Via Papiriana, 2
Fosdinovo
54035 Massa-Carrara
info@castellodifosdinovo.it
Il Castello Malaspina di Fosdinovo, risalente
alla seconda metà del XII secolo, si erge a nord della Toscana tra le Alpi
Apuane e la costa del Mar Tirreno (Lerici, Cinque Terre, Versilia).
Il Castello oggi è un museo, un centro
culturale dedicato alla produzione e alla diffusione delle arti contemporanee,
una residenza per artisti e scrittori ed ospita al suo interno anche un piccolo
bed and breakfast accogliente e suggestivo.
Questo B&B è veramente bellissimo e
inserito in una cornice stucchevole; non si tratta però del solito posto in cui
passare la notte…al Castello di Fosdinovo, vi attendono delle ore
indimenticabili, in tutti i sensi!
Se siete amanti del mistero, delle leggende e
dei fantasmi…venite a passare una notte dai Malaspina, vi assicuro che l’atmosfera
incredibile di queste mura intrise di storia e avvenimenti, vi trascinerà
indietro con gli anni fino ai tempi in cui…
LA LEGGENDA
Il castello vive ed è famoso, oltre che per i
suoi splendori architettonici e paesaggistici, anche delle sue famigerate
leggende, leggende da brivido, credetemi.
La più famosa è sicuramente quella che
riguarda la giovane e bellisima Bianca Maria Aloisia, figlia di Jacopo
(Giacomo) Malaspina ed Oliva Grimaldi.
La splendida ragazza si era perdutamente innamorata di un giovane stalliere che voleva sposare a tutti i costi.
I genitori, contrari a quell’amore infamante per il buon nome dell’intera famiglia, avevano minacciato la poveretta di rinchiuderla a pane ed acqua nelle segrete del Castello se non avesse smesso di vedere il ragazzo.
Ma Bianca aveva un carattere forte e risoluto, affatto impaurita da quelle minacce, non aveva desistito dai propri propositi d’amore.
Quell’atteggiamento ribelle aveva costretto i genitori a prendere una decisione drastica e crudele.
E fu così che lo stalliere venne allontanato dal paese e la giovane rinchiusa in un vicino
convento.
Non per questo volle prendere i voti né rinunciare al suo sogno romantico, ma l’amore di Bianca non si spense anzi, la ragazza piangeva e gridava il suo sentimento al mondo.
Fu allora riportata al castello ma durante uno dei suoi incontri segreti rimane incinta, per la sua famiglia si tratta di un disonore inimmaginabile, e così ella viene rinchiusa nelle prigioni e torturata, ma nulla riesce a farla rinsavire, la sua volontà non fu piegata.
Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione.
La splendida ragazza si era perdutamente innamorata di un giovane stalliere che voleva sposare a tutti i costi.
I genitori, contrari a quell’amore infamante per il buon nome dell’intera famiglia, avevano minacciato la poveretta di rinchiuderla a pane ed acqua nelle segrete del Castello se non avesse smesso di vedere il ragazzo.
Ma Bianca aveva un carattere forte e risoluto, affatto impaurita da quelle minacce, non aveva desistito dai propri propositi d’amore.
Quell’atteggiamento ribelle aveva costretto i genitori a prendere una decisione drastica e crudele.
E fu così che lo stalliere venne allontanato dal paese e la giovane rinchiusa in un vicino
convento.
Non per questo volle prendere i voti né rinunciare al suo sogno romantico, ma l’amore di Bianca non si spense anzi, la ragazza piangeva e gridava il suo sentimento al mondo.
Fu allora riportata al castello ma durante uno dei suoi incontri segreti rimane incinta, per la sua famiglia si tratta di un disonore inimmaginabile, e così ella viene rinchiusa nelle prigioni e torturata, ma nulla riesce a farla rinsavire, la sua volontà non fu piegata.
Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione.
A confermare l’autenticità della storia,
accadde che nei recenti scavi effettuati durante i lavori di consolidamento,
furono trovati resti di ossa, appartenute molto probabilmente ad una fanciulla
e a due animali.
