Passa ai contenuti principali

AUDIOLIBRI-Italo Calvino- Il visconte dimezzato

AUDIOLIBRI
ITALO CALVINO
IL VISCONTE DIMEZZATO
Il visconte dimezzato è un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1951. È la prima parte della trilogia I nostri antenati, che comprende anche Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959).
Ambientato in Boemia e Italia a metà Settecento, presenta come tema centrale il problema dell'uomo contemporaneo (dell'intellettuale, per essere più precisi) dimezzato, cioè diviso a metà. Proprio a tal fine il protagonista è stato dimezzato secondo la linea di frattura tra bene e male, costruendo una specie di metafora su tutta la storia, che va a simboleggiare il bene e il male, l'incompletezza dell'uomo e i possibili stati d'animo dell'uomo. Si potrebbe quindi definire un libro filosofico. Altri personaggi sono i lebbrosi (cioè gli artisti decadenti), il dottore di dubbia capacità (Trelawney) e il carpentiere (Pietrochiodo), rappresentante la scienza e la tecnica staccate dall'umanità.
Trama
Il visconte Medardo di Terralba arriva insieme allo scudiero Curzio all'accampamento cristiano in Boemia per partecipare alla guerra contro i Turchi. Durante la sua prima battaglia, viene colpito da una palla di cannone, che lo squarcia in due metà. Viene ritrovata la sola parte destra, mentre si pensa che l'altra sia andata distrutta. I medici del campo riescono a fasciarla e ricucirla, cosicché il visconte dimezzato si salva e può quindi tornare a Terralba.
Qui i sudditi si rendono conto di come del visconte fosse tornata solo la parte malvagia, che si sbizzarrisce in nefandezze: prima uccide un'averla inviata dal padre (il quale, una volta appurata la cattiveria del mezzo Medardo, si lascia morire), poi accusa ingiustamente la vecchia balia Sebastiana di avere la lebbra e la caccia a Pratofungo, il paese dei lebbrosi. Non contento, condanna a morte numerose persone per reati banali o inesistenti, opprime gli ugonotti a causa della loro religione e tenta più volte, senza successo, di uccidere suo nipote. Tutte le sue prodezze gli valgono il soprannome di "il Gramo". Tempo dopo si innamora di Pamela, una contadinella, ma per punirla d'averlo rifiutato si vendica danneggiando gravemente la sua famiglia.
Nel frattempo il nipote del nobile è solito accompagnare il dottor Trelawney, un medico che è stato un
tempo a servizio sulle navi dell'esploratore James Cook in giro per il mondo: i due fanno ricerche sui fuochi fatui appostandosi di notte nei cimiteri. Il ragazzo, girovagando per i boschi, mantiene contatti con la balia Sebastiana a Pratofungo, la quale nel frattempo ha trovato una cura per non essere contagiata dai lebbrosi. Il ragazzino interagisce frequentemente anche con una comunità di ugonotti, tra cui una famiglia che vive commerciando prodotti della terra.
È a Pratofungo che un giorno torna la parte sinistra del visconte - la metà buona, salvata da alcuni eremiti con erbe miracolose, che esordisce salvando il nipote dal morso velenoso di un ragno. "Il Buono", come venne chiamato, predica dottrine per i poveri e i lebbrosi, chiedendo per esempio di abbassare i prezzi dei prodotti agricoli agli ugonotti che abitano vicino al castello; ma di fatto crea altri danni o situazioni imbarazzanti che vanno ad aggiungersi alle vessazioni del Gramo e portano la gente di Terralba a vivere disorientata fra le imprese dell'una e dell'altra delle due metà. Anche il Buono si innamora di Pamela, che ancora una volta rifiuta il pretendente.
Il Gramo discute con la madre della ragazza del piano architettato per prendersi Pamela: anche facendola sposare con l'altra metà, di fronte alla legge avrebbe comunque sposato Medardo di Terralba, quindi anche lui. Il Buono, invece, afferma col padre di lei di voler lasciare la città, permettendo al Gramo di sposare liberamente la giovane. La contadina, però, incontra ambedue le metà del visconte e rassicura entrambi sulla riuscita del matrimonio.
