Passa ai contenuti principali

La Torre degli Asinelli a Bologna 🤩


La Torre degli Asinelli a Bologna 🤩
Le torri di Bologna, simbolo indiscusso della città emiliana, la Torre della Garisenda e quella degli Asinelli.❤
Quest'ultima alta ben 97 metri è la torre medievale, originale, più alta d'Italia, dalla sua cima, che si raggiunge dopo aver salito ben 498 gradini si gode un panorama mozzafiato sulla città di Bologna.🤩😎
La torre Garisenda, dal nome dall’omonima famiglia ghibellina dell’epoca, è molto più bassa della sua vicina, con i suoi "soli" 48 metri, ma a farne una "regina" è il suo angolo di pendenza di ben 4°. 😱
Insomma, a voler fare una gara con la "Torre di Pisa" che attualmente registra una pendenza di 3,97°, la vittoria andrebbe alla meno conosciuta Garisenda.🏆🥇
Da notare che la pendenza è rimasta invariata rispetto alla sua fondazione, come testimoniano delle fessure, che la collegavano a quella degli Asinelli, ancora perfettamente allineate. 
La torre degli Asinelli, costruita tra il 1109 e il 1119, prende il nome da un’importante famiglia bolognese del XII secolo.
Salire sulla torre degli Asinelli è un'esperienza faticosa ma emozionante, non perdetevela se adate a Bologna (ma ricordatevi di prenotare prima al sito: https://www.duetorribologna.com/it/in...

La leggenda della Torre degli Asinelli

torre-degli-asinelli-bologna-scaliniC’era una volta un contadino, un uomo che dedicava interamente le sue giornate al lavoro, nella speranza un giorno di espandere i suoi possedimenti migliorando così la vita della sua famiglia e in particolare del suo amato figlio. Egli aveva anche due asinelli, i quali lo aiutavano quotidianamente nel lavoro dei campi. Un giorno, mentre erano intenti a scavare in un terreno isolato, si misero a  scalciare come se fossero impazziti. L’uomo corse in aiuto dei due fedeli animali tentando invano di calmarli. Avvicinatosi, scorse però qualcosa tra la terrà: era un baule pieno di monete d’oro e pietre preziose. Il brav’uomo non credeva ai suoi occhi. Decise allora di rinominare il tesoro in onore dei due animali, il Tesoro degli Asinelli. Essendo però molto giudizioso, non raccontò a nessuno di quanto gli era capitato, nemmeno alla sua famiglia.

Con il passare del tempo il tenore di vita della sua famiglia migliorò, molto gradualmente, con grande discrezione, per non destare sospetti. Il figlio del contadino era nel frattempo cresciuto ed era diventato uomo di grande fascino e cultura grazie al padre che aveva investito molto nella sua educazione. Un giorno,il ragazzo, passando nei pressi della casa di una nobile famiglia bolognese, vide alla finestra una bellissima ragazza della quale si innamorò. Lei ricambiava i sentimenti del giovane ma il padre, nobile della città, non avrebbe mai e poi mai dato la sua amata figlia a un ragazzo di così umili origini. Un giorno il fanciullo prese coraggio e presentatosi al cospetto della famiglia della giovane innamorata, chiese la sua mano. Il padre, scoppiò in una grossa risata e pensando che ciò sarebbe stato impossibile, disse al ragazzo che il matrimonio ci sarebbe stato quando egli avrebbe costruito la torre più alta di Bologna.

La-garisenda-e-la-torre-degli-asinelliIl giovane, disperato, la sera tornato a casa si confidò con il padre che decise che era il momento giusto per svelare il suo segreto e consegnare il tesoro al figlio.

Iniziò così la costruzione della Torre degli Asinelli, così chiamata in onore dei due animali che avevano trovato il tesoro. Terminata la torre, dopo ben 10 anni, il nobile incredulo, dovette cedere in sposa la figlia al giovane.

I due innamorati, potettero così coronare il loro sogno amore.
https://youtu.be/aYA63bNMuso

Commenti

I nostri post più amati

LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE - TABELLA COMPLETA

LE TAVOLE DEI VERBI LA CONIUGAZIONE DEL VERBO ESSERE

I CONNETTIVI TESTUALI NELLA LINGUA ITALIANA

  I connettivi in linguistica sono quelle espressioni che servono per unire , legare, le parti logiche di un discorso, di una frase. Sono cioè delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che funzionano da ponte per unire in modo logico i diversi contenuti di un testo. Sono uscita prima questa mattina, eppure , non ho fatto in tempo!                                                 Connettivo La funzione di connettivo può essere svolta da parole di diversa natura grammaticale ossia: Preposizioni:   Ho pensato di invitarti a pranzo domani. Congiunzioni come ma, però, ciononostante, perciò, finché, che, dunque, perché, se, malgrado che, affinché , ecc. : Non ho studiato perché stavo molto male. Avverbi e le locuzioni avverbiali come così, allora, successivamente, cioè, inoltre ecc.: Penso quindi sono. Verbi :  Abbiamo cantato, ballato, mangiato e chiacchierato insieme, riassumendo ci siamo divertiti molto! Alcune espressioni come da u

