LA LOMBARDIA
Prodotto nel 1973 - Restaurato nel 2006
Un susseguirsi di ambienti naturali e
geografici diversi, raccontati dalle riprese di Folco Quilici e descritti dal
grande scrittore Guido Piovene.
Un viaggio attraverso la storia della
Lombardia, delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica
e proprio per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni
realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di
avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici
sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
"L'acqua è la base di tutto, in
Lombardia...", la sua linfa e il suo filo conduttore, ed è lungo le acque
dei suoi fiumi che si snoda l'intero itinerario volto alla scoperta di una
regione viva, pratica, incalzata da un ritmo frenetico, ove tutto sembra
ruotare intorno al suo dictat: "fare e produrre".
Il lungo itinerario trae ispirazione dalla
complessa realtà dei luoghi e da una storia ricca di passato e di civiltà.
Nella modernità di questa terra si svela una
dimensione arcaica che custodisce il ricordo di tempi antichi; tracce che
cercano di sopravvivere all'avanzare della modernità ed al proliferare di nuovi
edifici; ed è proprio da questi luoghi ricchi di storia che prende avvio il
viaggio virtuale sapientemente descritto dalle suggestive immagini realizzate
dal regista Folco Quilici.
Se tra i graffiti rupestri della Val Camonica
si sfogliano le pagine della preistoria, le torri di San Martino e Solferino
evocano la storia dell'unità d'Italia, con episodi salienti che riportano a
Milano, "cuore europeo" della regione.
Le riprese aeree del regista colgono i simboli
emblematici di una città che si racconta attraverso monumenti storici come il
Castello Sforzesco, la Galleria e il Duomo. Edifici che rivelano epoche e gusti
diversi, testimonianze di una Milano cripto-medievale che si cela all'interno
della modernità.
Allontanandosi dal centro e navigando verso
Sud lungo i Navigli, l'orizzonte piatto della natura viene interrotto dalla
Certosa di Pavia e dalla piazza di Vigevano, come a ricordare le borgate da cui
nacque la realtà lombarda.
Crema, Cremona e Lodi mantengono intatto il
sapore antico di altri tempi, quando la vita dei campi e il mutare delle
stagioni regolavano il destino degli uomini.
Il modernismo della pianura scivola lungo le
pendici delle montagne, quasi a disegnare una seconda Lombardia nella quale
persistono silenzio e solitudine.
L'elicottero sorvola in fila le
"quinte" montuose che dividono le distese dei laghi gli uni dagli
altri: il Lago Maggiore con le sue celebri isole, il lago di Como e di Lecco a
lungo descritti dal Manzoni, i laghi brianzoli scelti come dimora
dall'aristocrazia milanese, fino al Lago di Garda, dove le "Grotte di
Catullo", a Sirmione, mantengono viva l'impronta della dominazione romana.
La cornice delle acque lacustri, con la
moltitudine di chiesette a picco sul lago e di ville immerse in parchi
lussureggianti, fornì a numerosi letterati illustri, ambienti e sfondi per
cantare parole d'amore.
Ed è ancora una volta l'acqua, quella del
fiume Mincio, a guidarci verso l'ultima tappa del lungo itinerario ispirato
dalla complessa realtà dei luoghi e da una storia ricca di passato e di
civiltà. È Mantova, la città dei Gonzaga. "Città sorta dalle acque, come
una conchiglia riempita di cose preziose", scrive Piovene. "Vi è in
Mantova qualcosa di più dell'arte di inventare un palazzo o un quadro; vi è
l'arte pagana del vivere, l'arte somma del vivere del Rinascimento
maturo".
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