La nona puntata della Bohème
[ Part 9 ]
Quadro quarto
«...in quell'epoca già da tempo gli amici erano vedovi.
«Musetta era diventata un personaggio quasi ufficiale; -
da tre o quattro mesi Marcello non l'aveva incontrata.
«Così pure Mimì; - Rodolfo non ne aveva più sentito
parlare che da se medesimo quando era solo.
«Un dì che Marcello di nascosto baciava un nastro
dimenticato da Musetta, vide Rodolfo che nascondeva una cuffietta - la
cuffietta rosa - dimenticata da Mimì:
«Va bene! mormorò Marcello, egli è vile come me!
«Vita gaia e terribile!...».
In soffitta.
(La stessa scena del Quadro 1.)
(Marcello sta ancora dinanzi al suo cavalletto, come
Rodolfo sta seduto al suo tavolo: vorrebbero persuadersi l'un l'altro che
lavorano indefessamente, mentre invece non fanno che chiacchierare.)
Marcello
(continuando il discorso)
In un coupé?
Rodolfo
Con pariglia e livree.
Le dissi: - e il cuor? - «Non batte o non lo sento
grazie al velluto che il copre».
Marcello
(sforzandosi di ridere)
Ci ho gusto
davver !
Rodolfo
(fra sé)
(Loiola, va! Ti rodi e ridi.)
(Ripiglia il lavoro.)
Marcello
(Dipinge a gran colpi di pennello.)
Non batte? Bene! Io pur vidi...
Rodolfo
Musetta?
Marcello
Mimì.
Rodolfo
(Trasalendo, smette di scrivere.)
L'hai vista?
(Si ricompone.)
Oh, guarda!
Marcello
(Smette il lavoro.)
Era in carrozza
vestita come una regina.
Rodolfo
(allegramente)
Evviva !
Ne son contento.
Marcello
(fra sé)
(Bugiardo, si strugge d'amor.)
Rodolfo
Lavoriam.
Marcello
Lavoriam.
(Riprendono il lavoro.)
Rodolfo
(Getta la penna.)
Che penna infame!
(sempre seduto e molto pensieroso.)
Marcello
(Getta il pennello.)
Che infame pennello!
(Guarda fissamente il suo quadro, poi di nascosto da
Rodolfo estrae dalla tasca un nastro di seta e lo bacia.)
Rodolfo
(O Mimì tu più non torni.
O giorni belli,
piccole mani, odorosi capelli,
collo di neve!
Ah! Mimì, mia breve gioventù!
(Dal cassetto del tavolo leva la cuffietta di Mimì).
E tu, cuffietta lieve,
che sotto il guancial partendo ascose,
tutta sai la nostra felicità,
vien sul mio cuor!
Sul mio cuor morto, poich'è morto amor.)
Marcello
(Io non so come sia
che il mio pennel lavori
contro la voglia mia.
Se pingere mi piace
o cieli o terre o inverni o primavere,
egli mi traccia due pupille nere
e una bocca procace,
e n'esce di Musetta
e il viso ancor...
E n'esce di Musetta
il viso tutto vezzi e tutto frode.
Musetta intanto gode
e il mio cuor vil la chiama
e aspetta il vil mio cuor...)
Rodolfo
(Pone sul cuore la cuffietta, poi volendo nascondere a
Marcello la propria commozione, si rivolge a lui e disinvolto gli chiede:)
Che ora sia?
E Schaunard non torna?
Marcello
(Rimasto meditabondo, si scuote alle parole di Rodolfo e
allegramente gli risponde:)
L'ora del pranzo di ieri.
(Entrano Schaunard e Colline, il primo porta quattro
pagnotte e l'altro un cartoccio.)
Schaunard
Eccoci.
Rodolfo
Ebben?
Marcello
Ebben?
(Schaunard depone le pagnotte sul tavolo.)
(con sprezzo)
Del pan?
Colline
(Apre il cartoccio e ne estrae un'aringa che pure colloca
sul tavolo.)
È un piatto degno di Demostene:
un 'aringa...
Schaunard
... salata.
Colline
Il pranzo è in tavola.
(Siedono a tavola, fingendo d'essere ad un lauto pranzo.)
Marcello
Questa è cuccagna
da Berlingaccio.
Schaunard
(Pone il cappello di Colline sul tavolo e vi colloca
dentro una bottiglia d'acqua.)
Or lo sciampagna
mettiamo in ghiaccio.