AVERE SIGNIFICATO E CONIUGAZIONE - TABELLA COMPLETA

Il verbo avere ha diversi utilizzi, impariamo a distinguerne alcuni e a ricordarci della H . La H in italiano è una lettera muta che in alcune forme del verbo avere assume una grande importanza. Il primo significato del verbo avere è quello di POSSEDERE in riferimento a beni materiali (ho una bicicletta), doti morali, qualità, titoli o anche a qualità fisiche e priscologiche (ho le gambe corte, ho tanto coraggio). Io ho una casa al mare. Maria ha un cane. Giorgio ha tre nipoti. Il verbo avere può venire utilizzato col significato di SENTIRE, AVERE LA SENSAZIONE DI: Oggi ho molto freddo. Luisa ha mal di pancia. Gli studenti hanno sete. Il professore ha sonno. Il verbo avere, così come il verbo essere viene anche utilizzato come AUSILIARE ossia come aiuto agli altri verbi (ausilio=aiuto) per formare i tempi composti. I eri ho avuto la febbre. Uscirai di casa quando avrai fatto i compiti. Se tu avessi studiato meglio, avresti passato l'esame. Il verbo avere se seguito dalla prep

Boom-Auch-Crash-Grr-Boing

ONOMATOPEA  È una figura retorica. L’onomatopea è un'espressione o parola che riproduce direttamente un rumore o un suono naturale, rievocandola acusticamente.  Il suono evoca il rumore dello strumento che lo produce. L’onomatopea viene molto usata in letteratura e in fumettistica, si tratta di un segno grafico che non ha alcun significato se non viene associato al suono o rumore di cui è l’imitazione (crash=il suono di un bicchiere che si rompe; sob-sob= quello di un uomo che piange). Sono parole onomatopeiche ad esempio: sciacquio, gorgoglìo, tuffo, sciabordio, boato, scoppio, clangore, fragore ,fruscio, sussurro, lampo, ticchettio, tintinnio. Esempi conosciuti da tutti sono i versi degli animali: Il cane fa bau-bau Il gatto fa miao-miao Il pulcino fa pio-pio L’uccellino fa cip-cip Se volete vedere come vengono scritti onomatopeicamente i versi degli animali nelle maggiori lingue, allora fate CLICK Un altro campo in cui le onomatopee sono usatissi

Il vocabolario dell'estate italiana

L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno. (Mark Twain) Un’ estate italiana!   Parole e frasi legate all’estate in italiano. Evviva è arrivata l’estate, la mia stagione preferita. Oggi vi presento alcune parole e alcune frasi essenziali per vivere un’estate italiana. Abbronzarsi – Prendere il sole Il sole italiano al mare , in montagna, in campagna ma anche in città è forte. Quando il sole è forte è caldo in italiano si dice che “ batte ”…” Il sole batte oggi !” potrete sentire persino frasi come “ Oggi il sole picchia forte !” ma non vi preoccupate, non vi farà un occhio nero! Per proteggervi usate la crema solare scegliendo il giusto “ fattore di protezione”, altrimenti rischierete di ustionarvi (bruciarvi – scottarvi ).  Fare il bagno – Nuotare L’ acqua d’estate è meravigliosa per rinfrescarsi e divertirsi, si può fare il bagno , sguazzare ma anche allenarsi e nuotare (ossia fare attivit

Esclamazioni e Interiezioni

GRAMMATICHIAMO LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI Sono suoni, parole, o gruppi di parole che esprimono sentimenti e sensazioni improvvisi (meraviglia, allegria, dolore, rabbia, sorpresa ecc.). Si tratta di una componente invariabile il cui valore si comprende dal tono della voce e la mimica di chi parla. L’interiezione è seguita dal punto esclamativo, che può però essere collocato anche alla fine della frase. Se l'interiezione o esclamazione è composta da una sola vocale oppure da una consonante, la lettera h va posta dopo la vocale o la consonante (ad esempio, uh!). Se invece è formata da due vocali, la lettera h va collocata in mezzo (ad esempio, ohi!). Alcune interiezioni come ad esempio ahimè, ohibò, ohimè richiedono l'accento grave (cioè quello che scende dall'alto verso il basso). In alcuni casi si trovano anche nomi, aggettivi, verbi e avverbi che assumono la funzione di interiezione o esclamazione: nomi: ad esempio, coraggio! animo! acc