad agitarsi)
La convenienza...
il grado... la virtù...
Musetta
...(Vediam se mi resta
tanto poter su lui da farlo cedere!)
Schaunard
La commedia è stupenda!
Musetta
(guardando Marcello, a voce alta)
Tu non mi guardi!
Alcindoro
(Credendo che Musetta gli abbia rivolto la parola, se ne
compiace e le risponde gravemente:)
Vedi bene che ordino!...
Schaunard
La commedia è stupenda!
Colline
Stupenda !
Rodolfo
(a Mimì)
Sappi per tuo governo
che non darei perdono in sempiterno.
Schaunard
Essa all'un parla
perché l'altro intenda.
Mimì
(a Rodolfo)
Io t'amo tanto,
e son tutta tua!...
Ché mi parli di perdono?
Colline
(a Schaunard)
E l'altro invan crudel...
finge di non capir, ma sugge miel!...
Musetta
(come sopra)
Ma il tuo cuore martella!
Alcindoro
Parla piano.
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