Questa vicenda così violenta e brutale,
tuttavia, se pose fine alla vita della giovane Bianca Maria, non bastò a
domarne lo spirito guerriero che pare aleggiare ancora per le stanze del
castello, nelle forme di una ragazza dai lunghi capelli posati sulla schiena.
Affascinati ed attratti da questi racconti,
esperti ed appassionati dell’occulto e di fenomeni paranormali hanno
effettuato, qualche anno addietro, una serie di esperimenti, tutti filmati con
cinepresa.
Inquietante è che in uno di questi si è visto, chiaramente, una figura scura, dalle sembianze umane, attraversare la stanza da muro a muro, come fosse sospinta dal vento.
Inquietante è che in uno di questi si è visto, chiaramente, una figura scura, dalle sembianze umane, attraversare la stanza da muro a muro, come fosse sospinta dal vento.
Un’altra delle storie che si raccontano nel
Castello riguarda la marchesa Cristina Pallavicini.
Una vita macchiata di sangue e delitti, la sua!
Il marito Ippolito, infatti, fu vittima e carnefice dei fratelli Pasquale e Ferdinando in un’atroce lotta per il domino del feudo.
Rimase sola molto giovane, tutrice del piccolo Carlo Agostino, suo figlio, e governò su Fosdinovo finché il piccolo non raggiunse la maggiore età.
Una vita macchiata di sangue e delitti, la sua!
Il marito Ippolito, infatti, fu vittima e carnefice dei fratelli Pasquale e Ferdinando in un’atroce lotta per il domino del feudo.
Rimase sola molto giovane, tutrice del piccolo Carlo Agostino, suo figlio, e governò su Fosdinovo finché il piccolo non raggiunse la maggiore età.
Della donna si tramanda un’immagine di
fascino, lussuria, mistero e morte.
In vita sua ebbe molti amanti, quasi tutti popolani, e la leggenda racconta che la marchesa, per non essere scoperta né tradita, dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto.
Le grida disperate degli sventurati uomini, data la particolare acustica della stanza, ricadevano al centro di essa e non venivano udite al di fuori della porta.
Per questo i delitti, al tempo, non furono mai scoperti.
In vita sua ebbe molti amanti, quasi tutti popolani, e la leggenda racconta che la marchesa, per non essere scoperta né tradita, dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto.
Le grida disperate degli sventurati uomini, data la particolare acustica della stanza, ricadevano al centro di essa e non venivano udite al di fuori della porta.
Per questo i delitti, al tempo, non furono mai scoperti.
La stanza in questione è proprio una delle
stanze che viene data in affitto nel B&B, trascorrerci una notte romantica
aggiungerà sicuramente un “brivido” in più ai vostri ricordi di coppia!
Nella camera, in effetti, è ancora ben
visibile la traccia di un’antica botola.
Sotto di questa da poco è stata scoperta un’altra stanza (soprannominata “camera delle torture”) perfettamente uguale per dimensioni (siamo in una torre) alla prima e dove, verosimilmente, cadevano i corpi dei malcapitati.
Sotto di questa da poco è stata scoperta un’altra stanza (soprannominata “camera delle torture”) perfettamente uguale per dimensioni (siamo in una torre) alla prima e dove, verosimilmente, cadevano i corpi dei malcapitati.
In una delle stanze del castello troverete un
letto molto particolare, quello in cui morì il marchese Ippolito, stroncato da
alcuni problemi cardiaci. La particolarità è che dal momento del decesso, le
lenzuola del letto sembrano sopraelevate e se vengono toccate con leggerezza si
riesce a sentire una specie di flusso d’aria che ricorda un respiro; i pomelli
del letto poi, si dice, conservino gli ultimi battiti cardiaci fibrillanti del
marchese…poggiate leggermente le mani su uno di essi e sentirete…
Oltre a
queste, tante altre le inquietanti leggende scritte nelle mura del maniero tra
cui il fotografo che immortalò nello specchio della camera ducale la figura di
una donna, le immagini impresse nella sala del trono e tante altre.
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