Il
Veneto e Venezia
Prodotto nel 1968 - Restaurato nel 2004
Un susseguirsi di ambienti naturali e
geografici diversi, raccontati dalle riprese di Folco Quilici che, per questo
volo aereo sul Veneto, prende come riferimento le note di Guido Piovene e
ricorda le parole e le idee di Giovanni Comisso.
Un viaggio attraverso la storia del Veneto,
delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio
per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni
realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di
avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici
sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
Ed è proprio la bellezza la componente
principale del filmato dedicato alla regione Veneto.
Una terra che ha visto il passaggio di
numerosi popoli che ne hanno influenzato gli aspetti culturali e paesaggistici;
una regione "in cui la storia si mescola con la leggenda, da quando si
stabilirono le prime matrici culturali venete della civiltà Euganea accentrata
sull'antichissima Ateste", all'arrivo di un'ondata di benessere con i
Romani, al successivo periodo buio delle invasioni barbariche, sino all'unificazione
del Veneto.
Dall'azzurro del lago di Garda alla luminosa
Costa Adriatica, all'argento dei numerosi corsi d'acqua, dallo spettacolo delle
Dolomiti ai suggestivi paesaggi del Po; le immagini mostrate da Quilici
raccontano il Veneto attraverso la magnificenza ed i colori della sua natura
per poi catturare l'attenzione nello svelarsi dell'arte e della cultura delle
sue meravigliose città.
Nel suo svolgersi, il filmato documenta anche
il netto contrasto tra il passato e il presente; le zone agricole,
caratterizzate da una terra arata, coltivata ed ordinata si contrappongono a
paesaggi aspri e ruvidi, conseguenza del processo di industrializzazione.
In volo appaiono le città murate, simbolo del
Veneto nell'alto e tardo Medio Evo, come Montagnara e Marostica. Ma il dualismo
urbanistico ed architettonico trova la sua massima espressione nella città
imperiale di Verona, dove stili differenti si fondono in un'unica armonia:
l'Arena, San Zeno, Piazza delle Erbe, Piazza Bra, il Duomo ci introducono in
questa città, testimonianza di una storia ricca di eventi.
Il racconto di questa terra prosegue con un
salto nella storia, cui fanno da cornice gli splendidi palazzi cinquecenteschi
di Vicenza. I possenti edifici di pietra dalle facciate chiaroscurate di
colonne, pilastri, architravi, capitelli e cornici sono una caratteristica di
questa città e sono testimoniati nella Basilica in Piazza dei Signori, nella
Loggia del Capitanio, nei palazzi più prestigiosi e nel Teatro Olimpico.
Ed ecco scorrere le immagini della Cattedrale
e del Campanile di Aquileia, della città lagunare di Chioggia, sino a giungere
a Venezia che, come afferma lo stesso Quilici, è la naturale, inevitabile
conclusione di questo lungo volo. Venezia è mostrata dal regista in tutta la
sua magnificenza, con i suoi colori morbidi ed i riflessi che dai canali si
diffondono per tutta la città. Venezia, che insieme alle sue straordinarie
bellezze evidenzia tutta la sua fragilità ed il pericolo che ne minaccia la
sopravvivenza. L'occhio del regista si sofferma ed indugia sulla Piazza e la
Basilica di San Marco, che sembrano sintetizzare e riassumere la storia
gloriosa di questa città.
Un viaggio magico che trova la sua sintesi
perfetta nelle parole dello scrittore Giovanni Comisso mentre racconta Venezia:
"Ecco sotto il suo campanile, la
cattedrale con le sue cupole sta davanti alla sua piazza come roccia lavorata
dal mare, al centro di un placido Golfo (...). Tutto è immobile e visibile,
tutto già visto e pure mai visto prima. Il palazzo rosa dei Dogi dà debolmente
la sua ombra; e basilica e palazzo disegnano le loro proporzioni nell'atmosfera
sfuggente della foschia (...). È l'atmosfera dei pittori di Venezia; di chi
l'ha vista nei suoi colori più morbidi o nel suo riflesso che nei canali sfuma
nel nulla (...)".
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