IL CONGIUNTIVO
NELLA LINGUA ITALIANA
L’argomento di oggi è uno di quelli spinosi.
C’è chi lo da per morto, chi per moribondo, ci sono quelli
che non lo usano “Perché tanto non serve!” e quelli che ci provano, ma non lo
sanno usare; ci sono quelli che non lo vogliono imparare “Tanto anche gli
italiani lo sbagliano!”.
Se ne parla sui giornali, se ne parla e spesso sparla in tv.
Il famoso congiuntivo è un argomento molto dibattuto e parlarne o insegnarlo, non è assolutamente facile.
Se ne parla sui giornali, se ne parla e spesso sparla in tv.
Il famoso congiuntivo è un argomento molto dibattuto e parlarne o insegnarlo, non è assolutamente facile.
La prendo alla larga e vi chiedo:
Provate a immaginare la Cappella Sistina dipinta in bianco e
nero.
Immaginatevi la cucina italiana senza spezie, olio e sughi.
Immaginatevi la musica fatta di sole due note.
Immaginatevi la comunicazione in un alfabeto con due lettere.
Ed ora immaginatevi l’italiano senza il congiuntivo.
Immaginatevi la cucina italiana senza spezie, olio e sughi.
Immaginatevi la musica fatta di sole due note.
Immaginatevi la comunicazione in un alfabeto con due lettere.
Ed ora immaginatevi l’italiano senza il congiuntivo.
E sì amici miei, il congiuntivo serve eccome, serve ad
aggiungere colore,
sapore e musicalità al parlato, serve a farci esprimere in
modo vario, appropriato e non noioso ed è uno spartiacque inconfondibile tra
chi sa esprimersi in modo corretto, raffinato ed evoluto nonché creativo ed
elegante e chi invece parla ancora da troglodita in difficoltà.
NON È ASSOLUTAMENTE VERO CHE TUTTO QUELLO CHE SI PUÓ
ESPRIMERE COL CONGIUNTIVO, LO SI PUÓ ESPRIMERE ANCHE CON L’INDICATIVO.
Il congiuntivo è un modo della lingua italiana che ha come
funzione basilare quella di indicare un evento soggettivo, irreale, non sicuro
e non rilevante (lo in tempi in cui tutti sembrano essere sicuri di tutto, può
apparire anacronistico).
Mentre l’indicativo esprime il piano oggettivo della realtà,
il congiuntivo mette in primo piano la dimensione soggettiva e individuale.
QUINDI: Io penso che SIA così e NON Io penso che è così!!!!
Sentite qui cosa dice il bravissimo Professor Tartaglione:
Il modo congiuntivo ha quattro tempi: due semplici (il
presente e l’imperfetto) e due composti (il
passato e il trapassato).
Prendiamo dal libro "Barzellettiamo" alcune interessanti tabelle:
Prendiamo dal libro "Barzellettiamo" alcune interessanti tabelle:
Congiuntivo
(presente)
Esempi:
Credo che la tua sia proprio una bella idea.
Ho paura che Luca sia già uscito.
Spero che torniate presto.
Penso che questa volta tu abbia proprio sbagliato
Congiuntivo (passato)
Esempi:
Penso che tu abbia fatto bene a dirglielo.
Spero che tu abbia preso la medicina prima di partire.
Credo che Laura non sia mai stata a casa nostra.
Mi auguro che abbiano passato una bella vacanza.
Congiuntivo
(imperfetto)
Esempi:
Pensavo che quel gatto non graffiasse
Credevo che quel ristorante fosse migliore.
Pensavo che Luca ti avvisasse.
Speravo che il locale ti piacesse.
Congiuntivo
(trapassato)
Esempi:
Speravo che quel cane fosse stato vaccinato.
Credevo che tu avessi già fatto i compiti.
Speravo che tu avessi capito il tuo errore.
Temevo che l’aereo fosse precipitato.
1) Tempo presente: indica una possibilità che dipende da un
verbo al presente o al futuro;
2) Tempo imperfetto: indica una possibilità che dipende da
un verbo al passato o condizionale;
3) Tempo passato: indica una possibilità, forse già
realizzata, che dipende da un verbo al presente o al futuro;
4) Tempo trapassato: indica una possibilità, che non si è
realizzata, la quale dipende da un verbo al passato.
Le regole della
concordanza dei tempi determinano la loro scelta.
Il congiuntivo può essere usato sia nelle frasi principali
che in quelle subordinate (anche se più spesso in queste ultime).
Nelle frasi principali
Usato nelle
proposizioni principali il congiuntivo indica un desiderio, un'esortazione o una
supposizione, a volte anche in un contesto di ordini e auguri, in alternanza
con l’imperativo ( Volesse il cielo! Si accomodi pure!)
1)
Desiderio.
Esempio: Marco dice che comincerà a studiare di più! Fosse vero!
Esempio: Marco dice che comincerà a studiare di più! Fosse vero!
2) Dubbio.
Esempio: Marco dice che comincerà a studiare di più? Che sia vero?
Esempio: Marco dice che comincerà a studiare di più? Che sia vero?
3) Comando (come
forma dell'imperativo per la terza persona singolare, quindi anche nella forma
di cortesia, e plurale)
Esempio: Signor Rossi, stia attento!
4) Invito,
permesso, un’esortazione (e per comandi "mediati" o
"indiretti").
Esempio: Entri, entri pure signora, si accomodi.
Esempio: Entri, entri pure signora, si accomodi.
Per altri
usi del congiuntivo nelle frasi principali guardate un po’ qui.
Nelle frasi subordinate
Normalmente il congiuntivo si usa in
frasi subordinate ossia secondarie e viene introdotto da diversi elementi della
frase principale.
In questa tabella potete notare molti
di questi elementi:
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