Imparare una lingua straniera non è un’impresa facile. Tra
le abilità
linguistiche ( ossia parlare, leggere, comprendere e scrivere) lo
scrivere è molto spesso quella che crea maggiori difficoltà.Anche se oggi i nuovi mezzi di comunicazione sembrano ridurre la scrittura ad un “balbettio su carta”, resta il fatto che per scrivere “bene”, bisogna osservare delle regole ben precise.
Oggi parliamo della punteggiatura nella lingua italiana,
ossia di quei segni che servono per creare pause, sottolineare, separare,
accentare e introdurre i diversi pensieri contenuti nelle frasi.
La virgola ,
Serve a inserire una pausa al ritmo della frase.
Non dev’essere messa tra soggetto e verbo o tra verbo e
complemento, tra il nome e il suo aggettivo.
Normalmente, non si usa prima della congiunzione e, prima di
eccetera e tra due frasi unite dalle congiunzioni né e o.
Esprime una pausa breve e divide le frasi di un periodo.
Separa parole o gruppi di parole all’interno di una frase.
Viene usata subito dopo un vocativo.
Viene usata per delimitare un inciso (ossia una frase che si
inserisce in un contesto ma resta indipendente.
Il punto .
Il punto fermo è insieme alla virgola il segno di
punteggiatura più usato.
Serve a chiudere le frasi affermative e indica una pausa marcata.
Il punto deve essere seguito dalla lettera maiuscola e se nella frase successiva si cambia argomento, bisogna andare a capo.
Serve a chiudere le frasi affermative e indica una pausa marcata.
Il punto deve essere seguito dalla lettera maiuscola e se nella frase successiva si cambia argomento, bisogna andare a capo.
Chiude le frasi affermative.
Non ne posso più, vado a letto.
Non ne posso più, vado a letto.
Viene usato nelle sigle.
N.A.T.O.
N.A.T.O.
Viene usato nelle abbreviazioni.
Prof. /Dott. / Ing.
Viene usato con i numeri cardinali oltre il mille, per separare tra loro le migliaia.
10.000
Prof. /Dott. / Ing.
Viene usato con i numeri cardinali oltre il mille, per separare tra loro le migliaia.
10.000
I due punti :
I due punti sono un segno di punteggiatura che si può usare
una sola volta per frase.
Introducono una pausa intermedia tra quella del punto fermo e quella della virgola ed esattamente identica all'intervallo associato al punto e virgola.
La funzione fondamentale dei due punti è esplicativa, la frase che introducono serve a chiarire il significato della proposizione che la precede.
Introducono una pausa intermedia tra quella del punto fermo e quella della virgola ed esattamente identica all'intervallo associato al punto e virgola.
La funzione fondamentale dei due punti è esplicativa, la frase che introducono serve a chiarire il significato della proposizione che la precede.
Nell’indicazione numerica delle ore, i due punti separano le
ore dai minuti (per esempio, 11:45).
Introducono un discorso diretto.
Luca le disse: “Lasciami perdere!”
Luca le disse: “Lasciami perdere!”
Introducono un elenco.
Ho invitato: Caterina, Lucia ed Eugenia.
Ho invitato: Caterina, Lucia ed Eugenia.
In matematica i due punti vengono utilizzati come segno
della divisione.
8:2=4
8:2=4
Il punto e virgola ;
Corrisponde ad una pausa di valore intermedio tra quella più
lunga del punto fermo e quella breve della virgola.
Faccio sempre molto sport; negli ultimi tempi mi sento particolarmente in forma.
Faccio sempre molto sport; negli ultimi tempi mi sento particolarmente in forma.
Il punto e virgola indica la fine del concetto espresso
nella frase al cui termine si trova il segno di interpunzione in questione;
tale concetto si ricollega alla più grande idea di cui tratta l'intero periodo.
Il punto e virgola non indica perciò né la fine dell'idea generale (come
farebbe il punto), né la continuazione del concetto minore (che costituisce il
ruolo della virgola), ma qualcosa di intermedio tra queste due funzioni.
È un segno di punteggiatura molto utile nelle frasi più complesse infatti viene usato soprattutto fra proposizioni coordinate complesse e fra enumerazioni complesse indicando un'interruzione sul piano formale ma non su quello dei contenuti.
È un segno di punteggiatura molto utile nelle frasi più complesse infatti viene usato soprattutto fra proposizioni coordinate complesse e fra enumerazioni complesse indicando un'interruzione sul piano formale ma non su quello dei contenuti.
Il punto esclamativo !
Si usa per sugellare un’esclamazione, evidenziando
meraviglia o più in generale un’emozione forte.