Arrivato il giorno della cerimonia, i due Medardo sono sicuri del successo della propria idea, e primo ad arrivare alla cappella del castello è il Buono, che sposa Pamela. Il Gramo lo raggiunge poco dopo, scoprendo di avere effettivamente un rivale, lo sfida a duello, e dopo una serie di finte e colpi mancati, entrambe le metà tagliano le bende e le cuciture dell'altra. Il dottor Trelawney, che presumibilmente aspettava quest'eventualità, riesce quindi a riunire le due metà riformando il visconte Medardo, che felice sposa Pamela.
Personaggi
Medardo "il Gramo" (la parte destra) pers. principale
Bildergebnis für IL VISCONTE DIMEZZATOUna stampella gli permette di camminare, ma preferisce muoversi a cavallo. È crudele e semina il terrore spesso tagliando in due metà le cose che gli capitano a tiro. È prevalentemente vestito di nero. Si innamora di Pamela e insiste per sposarla.
Medardo "il Buono" (la parte sinistra) pers. principale
È la parte buona di Medardo. Arriva a Terralba dopo il Gramo, poiché era rimasto in Boemia. Impegnato a riparare tutte le ingiurie inflitte dal Medardo cattivo. È prevalentemente vestito di rosso e si sposta a dorso di mulo. Anche questa parte si innamora di Pamela, ma in uno slancio di generosità accetta di farla sposare al Gramo per evitare la vendetta di questo.
Il narratore pers. principale
È un ragazzino anonimo, nipote di Medardo ed orfano di genitori; nasce dalla sorella maggiore del visconte e da un brigante di passaggio e all'inizio della storia ha circa otto anni. Allevato dalla balia Sebastiana.
Pamela pers. principale
È cresciuta come una pastorella, ma sa come comportarsi in ogni occasione. I suoi genitori vogliono farle sposare il Medardo cattivo ma poi si sposerà con il visconte "intero".
Dottor Trelawney pers. secondario
Medico, anni prima della vicenda è naufragato a Terralba, dove poi è rimasto. Spesso si porta dietro il bambino-narratore e insieme vagano per i cimiteri in cerca di fuochi fatui; in compenso difficilmente si avvicina agli ammalati o studia effettivamente la medicina, interessandosene solo quando scopre l'arrivo del Buono.
Il conte Aiolfo pers. secondario
È il padre di Medardo e nonno del narratore. Appassionato di uccelli, vive in una voliera dove ammaestra i suoi animali; muore poco dopo il ritorno del figlio, per il dolore delle cattiverie del Gramo.
Sebastiana pers. secondario
È la balia di Medardo, che ha il coraggio di rimproverarlo per le sue malefatte; in compenso non riconosce dall'aspetto la metà cattiva del visconte (destra) dalla buona (sinistra), rimproverando quest'ultima per le cattiverie del primo; viene mandata a Pratofungo, la città dei lebbrosi, con un sotterfugio dal Gramo.
Galateo pers. secondario
Un lebbroso che vive a Pratofungo, in un clima spensierato e scanzonato, ma che frequentemente passa a Terralba a chiedere in elemosina del cibo. Annuncia il suo arrivo da lontano suonando un corno da caccia in modo che tutte le persone possano rifugiarsi nella propria casa per evitare il contagio della lebbra.
I genitori di Pamela pers. secondario
Due contadini che, a differenza della figlia, non sono molto accorti e corretti. Arrivano persino a tentare di legare Pamela in casa loro per consegnarla al visconte cattivo come sposa.
Curzio pers. secondario
Assistente del visconte, rispetto al quale ha più esperienza nelle battaglie; muore nello scontro iniziale contro i turchi.
Pietrochiodo pers. secondario
Carpentiere di Terralba incaricato di costruire forche sempre più ingegnose dal Gramo.
Ugonotti pers. secondari
Vivono in una comunità presso Terralba, frequentemente perseguitati dal visconte. Vivono, commerciando cereali e si irritano quando il Buono prova a convincere loro a diminuirne il prezzo a beneficio della povera gente di Terralba. Vengono presentati in modo alquanto ridicolo e derisorio (comune ad altri personaggi della trilogia di Calvino), come quando intonano dei salmi senza neppure ricordarne il testo, e quindi, forse, più per bigottismo che per conoscerne il significato. Spicca la figura di un ragazzino, Esaù, che ama combinare monellerie, rubando insieme a dei coetanei, e che frequenta il narratore; suo padre Ezechiele è un uomo anziano dalla religiosità pomposa, che impreca "Peste e carestia!" ogni poco, che conversa pacificamente con i familiari e subito dopo li sgrida per aver parlato con lui anziché lavorare; sua moglie appare sottomessa al marito ma resta ugualmente fredda ed autoritaria.

