Plurali doppi
Visto che purtroppo non esiste una regola generale, l’unica soluzione è
prendere in esame i vari casi singolarmente.
· Il braccio --> i bracci / le braccia. Il femminile si
usa propriamente per indicare gli arti superiori dell’essere umano, nonché il
plurale del braccio unità di misura; il maschile in tutti gli altri
significati: i bracci della gru, i bracci A e B di un edificio.
· Il budello --> i budelli / le budella. Il femminile
indica le interiora di un animale (o di un essere umano); il maschile invece si
usa per ‘passaggi angusti, vicoli stretti’.
· Il calcagno --> i calcagni / le calcagna. Il maschile
indica la parte posteriore del piede, il femminile, disusato, si è
cristallizzato in alcune espressioni come stare alle calcagna.
· Il cervello --> i cervelli / le cervella. Il primo si
utilizza come semplice plurale di cervello, il secondo, come per budella,
indica la materia di cui è fatto il cervello, specialmente nell’espressione far
saltare le cervella.
· Il ciglio --> i cigli / le ciglia. Il maschile indica
l’insieme dei singoli cigli oppure il bordo di una strada ecc.; il femminile si
usa per l’insieme delle ciglia degli occhi.
· Il corno --> i corni / le corna. Il primo si impiega
per gli strumenti musicali e per ‘le estremità’ di qualcosa (‘i corni della
luna’), il femminile invece per le corna degli animali.
· Il cuoio --> i cuoi / le cuoia. Il primo per le ‘pelli
conciate’, il secondo per ‘l’insieme della pelle umana’, praticamente solo
nella colorita espressione tirare le cuoia ‘morire’.
· Il dito --> i diti / le dita. Il maschile si usa quando
si fa riferimento alle singole dita: i diti indici delle sue mani, il femminile
quando ci si riferisce al loro insieme.
· Il filo --> i fili / le fila. Il maschile va adoperato
nel significato concreto: i fili del telefono ecc., il femminile invece sta per
‘trama di un ordito’ oppure nel senso metaforico di ‘intreccio’: le fila di una
congiura ecc. ATTENZIONE! È sbagliato l’uso di fila come plurale di fila
‘serie, successione’, ad esempio nella locuzione, spesso impiegata, *serrare le
fila in luogo del corretto serrare le file.
· Il fondamento --> i fondamenti / le fondamenta. Il
maschile indica ‘le basi, i principi di una disciplina, di un pensiero’ ecc.,
il femminile designa solo ‘le strutture su cui poggia un edificio’: le
fondamenta della casa.
· Il fuso --> i fusi / le fusa. Il primo indica gli
arnesi usati nella filatura, il secondo ‘il ronfare del gatto’ nella locuzione
fare le fusa (probabilmente per la similitudine tra il suono prodotto dal gatto
e quello del fuso che gira).
· Il grido --> i gridi / le grida. Il maschile per i
versi degli animali (‘i gridi dei gabbiani’), il femminile per ‘voci o lamenti
emessi dagli umani’.
· Il labbro --> i labbri / le labbra. Il maschile si usa
per i bordi di una ferita o per i margini superiori di una fontana o sim., il
femminile per le labbra della bocca o di altre parti anatomiche.
· Il lenzuolo --> i lenzuoli / le lenzuola. Il primo
designa più lenzuoli presi uno per uno, il secondo la coppia di lenzuola con
cui si prepara il letto.
· Il membro --> i membri / le membra. I membri sono
coloro che appartengono a
un’associazione, a un gruppo; le membra sono l’insieme delle parti del corpo
umano.
· Il muro --> i muri / le mura. Il maschile per i
muri di una casa, o quelli che
costeggiano una strada; il femminile per le mura di cinta di una città, oppure
per indicare la casa nel suo complesso: stare fra le proprie mura.
· L’osso --> gli ossi / le ossa. Come per i diti, il
maschile sta per vari ossi presi separatamente; le ossa indica l’insieme
dell’ossatura umana.
· Lo staio --> gli stai / le staia. Il primo indica i
singoli recipienti per misurare il peso del grano, il secondo l’unità di misura
relativa allo staio.
· L’urlo --> gli urli / le urla. In linea di massima,
stessa distinzione che per gridi / grida.
Anche ginocchio ha un doppio plurale, ginocchi / ginocchia,
senza alcuna rilevante differenza di significato. Serianni nella già citata
Grammatica Italiana ipotizza che tra i due plurali ci possa essere una
distinzione simile a diti / dita, con il plurale maschile che designa i
ginocchi presi singolarmente e quello femminile nel loro insieme, “tuttavia in
troppi casi i due usi si sovrappongono l’uno all’altro”.
Stesso discorso vale
per lo strido --> gli stridi / le strida e il vestigio (usato anche il
singolare vestigie, rifatto arbitrariamente sul modello di effigie) --> i
vestigi / le vestigia.
Vanno inoltre citati alcuni casi di sostantivi che hanno sia
un doppio singolare che un doppio plurale, non per forza con differenza di
significato.
· Orecchio / orecchia --> orecchi / orecchie: tutte forme
corrette, senza differenze di significato.
· Frutto / frutta --> frutti / frutte: qui le differenze
di significato sono molto definite. Il maschile singolare si impiega per il
singolo ‘prodotto delle piante derivato dal fiore’ oppure in senso figurato: il
frutto delle mie fatiche, e il maschile plurale ne continua tali significati.
La frutta designa la categoria alimentare, usato talvolta anche come forma
plurale: molte frutta; il corrispondente femminile plurale frutte esiste ma è
desueto.
(Notizie tratte dal sito dell'Accademia della Crusca)
(Notizie tratte dal sito dell'Accademia della Crusca)
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