Viene usato dopo le interiezioni e alla fine di frasi che esprimono stupore, meraviglia o sorpresa; segnala una pausa lunga e l'andamento discendente della frase.
Il punto esclamativo richiede una tono di voce ed una pronuncia enfatica.
Viene usato dopo le interiezioni e alla fine di frasi che esprimono stupore, meraviglia o sorpresa; segnala una pausa lunga e l'andamento discendente della frase.
Il punto esclamativo richiede una tono di voce ed una pronuncia enfatica.
Anche tu qui! Credevo fossi già partito.
Vattene! Mi sembrava di essere stata chiara, non voglio più vederti.
Vattene! Mi sembrava di essere stata chiara, non voglio più vederti.
Il punto
interrogativo ?
Si usa in frasi che contengono una domanda.
Come ti chiami?
Come ti chiami?
Usato alla fine delle interrogative dirette, segnala una pausa
lunga e l'andamento intonativo ascendente della frase. Dopo il punto
interrogativo, segue la lettera maiuscola.
I tre puntini di
sospensione ...
I tre puntini di sospensione ( e non quattro, cinque o sei) indicano
una pausa prima di una frase importante. Possono essere messi all’inizio della
frase (separati da uno spazio dalla parola successiva) o alla sua fine
(attaccati all’ultima parola e senza punto finale).
Indicano una sospensione, qualcosa che non si può o non si
vuole dire. Si tratta di un segno di pausa e quindi nella lettura corrisponde a
un intervallo fonetico paragonabile a quello di una virgola.
Hanno vari utilizzi:
Indicano una "sospensione" nel discorso (da cui il
nome), una frase non conclusa, un'esitazione o un accenno lasciato volutamente
indefinito.
Andiamo a cena, beviamo qualcosa, facciamo una passeggiata, ci teniamo per mano e poi…
Non so come dirtelo…non ti amo più!
Andiamo a cena, beviamo qualcosa, facciamo una passeggiata, ci teniamo per mano e poi…
Non so come dirtelo…non ti amo più!
Segnalano anche la "sospensione" di una parola che
pronunciata per esteso risulterebbe volgare, di turpiloquio o una imprecazione.
Ma vaff… ti avevo
persino comprato l’anello!
Inseriti tra parentesi quadre ([…]) servono ad indicare in una citazione la deliberata
omissione di una parte di testo originale o una lacuna nel testo conservato.
In messaggistica (sms, chat, commenti sui social network,
... ) indicano silenzio dovuto a disaccordo, disapprovazione o confusione.
Le lineette o trattino -
Il trattino può essere di due tipi: lungo si usa al posto
delle virgolette dopo i due punti per introdurre un discorso diretto o, in
alternativa a virgole e parentesi tonde, si può usare in un inciso; breve serve
invece a segnalare un legame tra parole o parti di parole e compare infatti per
segnalare che una parola si spezza per andare a capo, può indicare anche una
relazione tra due termini, o l’unione di una coppia di aggettivi (un trattato
politico-commerciale), di sostantivi (la legge-truffa), di nomi propri (l'asse
Roma-Berlino) e in parole composte (moto-raduno, socio-linguistica) in cui ultimamente
però c’è la tendenza ad usare la grafia unita.
Le virgolette " " « » ' '
Le virgolette possono
essere alte (" "), basse o sergenti (« »), semplici o apici (' ').
Alte e basse si usano indifferentemente aprire e chiudere un discorso diretto o per le citazioni. Possono anche essere usate per prendere le distanze dalle parole che si stanno usando (e nel parlato si dice infatti «tra virgolette»).
Possono venire sostituite dal corsivo, che si usa per parole straniere o dialettali usate in un testo italiano e in citazioni brevi.
Le virgolette semplici si adoperano più raramente soprattutto per indicare il significato di una parola o di una frase.
Alte e basse si usano indifferentemente aprire e chiudere un discorso diretto o per le citazioni. Possono anche essere usate per prendere le distanze dalle parole che si stanno usando (e nel parlato si dice infatti «tra virgolette»).
Possono venire sostituite dal corsivo, che si usa per parole straniere o dialettali usate in un testo italiano e in citazioni brevi.
Le virgolette semplici si adoperano più raramente soprattutto per indicare il significato di una parola o di una frase.
Si incontrarono
nuovamente dopo molti anni, lui la guardò e le disse: ”Speravo di non rivederti
più!”
Un inciso molto interessante tratto dal sito del Corrieredelle Sera:
“Con le virgolette s’intrecciano altri problemi di
punteggiatura. In particolare: premesso che prima delle virgolette di solito ci
sono i due punti (vedi) e che la lettera iniziale del discorso è maiuscola
(vedi maiuscole e minuscole), la questione è come regolarci con la
punteggiatura che chiude. Norma abituale è mettere il punto finale fuori dalle
virgolette. Ma se il discorso riportato termina con un punto esclamativo (vedi)
o un punto interrogativo (vedi), essi vanno posti dentro le virgolette finali.