LEGGI IL LIBRO E ASCOLTALO


ASCOLTA TUTTI GLI AUDIO DEL LIBRO




Commenti

  1. lo trovo veramente interessante il suo blog! grazie mille per tutto il lavoro, la ricerca e belle ispirazioni!

    RispondiElimina

Posta un commento

I nostri post più amati

LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE - TABELLA COMPLETA

LE TAVOLE DEI VERBI LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE

I CONNETTIVI TESTUALI NELLA LINGUA ITALIANA

  I connettivi in linguistica sono quelle espressioni che servono per unire , legare, le parti logiche di un discorso, di una frase. Sono cioè delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che funzionano da ponte per unire in modo logico i diversi contenuti di un testo. Sono uscita prima questa mattina, eppure , non ho fatto in tempo!                                                 Connettivo La funzione di connettivo può essere svolta da parole di diversa natura grammaticale ossia: Preposizioni:   Ho pensato di invitarti a pranzo domani. Congiunzioni come ma, però, ciononostante, perciò, finché, che, dunque, perché, se, malgrado che, affinché , ecc. : Non ho studiato perché stavo molto male. Avverbi e le locuzioni avverbiali come così, allora, successivamente, cioè, inoltre ecc.: Penso quindi sono. Verbi :  Abbiamo cantato, ballato, mangiato e chiacchierato insieme, riassumendo ci siamo divertiti molto! Alcune espressioni come da u

AVERE SIGNIFICATO E CONIUGAZIONE - TABELLA COMPLETA

Il verbo avere ha diversi utilizzi, impariamo a distinguerne alcuni e a ricordarci della H . La H in italiano è una lettera muta che in alcune forme del verbo avere assume una grande importanza. Il primo significato del verbo avere è quello di POSSEDERE in riferimento a beni materiali (ho una bicicletta), doti morali, qualità, titoli o anche a qualità fisiche e priscologiche (ho le gambe corte, ho tanto coraggio). Io ho una casa al mare. Maria ha un cane. Giorgio ha tre nipoti. Il verbo avere può venire utilizzato col significato di SENTIRE, AVERE LA SENSAZIONE DI: Oggi ho molto freddo. Luisa ha mal di pancia. Gli studenti hanno sete. Il professore ha sonno. Il verbo avere, così come il verbo essere viene anche utilizzato come AUSILIARE ossia come aiuto agli altri verbi (ausilio=aiuto) per formare i tempi composti. I eri ho avuto la febbre. Uscirai di casa quando avrai fatto i compiti. Se tu avessi studiato meglio, avresti passato l'esame. Il verbo avere se seguito dalla prep

Boom-Auch-Crash-Grr-Boing

ONOMATOPEA  È una figura retorica. L’onomatopea è un'espressione o parola che riproduce direttamente un rumore o un suono naturale, rievocandola acusticamente.  Il suono evoca il rumore dello strumento che lo produce. L’onomatopea viene molto usata in letteratura e in fumettistica, si tratta di un segno grafico che non ha alcun significato se non viene associato al suono o rumore di cui è l’imitazione (crash=il suono di un bicchiere che si rompe; sob-sob= quello di un uomo che piange). Sono parole onomatopeiche ad esempio: sciacquio, gorgoglìo, tuffo, sciabordio, boato, scoppio, clangore, fragore ,fruscio, sussurro, lampo, ticchettio, tintinnio. Esempi conosciuti da tutti sono i versi degli animali: Il cane fa bau-bau Il gatto fa miao-miao Il pulcino fa pio-pio L’uccellino fa cip-cip Se volete vedere come vengono scritti onomatopeicamente i versi degli animali nelle maggiori lingue, allora fate CLICK Un altro campo in cui le onomatopee sono usatissi

Il vocabolario dell'estate italiana

L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno. (Mark Twain) Un’ estate italiana!   Parole e frasi legate all’estate in italiano. Evviva è arrivata l’estate, la mia stagione preferita. Oggi vi presento alcune parole e alcune frasi essenziali per vivere un’estate italiana. Abbronzarsi – Prendere il sole Il sole italiano al mare , in montagna, in campagna ma anche in città è forte. Quando il sole è forte è caldo in italiano si dice che “ batte ”…” Il sole batte oggi !” potrete sentire persino frasi come “ Oggi il sole picchia forte !” ma non vi preoccupate, non vi farà un occhio nero! Per proteggervi usate la crema solare scegliendo il giusto “ fattore di protezione”, altrimenti rischierete di ustionarvi (bruciarvi – scottarvi ).  Fare il bagno – Nuotare L’ acqua d’estate è meravigliosa per rinfrescarsi e divertirsi, si può fare il bagno , sguazzare ma anche allenarsi e nuotare (ossia fare attivit

Esclamazioni e Interiezioni

GRAMMATICHIAMO LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI Sono suoni, parole, o gruppi di parole che esprimono sentimenti e sensazioni improvvisi (meraviglia, allegria, dolore, rabbia, sorpresa ecc.). Si tratta di una componente invariabile il cui valore si comprende dal tono della voce e la mimica di chi parla. L’interiezione è seguita dal punto esclamativo, che può però essere collocato anche alla fine della frase. Se l'interiezione o esclamazione è composta da una sola vocale oppure da una consonante, la lettera h va posta dopo la vocale o la consonante (ad esempio, uh!). Se invece è formata da due vocali, la lettera h va collocata in mezzo (ad esempio, ohi!). Alcune interiezioni come ad esempio ahimè, ohibò, ohimè richiedono l'accento grave (cioè quello che scende dall'alto verso il basso). In alcuni casi si trovano anche nomi, aggettivi, verbi e avverbi che assumono la funzione di interiezione o esclamazione: nomi: ad esempio, coraggio! animo! acc