Rodolfo
(a Marcello, offrendogli del pane)
Scelga, o barone;
trota o salmone?
Marcello
(Ringrazia, accetta, poi si rivolge a Schaunard e gli
presenta un altro boccone di pane.)
Duca, una lingua
di pappagallo?
Schaunard
(Gentilmente rifiuta, si versa un bicchiere d'acqua poi
lo passa a Marcello; l'unico bicchiere passa da uno all'altro. Colline, che ha
divorato in gran fretta la sua pagnotta, si alza.)
Grazie, m'impingua.
Stasera ho un ballo.
Rodolfo
(a Colline)
Già sazio?
Colline
(con importanza e gravità)
Ho fretta.
Il Re m'aspetta
Marcello
(premurosamente)
C'è qualche trama?
Rodolfo
Qualche mister?
(Si alza, si avvicina a Colline, e gli dice con curiosità
comica:)
Qualche mister?
Marcello
Qualche mister?
Colline
(Passeggia pavoneggiandosi con aria di grande
importanza.)
Il Re mi chiama
al Minister.
Rodolfo, Schaunard e Marcello
(Circondan Colline e gli fanno grandi inchini.)
Bene!
Colline
(con aria di protezione)
Però...
vedrò... Guizot!
Schaunard
(a Marcello)
Porgimi il nappo.
Marcello
(Gli dà l'unico bicchiere.)
Sì, bevi, io pappo!
Schaunard
(Solenne, sale su di una sedia e leva in alto il
bicchiere.)
Mi sia permesso al nobile consesso...
Rodolfo e Colline
(interrompendolo)
Basta!
Marcello
Fiacco !
Colline
Che decotto!
Marcello
Leva il tacco!
Colline
(prendendo il bicchiere a Schaunard)
Dammi il gotto!
Schaunard
(Fa cenno agli amici di lasciarlo continuare.)
(ispirato)
M'ispira irresistibile
l'estro della romanza!...
Gli altri
(urlando)
No!
Schaunard
(arrendevole)
Azione coreografica
allora?...
Gli altri
(Applaudendo, circondano Schaunard e lo fanno scendere
dalla sedia.)
Sì! Sì!...
Schaunard
La danza
con musica vocale!
Colline
Si sgombrino le sale...
(Portano da un lato la tavola e le sedie e si dispongono
a ballare.)
Gavotta.
Marcello
(proponendo varie danze)
Minuetto.
Rodolfo
Pavanella.
Schaunard
(marcando la danza spagnola)
Fandango.
Colline
Propongo la quadriglia.
(Gli altri approvano.)
Rodolfo
(allegramente)
Mano alle dame.
Colline
Io détto!
(Finge di essere in grandi faccende per disporre la
quadriglia.)
Schaunard
(Improvvisando, batte il tempo con grande, comica
importanza.)
Lallera, lallera, lallera, là.
Rodolfo
(Si avvicina a Marcello, gli fa un grande inchino
offrendogli la mano.)
Vezzosa damigella...
Marcello
(con modestia, imitando la voce femminile)
Rispetti la modestia.
(con voce naturale)
La prego.
Schaunard
Lallera, lallera, lallera, là.
Colline
(dettando le figurazioni)
Balancez.
(Rodolfo e Marcello ballano la quadriglia.)
Marcello
Lallera, lallera, lallera,
Schaunard
(provocante)
Prima c'è il Rondò.
Colline
(provocante)
No, bestia !!
Schaunard
(con disprezzo esagerato)
Che modi da lacchè!
(Rodolfo e Marcello continuano a ballare.)
Colline
(offeso)
Se non erro,
lei m'oltraggia.
Snudi il ferro.
(Corre al camino e afferra le molle.)
Schaunard
(Prende la paletta del camino.)
Pronti.
(mettendosi in posizione per battersi)
Assaggia.
Il tuo sangue io voglio ber.
Colline
(Fa altrettanto.)
Uno di noi qui si sbudella.
(Rodolfo e Marcello cessano dal ballare e si smascellano
dalle risa.)
Schaunard
Apprestate una barella.
Colline
Apprestate un cimiter.
(Schaunard e Colline si battono.)
Rodolfo e Marcello
(allegramente)
Mentre incalza
la tenzone,
gira e balza
Rigodone.
(Ballano intorno ai duellanti, che fingono di essere
sempre più inferociti.)
(Si spalanca l'uscio ed entra Musetta in grande agitazione.)
Marcello
(scorgendola)
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