BASILICATA E CALABRIA
Prodotto nel 1967 - restaurato nel 2005
Un viaggio attraverso la storia della
Basilicata e della Calabria, delle loro civiltà, dei loro aspetti controversi che
le rendono uniche e proprio per questo incantevoli.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni
realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di
avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi di queste due regioni, le
molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
"Per comprendere il Sud bisogna essere
predisposti ad amarlo" scriveva Berto ed il lungometraggio, dedicato alla
Basilicata ed alla Calabria viste dal cielo, si apre immediatamente con
l'emblema di una terra che ha visto nella sua natura impervia, rocciosa e
montuosa il motivo del suo isolamento.
Le cime appuntite delle montagne della Sila e
i monti dell'Appennino Lucano sembrano immediatamente esplicitare quello che
durante secoli di dominio e colonizzazione è stato per questo territorio da un
lato barriera naturale, preservando intatta l'impronta di una civiltà autoctona
lontana da quella costiera, e dall'altro fonte di un isolamento che ha
rappresentato nel tempo una delle principali difficoltà di queste regioni.
Viaggiare attraverso queste regioni significa
anche riscoprire la mitologia di una terra che è stata fonte di ispirazione per
diversi personaggi storici. Se Metaponto fece da cornice alle teorie del
matematico Pitagora, a Reggio Calabria il filosofo Ibico, considerato dallo
stesso Cicerone come il più ardente tra i poeti greci, cantò le sue più celebri
parole d'amore.
Il verde della natura delle distese di ulivi
di Gioia Tauro e delle foreste di castagni della Sila sfuma nel rosso delle
terre bruciate e nel giallo abbagliante dei campi, dipingendo negli occhi dei
visitatori un paesaggio bucolico affascinante.
Passando dal versante tirrenico a quello
ionico si ha la possibilità di ripercorrere la storia delle civiltà che con il
loro susseguirsi hanno modellato il passato antico di queste regioni.
Greci, romani, saraceni, normanni e spagnoli
hanno alternato con la loro dominazione periodi di ricchezza a momenti di
decadenza, che si riflettono nelle testimonianze storiche dei templi di
Metaponto, delle fortezze di Capo Rizzuto e delle abbazie benedettine,
arroccate su cime inespugnabili e nascoste tra le "rughe" delle valli
del Vulture.
Tracce di una civiltà millenaria che conserva
intatto tutto il suo antico fascino, pronto a risplendere tra i resti dei
templi dedicati alla dea Era, tra i sassi di Matera o tra i quartieri di Melfi
che, da nove secoli, custodiscono gelosamente la loro immagine originaria.
Sospese nel tempo queste terre tramandano
silenziose eredità che rivivono nella memoria degli anziani. Ritualità in grado
di raccontare luoghi dove il passato rivive nel presente e dove "si può
vivere nel tempo che si vuole".
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