Dopo di che, c’è chi mette ancora un punto conclusivo e chi non lo ritiene
necessario. Per intenderci:
Il terribile guerriero disse: “Domani combatterò”.
Il terribile guerriero disse: “Vi sterminerò!”
Nel secondo esempio c’è chi aggiunge un punto finale: “Vi
sterminerò!”.
È chiaro che non stiamo parlando di leggi ma di usi. E
gli usi sono sempre in evoluzione, soggetti al gusto, alla sensibilità.
Naturalmente alle virgolette di apertura segue immediatamente la prima lettera
della parola che inizia il discorso, senza lasciare spazi, mentre l’ultima
lettera è seguita dalle virgolette chiuse, anche qui senza spazi. Esempio: ...
ed egli disse: “Io ci sto”. Non ... ed egli disse: “ Io ci sto ”. “
Le parentesi tonde ()
Si usano per gli racchiudere gli incisi, le spiegazioni o
quelle osservazioni che interrompono il discorso, aggiungendo informazioni alla
frase, sono in concorrenza con virgole e trattino lungo.
Sono una persona
corretta (se mi lasciano tranquillo), non do fastidio a nessuno.
La sbarretta /
La sbarretta serve a indicare l'alternativa tra due
possibilità (scelga il mare e/o la montagna) e nelle date è usata al posto del
trattino.
Non richiede spazi prima e dopo di sé, ma, se le esigenze grafiche lo richiedono,
si può farla precedere o seguire da uno spazio.
Tutte queste belle regolette, credetemi, non sono inutili,
guardate un po’ negli esempi qui sotto, quale differenza può fare la
punteggiatura!
Vado a mangiare nonna!
Vado a mangiare, nonna.
Vado a mangiare, nonna.
Sono vivo e vegeto.
Sono vivo. E vegeto.
Sono vivo. E vegeto.
Una donna, senza l’uomo, è nulla.
Una donna: senza, l’uomo è nulla!
Una donna: senza, l’uomo è nulla!
Ieri, dopo aver visto un film con Valeria Marini, sono
andato a letto.
Ieri, dopo aver visto un film, con Valeria Marini sono andato a letto.
Ieri, dopo aver visto un film, con Valeria Marini sono andato a letto.
Ida, non è impazzita Sita.
Ida non è impazzita, Sita.
Ida non è impazzita, Sita.
Mentre il nonno cucina, la gatta passeggia sul terrazzo.
Mentre il nonno cucina la gatta, passeggia sul terrazzo.
Mentre il nonno cucina la gatta, passeggia sul terrazzo.
Quando la mamma cucina, il pesce ascolta la radio.
Quando la mamma cucina il pesce, ascolta la radio.
Quando la mamma cucina il pesce, ascolta la radio.
Si prega di chiudere le porte senza sbattere l’amministratore.
Si prega di chiudere le porte senza sbattere. L’amministratore.
Si prega di chiudere le porte senza sbattere. L’amministratore.
Mentre il cuoco cucina il gatto, si lecca i baffi.
Mentre il cuoco cucina, il gatto si lecca i baffi.
Mentre il cuoco cucina, il gatto si lecca i baffi.
Mentre i cani mangiano Francesco e Giovanna, nuotano nel
lago.
Mentre i cani mangiano, Francesco e Giovanna nuotano nel lago.
Mentre i cani mangiano, Francesco e Giovanna nuotano nel lago.
Mi piacciono i dolci bambini, ne volete un po’?
Mi piacciono i dolci, bambini ne volete un po’?
Mi piacciono i dolci, bambini ne volete un po’?
Mentre io cavalcavo tua Madre, giocava a Briscola con tuo
Zio.
Mentre io cavalcavo, tua Madre giocava a Briscola con tuo Zio.
Mentre io cavalcavo, tua Madre giocava a Briscola con tuo Zio.
Mentre la mamma cucinava il cane, abbaiò di fronte alla
porta.
Mentre la mamma cucinava, il cane abbaiò di fronte alla porta.
Mentre la mamma cucinava, il cane abbaiò di fronte alla porta.
Dal cielo pioveva merda, disse il conte.
Dal cielo pioveva, “Merda!”, disse il conte.
Dal cielo pioveva, “Merda!”, disse il conte.
Mentre il nonno bruciava, la legna sorrideva.
Mentre il nonno bruciava la legna, sorrideva.
Mentre il nonno bruciava la legna, sorrideva.
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