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Visualizzazione dei post con l'etichetta La taverna di mamma Rosa

Una scossa al palato!

Un vino elettrifrizzante! Se dopo aver bevuto un sorsetto di quel buon vino rosso, vi si rizzano i capelli in testa, non preoccupatevi, probabilmente è invecchiato con la tecnica del professore cinese Xin An Zeng. Si sa, il tempo è denaro, e ciò significa per alcuni rossi, dover aspettare fino a 20 anni per poter gustare un prodotto perfetto in quanto a fragranza e grado di acidità, così questo professore della South China University of Technology di Guangzhou, ha scoperto che quello che la natura fa con pazienza e fatica in anni, l’energia elettrica lo può fare in pochi minuti. Facendo passare il vino attraverso un tubo che scorre tra due elettrodi in titanio, e sottoponendolo ad una scossa elettrica, si riesce ad invecchiarlo in modo artificiale in pochi minuti.  I campi elettrici, infatti, come altri principi della fisica, sono in grado di modificare gli elementi costitutivi del vino e, nel caso specifico, di alterarne l'età. “Dopo tre minuti a 600 volt il

Il vermouth

IL VERMUT Correva l'anno 1786... In una liquoreria di Torino, proprio in centro sotto i portici di Piazza della Fiera  (ora Piazza Castello), angolo Via della Palma (ora Via Viotti) – il proprietario  il Signor Marendazzo assunse come aiutante di bottega un certo Antonio Benedetto Carpano, emigrato in città da Bioglio Biellese, il quale – innamoratosi delle qualità sopraffine del moscato – decise di creare un vino aromatizzato, aggiungendovi  erbe e spezie, secondo i dettami appresi da certi frati della sua valle nativa. E fu così che nacque il Vermouth o Vermut. Questo nuovo liquore piacque così tanto che i Torinesi incominciarono a frequentare assiduamente la modesta bottega di P.za Castello, la quale divenne presto - e per quasi 140 anni - il ritrovo più frequentato della città. Il Vermouth è prodotto con vino bianco a cui viene aggiunto  un infuso di erbe e spezie, di oltre 30 tipi diversi, e zucchero per renderlo più amabile, ma senza impiego di colora

CHICCHIRICHÌ ALLA BIRRA

Se oggi avete   voglia di un piattino sfizioso e nutriente, allora provate il pollo alla birra! Rosolato e insaporito con cipolla, speck e aromi ed infine annegato in un fiume di birra, questo gustosissimo secondo piatto vi saprà conquistare! Forza che aspettate, ENTRATE IN RICETTA

Fatevi un hamburger senza sensi di colpa!

Avete voglia di un Hamburger, ma vi sentite in colpa per via della bilancia....................o siete alla ricerca di un'alternativa che non preveda soia, tofu o altre "diavolerie" vegetariane ;O) Allora, a meno che non siate allergici ai ceci, ecco la soluzione che fa per voi: Aglio= uno spicchio Ceci=500 grammi Pane= due fette di pancarrè Sale=quanto basta Scalogno=uno Senape=due cucchiaini Uova =due medie Zenzero=un cucchiaino grattugiato fresco I ceci sono un alimento molto completo e ricco di carboidrati, proteine, fibre e sali minerali quali calcio, ferro, potassio, fosforo e vitamine dei gruppi A, B, e C. Che ci crediate o no hanno proprietà diuretiche, favoriscono l'eliminazione dell'acido urico e del sale in eccesso; e non meno importante, favoriscono l'espulsione dei calcoli delle vie urinarie. Contengono grassi essenziali del tipo omega3 e quindi contribuiscono a mentenere in salute e prevenire le malattie dell'apparato cardiov

Mangiami e non ti sentirai più solo!

Il cibo contro la solitudine! Lo chiamano comfort food. Alle volte è una torta voluttuosa panna e cioccolato altre è un fritto croccante. Il risultato è che dopo averlo mangiato si è magicamente di buonumore. Tutto merito della serotonina, definita per l'appunto ormone del buonumore. Ora però uno studio pubblicato sul journal of Psychological Science sostiene che il comfort food aiuta anche a combattere la solitudine. Il campione di volontari che si sono sottoposti al test ha mostrato un minor senso di solitudine dopo aver mangiato i piatti che più gradisce. Un rimedio naturale dunque sul quale però i ricercatori avvertono: spesso si tratta di scelte alimentari poco sane che migliorano l'umore ma attentano alla salute. Il comfort food un rimedio naturale per... von

Le ricette di mezzogiorno!

Oggi vi faccio ubriacare, una ricetta semplice e allegra, per chi vuole provare un primo particolare. Gli spaghetti ubriachi!

Il cioccolavino!

Non si tratta di un errore….no, no, il cioccolavino esiste davvero! Il CIOCCOLAVINO è un grande cioccolatino con guscio di cioccolato fondente e ripieno morbido con il 55% di Amarone/ Recioto. Il ripieno non è fortemente alcolico perchè non ha alcol aggiunto ma solo i gradi alcolici del vino puro e non trattato con il retrogusto delicato tipico dell’ Amarone / Recioto. PERCHE’ MANGIARE UN CIOCCOLAVINO? Per morsicare e gustare un prodotto unico che nasce dall’amore della ricerca e dall’abbinamento con prodotti di alta qualità. Il cioccolavino viene prodotto a Villa Gesi. Villa Gesi è un’ antica elegante villa agricola sita a Negrar, proprio nel cuore della Valpolicella, zona di grande produzione di vini e prodotti locali, costruita alla fine dell’ 800 in pietre a vista e ristrutturata da poco seguendo le indicazioni della bioarchitettura. LEGGENDA Si racconta che verso la fine dell’ 800 un ardito artigiano di cioccolato di bei costumi si fermò per qualche tempo

Se vi è venuta fame!

Dopo aver tanto parlato di Amatrice e amatriciana.......eccovi la ricetta! Se la provate, mi raccomando, fatemi sapere com'è venuta!

Pasta e fagioli.

Buon Appetito! Fatemi sapere come vi è riuscita ;O)

Leguminaria 2011

Ad Appignano nella regione Marche, in provincia di Macerata, dal 13 al 16 ottobre 2011 avrà luogo Leguminaria: un evento enogastronomico in cui faranno la parte da leone dei piatti poveri dell’ antica tradizione contadina marchigiana: Ceci, fagioli, lenticchie, roveja e Solfì ed innaffiati dal vino "Rosso Piceno". Legumi che in passato erano presenti spessissimo sulle tavole contadine, piatti sostanziosi e genuini in grado di dare forza ed energia per  affrontare il lungo lavoro nei campi. Ancora oggi Leguminaria propone i suoi legumi serviti nelle tipiche ciotole di terracotta, fabbricate in modo artigianale dai Maestri Vasai Appignanesi, secondo un’antichissima arte che caratterizza questa zona fin dall’epoca Rinascimentale. http://www.leguminaria.it